Per conoscere Don Bosco

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Salesiani Chioggia. La rilettura della “Strenna” dopo le grandi e belle esperienze vissute nel “mese salesiano”

Per conoscere Don Bosco

Dopo le bellissime esperienze vissute in occasione della festa di don Bosco, quelle proposte soprattutto a chi frequenta la Parrocchia e l’Oratorio (San Francesco di Sales festa della Comunità, giochi in cortile per tutti i ragazzi del catechismo e dell’ADS, AGESCI, PGS, triduo di preghiera) e quelle per tutta la città (lo spettacolo in teatro e la S. Messa del 31 gennaio presieduta dal Vescovo Adriano, che ha evidenziato nella sua omelia quanto don Bosco fosse uomo di preghiera e quanto essa sia importante nella vita di ogni cristiano, concelebranti molti

sacerdoti della Diocesi), è tempo di rileggere la “Strenna”, la riflessione cioè del Rettor Maggiore dei Salesiani sul nostro essere e agire nella Società e nella Chiesa. Il tema di quest’anno parte dalla frase che don Bosco, ancora giovane sacerdote, aveva posto in bella mostra nel suo ufficio “Da mihi animas, cetera tolle” e così suggerisce: “Attingiamo all’esperienza spirituale di don Bosco per camminare nella santità secondo la nostra specifica vocazione” – “La gloria di Dio e la salvezza delle anime”. L’anno che stiamo vivendo conclude il triennio di preparazione al bicentenario della nascita del Santo dei giovani. Abbiamo dedicato il primo anno a conoscere la sua figura storica e il secondo anno a rilevare i suoi tratti di educatore attualizzando il suo agire educativo, vogliamo in questo terzo e ultimo anno andare alla sorgente del suo carisma, alla sua spiritualità. La spiritualità salesiana attinge da quella cristiana ed ha al centro la carità, quella pastorale. E’ carità educativa, perché trova nell’educazione la risorsa che permette di aiutare i giovani a sviluppare tutte le loro energie di bene. In questo modo i giovani possono crescere come onesti cittadini, buoni cristiani e futuri abitanti del cielo. “La spiritualità salesiana consiste di vari elementi: è uno stile di vita, preghiera, lavoro, rapporti interpersonali; una forma di vita comunitaria; una missione educativa pastorale sulla base di un patrimonio pedagogico; una metodologia formativa; un insieme di valori e atteggiamenti caratteristici; una peculiare attenzione alla Chiesa e alla società attraverso settori specifici di impegno; un’eredità storica di documentazione e scritti; un linguaggio caratteristico; una serie tipica di strutture e opere; un calendario con feste e ricorrenze proprie …”: così si esprime nella Strenna don Pascual, Rettor Maggiore. Punto di partenza per descrivere la spiritualità di don Bosco è quanto egli stesso dice nelle sue Memorie dell’Oratorio: “Quando mi sono dato a questa parte di sacro ministero intesi consacrare ogni mia fatica alla maggior gloria di Dio e a vantaggio delle anime”. Proprio da questa affermazione nasce l’Oratorio, risposta umana a una vocazione divina, non opera di buona volontà di un singolo. Radice profonda della spiritualità del Padre e Maestro dei giovani è l’unione con Dio. La santità di don Bosco è presente nelle sua opere che derivano dalla sua fede. Don Bosco trasforma valori invisibili in opere visibili: la sua è una spiritualità attiva che tende ad agire, ad operare. Punto di arrivo è la santità: l’umanesimo di San Francesco di Sales che propone ad ogni uomo e donna il cammino di santità. Quella santità che don Bosco sottolinea essere per tutti secondo il proprio stato. E il Rettore dei Salesiani aggiunge: “La nostra spiritualità corre il rischio di vanificarsi, perché i tempi sono cambiati e perché talvolta noi la viviamo superficialmente. Per attualizzarla dobbiamo ripartire da Don Bosco, dalla sua esperienza spirituale e dal suo sistema preventivo. I giovani hanno bisogno di “testimoni”, come scrisse Paolo VI. Ci vogliono uomini spirituali, uomini di fede, sensibili alle cose di Dio e pronti all’obbedienza religiosa nella ricerca del meglio. Non è la novità che ci rende liberi, ma la verità; la verità non può essere moda, superficialità, improvvisazione”. (Pia Donaggio)

 

 

da NUOVA SCINTILLA 6 del 9 febbraio 2014