Quella vita nascosta vissuta per il Vangelo

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Proposte formative della Caritas. Da De Foucauld a Puglisi

Quella vita nascosta vissuta per il Vangelo

Ci siamo misurati, in franchezza e semplicità, con fratel Tommaso Bogliacino, Piccolo Fratello di Gesù, figlio e membro della Famiglia Spirituale di Charles De Foucauld, sulla vita e sulla testimonianza di quest’uomo da profilo biografico così particolare. Una famiglia religiosa che ha come scopo la vita di Gesù a Nazareth nel silenzio e nel nascondimento. In Italia i Piccoli Fratelli sono stati portati alla conoscenza del ‘grande pubblico’ da fratel Carlo Carretto – che dopo l’esperienza del deserto visse a Spello – e da fratel Arturo Paoli che ancora vivente – 101 anni! – dimora nella fraternità di Lucca in Toscana. Tom Bogliacino ha vissuto con fratel Carlo Carretto fino alla sua morte nel 1988.

 

È stato per noi significativo ripercorrere in simmetria la vita di Charles de Foucauld con le sue intuizioni fondanti: il senso dell’Incarnazione, la vita nascosta a Nazareth, l’incontro con il mondo mussulmano. In fondo De Foucauld rimase sempre un ‘cartografo’, cioè uno con un innato senso della curiosità nei confronti del territorio e delle persone.

Non esiste nemmeno una spiritualità specifica dei Piccoli Fratelli; c’è semplicemente “l’esserci” nel qui ed ora, nelle normali condizioni/ situazioni che la vita propone a ciascuno di noi. Così è per chi si trova a rielaborare il proprio vissuto come ascoltatore e operatore Caritas nei Centri di Ascolto presenti nel territorio diocesano, ma anche ciò che di nuovo sta emergendo anche in collaborazione con altre realtà presenti nel territorio: con il civile nelle progettualità dell’housing sociale; con la bella “squadra” di insegnanti che si occupano degli immigrati presenti nel nostro territorio; nei progetti sulla disabilità nelle scuole e nella Campagna ‘Cibo x Tutti’ che mette insieme – coordinate dalla Caritas – alcune ONG che da anni lavorano nei progetti di cooperazione nei Paesi in via di sviluppo. Cosa ci insegna Charles de Foucauld? Ci insegna – come è stato da alcuni osservato – il senso della vita normale, fatta di qualche luce e di molte ombre.

Del lavoro quotidiano dove sperimentiamo anche le nostre incapacità e i nostri limiti nel dare sempre risposte risolutive ai drammi, piccoli e grandi, che le persone depositano al nostro ascolto.

Una operatrice di Porto Viro sottolineava che Charles di Foucauld non è un santo “famoso” non è paragonabile alla fama di Francesco di Assisi o Padre Pio; venne beatificato nel 2005 da Papa Benedetto.

Sicuramente non l’avrebbe voluto… De Foucauld fu un uomo continuamente alla ricerca: dalla vita militare, a quella monastica nella Trappa in Siria, alla vita nascosta in Terra Santa, come domestico in un monastero di benedettine, fino alla sua definitiva stabilità nel deserto algerino. La sua morte è emblematica, perché ufficialmente morì per un incidente durante una scorribanda di predoni del deserto. Una vita nascosta per il vangelo, così l’abbiamo intitolata nella locandina che invitava all’incontro gli operatori Caritas; così come è nascosta la dedizione di tante persone – catechisti, animatori, operatori – che nelle nostre parrocchie vivono al servizio della comunità cristiana presente nel territorio.

Prossimo appuntamento domenica 6 aprile per ascoltare Giuseppe Carini, teste chiave per individuare i sicari di Padre Puglisi, parroco del Brancaccio, ucciso dalla mafia nel settembre del 1993.   (m. c.)

 

da NUOVA SCINTILLA 11 del 16 marzo 2014