“Venne Gesù, si fermò in mezzo a loro…”

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Rubrica

PAROLA DI DIO – Seconda Domenica di Pasqua (del vescovo Adriano)

Letture: Atti 2,42-47; 1 Pt 1,3-9; Gv 20,19-31

“Venne Gesù, si fermò in mezzo a loro…”

La fede tra incredulità e creduloneria

Siamo alla sera del primo giorno della settimana nel cenacolo. Gesù era stato tolto di mezzo. Erano passati la Pasqua e il sabato. Si comincia a spargere la voce che Gesù sia ancora presente, vivo! Così dicevano Maria di Magdala, Giovanni e Pietro. I discepoli temono che l’autorità giudaica ora se la prenda con loro. Meglio quindi stare chiusi in casa e non parlare in giro. La paura è grande, diventa agitazione! Cosa fare? Cosa pensare? Improvvisamente “venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il costato”. Quale ‘pace’ possono sperimentare i discepoli in questa situazione?

 

Anzitutto finisce il travaglio interiore della fede che non sa rassegnarsi all’idea che tutta l’esperienza vissuta con Gesù sia stata semplice inganno e illusione. È la pace che nasce dal fare quel salto che porta a credere, a fidarsi della parola del Maestro ascoltata per tanto tempo.

È la pace che pone fine al dubbio che viene dal fatto di non essere dalla parte delle autorità religiose ufficiali, situazione che porta alla paura di venire da esse minacciati e perseguitati o comunque esclusi.

L’apparizione improvvisa di Gesù, il suo augurio e i segni sul suo corpo che permettono di riconoscere in lui il loro Maestro che avevano visto deposto nel sepolcro, fanno rinascere in loro la gioia della fede. Ora sono riconfermati, ora sono pronti per la missione a cui il Maestro li aveva preparati e per la quale ora dà loro il dono che è frutto di quelle mani e di quel costato trafitti: “Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi. Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi»”. Basta con i dubbi. Andate a raccontarlo ovunque. Sennonché manca Tommaso, il quale rimane incredulo di fronte al racconto degli altri apostoli. Otto giorni dopo, riecco Gesù, con un messaggio proprio per Tommaso e per quanti, come lui, sono portati a credere esclusivamente alle loro esperienze… “Se non vedo non credo…”. Anche Tommaso ora può “vedere e toccare”, anche ora può essere con gli altri ‘testimone della sua risurrezione’(At 1,22). La fede della Chiesa si fonda sull’esperienza degli apostoli. Gesù nella sua vita ha posto tanti ‘segni’ davanti agli apostoli e quest’ultimo è il compimento di tutti ‘segni’ anticipati in vita. Beati ora quelli che crederanno alla parola degli Apostoli. Gesù risorto è una volta per tutte il segno a cui credere. (+ vescovo Adriano Tessarollo)

 

da NUOVA SCINTILLA 17 del 27 aprile 2014