Noi, la Chiesa e gli “sconfinamenti”

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Soste di ascolto Caritas – Comunità Missionaria

Noi, la Chiesa e gli “sconfinamenti”

Terza ‘sosta di ascolto’ sabato 11 gennaio presso la Comunità Missionaria a Villaregia per gli operatori della Carità e per le persone che lavorano nel campo della solidarietà. Incontro e riflessione condotta da don Pierangelo Laurenti, parroco dell’Unità Pastorale di S. Martino e Madonna di Lourdes.

Il ritorno dal periodo festivo ha visto una contrazione delle presenze, non a scapito della qualità della proposta riflessiva e degli interventi che si sono susseguiti nel corso del pomeriggio. Partiti dall’episodio di un incontro che cambia la vita – quello che Zaccheo sperimentò con Gesù – don Pierangelo ha colto di questo tratto narrativo alcune considerazioni di

evidente attualità.

Intanto un incontro che in senso stretto non rende Zaccheo discepolo e che sconfina dagli abituali luoghi di ritrovo delle persone. Zaccheo per un momento della sua vita si ‘ricolloca’ e si ‘riposiziona’ in un nuovo angolo di visuale: dall’alto di un albero, di un sicomoro. Sfiorando il ridicolo per avere un nuovo punto di vista sulle persone e sulle cose. Un centro tanto diverso da quello ‘permanente’ di Battiato per “non cambiare mai idea sulle cose e sulla gente”. Ogni volta che ci poniamo da un nuovo punto di vista come credenti e come Chiesa effettivamente ci poniamo in una posizione apparentemente strana, se non ridicola. Quando parliamo del disagio, della povertà, che punto di vista assumiamo? Quello tranquillizzante del giudizio e dell’esclusione o quello più compromettente dell’accompagnamento e in parte della condivisione? Dove la comunità dei credenti ha oggi il coraggio di sconfinare? Ad esempio nei confronti di accoglienze nuove e inedite verso nuovi modelli familiari, verso nuove forme di spiritualità laicale nelle quali leggere anche una declinazione inedita della fede. Una fede – lo abbiamo ricordato – molto ingessata nei riti e nelle tradizioni, che spesso – non sempre – diventano la lenta e dolce eutanasia del credere. Interessante anche il confronto fra varie esperienze legate all’ascolto nei Centri di Ascolto delle Caritas o dell’accompagnamento dei profughi e/o richiedenti asilo presenti nel nostro territorio diocesano. Le soste di ascolto si sono così configurate come momenti e opportunità per rileggere la nostra vita di credenti ‘sconfinanti’ la ricerca della giustizia e della solidarietà. Discorso difficile? Discorso inopportuno? Discorso ancora ‘acerbo’ di una Chiesa – chissà forse anche la nostra Chiesa diocesana – che a volte sembra far fatica a collocarsi nei piccoli e grandi sicomori che incontriamo per la strada. Il pensiero proposto da don Pierangelo è stato molto stimolante e per alcuni anche nuovo e ben si è integrato con i due precedenti del vescovo e di mons. Zenna; pensiero che ha fatto conoscere – se non proprio scoprire – la figura di un sacerdote milanese, don Angelo Casati, dal quale don Pierangelo ha attinto alcune provocazioni.

La 4ª sosta di Ascolto, sabato 8 febbraio, sarà un po’ particolare; ci metteremo in ascolto di Maria Teresa Battistini, grande amica e compagna di missione di Annalena Tonelli, martire in Africa, che ci racconterà la sua avventura umana e cristiana. Ne daremo notizie più dettagliate in uno dei prossimi numeri di “Nuova Scintilla”.   (m. c.)

 

 

 

da NUOVA SCINTILLA 3 del 19 gennaio 2014