Un americano a Porto Viro

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Associazione Umana Avventura. Incontro con don Vincent Nagle

Un americano a Porto Viro

Riflessioni sulla figura e il ruolo dell’educatore nella società attuale

Ci sono incontri sull’educazione dai quali esci con utili suggerimenti e istruzioni per l’uso pronte per essere applicate. L’incontro con don Vincent Nagle, sacerdote della fraternità San Carlo Borromeo, avvenuto il 17 maggio presso la parrocchia San Bartolomeo di Porto Viro in collaborazione con l’Associazione “Umana Avventura” e il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, è stato invece una testimonianza di vita. Una vita rocambolesca nata dentro una famiglia che dire strana è farle un complimento.

 

Don Vincent per affrontare il tema “Educare i figli cristianamente: è possibile oggi?” non ha fatto una conferenza pedagogica o psicologica, si è semplicemente raccontato ed ha lanciato chiaramente il messaggio che per educare Cristianamente bisogna proporre Cristo e la storia cristiana. Una storia sicuramente piena di limiti e difficoltà ma una storia che va a finire bene e ne siamo certi di questo. L’educatore non è quello che toglie tutti i problemi all’educando, è quello che gli dice che la sua storia è cercare il suo compito nella vita e lo lancia nella vita stessa, non lo tiene protetto perché la protezione non permette all’educando di scoprire il suo compito. Don Vincent non ha avuto dei genitori perfetti, anzi dal suo racconto è emerso come fossero veramente pieni di limiti e problemi (padre Irlandese cattolico, madre nativa americana cofondatrice movimento hippy), ma il pregio di questi genitori è stato proprio quello di non averlo trattenuto e di comunicargli la passione per la vita, gli ideali e la ricerca del suo compito. Don Vincent ha lanciato ai numerosi presenti molte domande che meriterebbero un approfondimento e che quindi non hanno lasciato “istruzioni per essere un buon genitore cristiano” ma che promuovono un cammino personale di ricerca della risposta. Chi può veramente prometterci una vita felice? A cosa serve mettere al mondo dei figli in questo periodo così triste? Come faccio con questi figli che non ne vogliono sapere di venire a messa? È vero che ci sentiamo in colpa sempre come genitori e questo ci rende poco certi di quello che proponiamo? È vero che sappiamo di essere parte anche noi della sofferenza dei figli e per questo ci assale la paura di metterli al mondo? Chi è veramente padre? A cosa serve avere un padre?. Il padre non è una mamma di serie B come lo è invece spesso, o quello che fa i lavori da uomo. Il padre è quello che lancia i figli nella realtà, che gli ricorda che hanno un compito da svolgere. Di esempio ci è Gesù, lui stesso diceva che era stato mandato dal Padre e la sua missione è quella affidatagli da suo Padre. Questo è il vero rapporto educativo cristiano tra un padre ed un figlio.

Don Vincent ad un certo punto della vita ha incontrato don Massimo Camisasca il fondatore della fraternità sacerdotale San Carlo, e nel rapporto con lui ha capito l’importanza della figura del padre. Quando don Massimo ha voluto conoscere la sua famiglia, la madre ha notato questo rapporto tra il figlio e il suo padre spirituale e poco dopo ha chiesto al figlio di diventare cattolica affermando “voglio anch’io guardarti come ti guarda don Massimo ed essere guardata così”. L’episodio ha fatto capire a don Vincent, che poi lo ha sottolineato ai presenti, che il cristianesimo è proprio questo sguardo particolare su di te che ti lancia ad affrontare tutto. Ai numerosi genitori presenti ha ricordato che lo scopo di educare cristianamente i figli non è vederne i frutti, lo scopo dell’educarli cristianamente è che ad un certo punto nella vita possano dire “Signore, salvami tu”, come il buon ladrone sulla croce che si è salvato all’ultimo perché ha riconosciuto Gesù lo scopo della vita; anche per lui che aveva avuto una vita scapestrata, piena di problemi, la storia è finita bene, non solo perché è andato in paradiso, ma perché ha trovato lo scopo della vita, il suo compito e chi lo può rendere veramente felice. (Sabrina Gazzetta)

 

da NUOVA SCINTILLA 21 del 25 maggio 2014