Annalena, donna stra-ordinaria

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Da Villaregia a S. Anna. Testimoni della Carità

Annalena, donna stra-ordinaria

Annalena Tonelli a 26 anni parte alla volta dell’Africa per cercare Dio e condividere la vita e le sofferenze dei poveri del mondo. Lascia tutto: laurea, famiglia, amici. Parte sola: donna in un mondo maschilista, bianca in un mondo di neri, né suora né sposata in un mondo confessionale con il desiderio di: “gridare il Vangelo con la vita”. Appassionata dei poveri si accorge che per amarli non ci si piò improvvisare ma occorre essere “specialisti” per questo di giorno visita i bisognosi della missione, di notte inizia a studiare da sola manuali per guarire la TBC ed inventa un protocollo medico assunto in 3 anni dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ed ancora in voga. Viene uccisa 10 anni fa per essere testimone scomoda dei massacri e delle ingiustizie che dovevano essere taciuti. Ma la

sua fine è la conseguenza di una vita vissuta «solo per amore» iniziata da giovane quando si accorse che a Forlì, la sua città, vi era una bidonville dimenticata: «Per quella bidonville della mia città io persi la testa impazzendo d’amore per prostitute, ladri, manutengoli, usurai, bambini non amati, disoccupati, barboni… quella bidonville bruciava in un incendio d’amore il mio cuore senza saperlo». Si accorge ben presto di non poter amare i poveri restando ricca… ma come Charles de Focauld, suo modello di vita cristiana, comprende di dover amare i poveri da povera, facendosi povera, vivendo «come loro». Insieme a lei Maria Teresa Battistini, donna forte e forgiata dal silenzio che sabato 8 febbraio a Villaregia ha raccontato agli operatori diocesani della Caritas, ai membri di Missio diocesana ed ai convenuti da varie parti del Veneto, la vita della sua amica Annalena. Attraverso la vita di Annalena Maria Teresa ha condotto i presenti al cuore di Gesù Buon Pastore che ama ed ha cura dei piccoli e poveri. Annalena infatti ha vissuto la perseveranza della carità, quell’amore che non solo si china… ma si fa piccolo per amare i piccoli, che diviene condivisione rifuggendo ogni tipo di distanza alienante. Un amore così ha un segreto: «Annalena – racconta Maria Teresa – di giorno era piena di forze, come quelle di un bufalo (cf. Sal 91) perché di notte passava molto tempo con la Parola di Dio che voleva divenisse vita della sua vita». È la Parola di Dio che le dà la forza di lottare, di amare nonostante le incomprensioni e le fatiche: «Il Signore mi strappa via dal mio tormento e mi lancia su per le altezze del servizio, della condivisione con i suoi piccoli, i poveri, i meno amati. Ed è soprattutto nell’inginocchiarmi per lavare i piedi ai piccoli di Dio perché possano rialzarsi e riprendere il cammino che io trovo pace, una carica fortissima, certezza che tutto è grazia». Parole di fuoco scritte in mezzo al fuoco di una guerra civile, quella della Somalia, che la minaccia di giorno e di notte: «I miei avvilimenti non sono mai sconforto o perdita di speranza, crisi… Mai! Dio è il mio pastore fedele ed io non temo nulla!». La fede la porta a restare e perdonare chi vuole ucciderla, chi distrugge tutto quello che faticosamente stava costruendo per i suoi ammalati: «È una storia di croce la mia, dunque parte della vita vera, la vita di chi vuole seguire Gesù fino alla fine… Pregate anche per me che pensavo di non conoscere altra tristezza che quella di non essere santa, cioè di non amare abbastanza… Ma io voglio amare tutti, voglio accettare tutti, voglio perdonare quelli che mi feriscono, mi perseguitano (quanti!) quelli che mi feriscono…». Annalena viene uccisa per il bene scomodo che fa a tanti… come il Suo e nostro Maestro: il Signore Gesù. Dopo la morte viene trovato un biglietto nel quale è scritto: «Non parlate di me, NON avrebbe senso, MA date gloria al Signore per gli infiniti indicibilmente grandi doni di cui ha intessuto la mia vita. Ed ora tutti insieme incominciamo a servire il Signore, perché fino ad ora noi non abbiamo ancora fatto nulla per Dio». Annalena invita tutti ad iniziare a fare qualcosa per Dio, cioè ad amare.

Il prossimo appuntamento con i testimoni della Carità ora è domenica 9 marzo a S. Anna (presso la casa di spiritualità diocesana) dalle 9.30 alle 12.30 con il Piccolo Fratello per il tema: La carità in Charles de Foucauld. Domenica 6 aprile sarà la volta di Beppe Carletti, amico personale di don Pino Puglisi martirizzato dalla mafia. (LV)

 

 

da NUOVA SCINTILLA 8 del 23 febbraio 2014