La grazia concessa ai tagliolesi

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La Beata Vergine della Salute e il vaiolo nero del 1887. La venerazione secolare per la “Madonna del vaiolo”. I riti con il vescovo il 27 gennaio

La grazia concessa ai tagliolesi

Da 127 anni i tagliolesi sono sotto la protezione della Madonna del Vaiolo. Perché? Prima di allora, le cronache di quel tempo dicono che nella chiesa parrocchiale c’era una vecchia statua della Madonna che si venerava con il titolo di Beta Vergine della Salute. Nel territorio del Delta del Po e in particolare in quello di Taglio di Po, nei mesi di novembre e dicembre del 1886 e gennaio del 1887, comparve una terribile malattia, il morbo del vaiolo nero. Dei duemila abitanti che figuravano nel capoluogo del Comune, 358 morirono affetti dal morbo, 800 poterono guarire pur rimanendo orribilmente

butterati. Un testimone di questi superstiti “miracolati”, Glorioso Soncin, visse fino alla fine degli anni ’60. Si ritiene che il vaiolo sia stato portato dall’equipaggio di un peschereccio tornato dalle coste della Turchia dopo la pesca autunnale. Le cronache di quel tempo dicono che il 26 gennaio 1887 il morbo, arrivato al massimo della violenza, era minaccioso più che mai. La cella mortuaria era zeppa di cadaveri che attendevano la

sepoltura, il lazzaretto di via Romea come le case erano piene di vaiolosi in gravissime condizioni. Della drammatica situazione si fecero carico il sindaco cav. Ulisse Casalicchio ed il parroco don Nordio i quali decisero di riunire i capi famiglia ancora immuni dal morbo e, di comune accordo, decisero di rivolgersi alla Beata Vergine della Salute, per invocare da lei la grazia di far cessare il devastante flagello. Infatti, il giorno dopo, 27 gennaio 1887, tutte le persone in buone condizioni di salute si recarono alla S. Messa e nel pomeriggio alla Processione; da allora più nessuno venne colpito dal vaiolo e coloro che ne erano affetti guarirono. Nell’animo dei tagliolesi si radicò allora la convinzione che la Beata Vergine della Salute aveva fatto un miracolo e da quel giorno venne chiamata “Madonna del Vaiolo” e ancor oggi è venerata con questo titolo e per Lei, subito dopo la seconda guerra mondiale, venne realizzata una grande cappella con altare, da un anno restaurata, nella chiesa parrocchiale di piazza Venezia. Per Taglio di Po è un giorno di festa del tutto particolare, non si distinguono i credenti e i praticanti della chiesa dagli agnostici, non praticanti e non credenti perché partecipano alle S. Messe e alla solenne Processione migliaia di persone, provenienti anche dai paesi limitrofi, oltre alle massime autorità civili e militari del Comune e i parroci della Vicaria di Loreo. Sarà presente la banda musicale cittadina “G. Verdi” diretta dal maestro Mario Marafante. È senz’altro la più grande festa ecclesiastica di Taglio di Po, la festa religiosa per eccellenza di ogni tagliolese che viene tramandata di generazione in generazione. Questo il programma della festa preparato dal parroco frate Luigi Bettin, con la locale comunità dei Frati Minori e il Consiglio pastorale: al mattino, S. Messe alle ore 8, 10 e 11; nel pomeriggio, alle 14,30 recita del S. Rosario in chiesa e alle 15 solenne Processione, presieduta dal vescovo diocesano mons. Adriano Tessarollo, con la statua della Madonna del vaiolo collocata sopra un carro agricolo trainato dagli uomini con a fianco due Carabinieri in alta uniforme. Al termine, verso le 16,30 celebrazione della S. Messa presieduta dal vescovo Adriano, concelebrata da tutti i sacerdoti presenti. (Giannino Dian)

 

 

da NUOVA SCINTILLA 4 del 26 gennaio 2014