La preghiera dell’Angelus

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PAROLA DI DIO / II Domenica di Avvento/ Solennità dell’Immacolata

La preghiera dell’Angelus

Letture: Gen 3,9-15.20; Rom 15,4-9; Lc 1,26-38

“Io sono il figlio di colei che tua madre ti insegnò a salutare tre volte al giorno”. Il sogno che il piccolo Giovanni Bosco fece a nove anni e che divenne anticipo profetico della sua opera mi ritorna alla mente in questa festa dell’Immacolata Concezione, avvalorato dalla visita della reliquia del “Protettore dei Giovani”, meno di dieci giorni fa, nella nostra diocesi (e in corso in tutte le comunità salesiane). Tre volte al giorno la preghiera di singoli, come delle comunità religiose o dei diversi pontefici alla domenica è l’Angelus. Preghiera che celebra l’Incarnazione di Gesù, che celebra il “sì” della più bella tra le creature, che offre ad ogni credente la verità del Natale, molto diverso dal Natale dei supermercati e lustrini. Maria, preservata dal peccato originale, è la vera guida dell’Avvento, assieme al profeta Isaia e Giovanni Battista. Maria, umile ragazza di uno sperduto paese di una regione dimenticata

dell’impero romano. Maria che, promessa sposa a un uomo della casa di Davide, come ogni ragazza aveva desideri, speranze, progetti. Maria che rimane perplessa di fronte alle parole del messaggero divino. Maria che risponde con il suo sì, dichiarandosi serva del Signore. Maria che, solo come ogni donna, sa parlare di attesa mentre con delicatezza si tocca il grembo e parla con Giuseppe di ciò che Dio le ha chiesto. Come sento lontane le notizie di tante madonne che annunciano, parlano, piangono ogni mese. Maria, l’evangelica Maria, è altro. È serva del Signore, è discepola del Figlio, è nel suo giusto posto e per questo è maestra, madre, amica, confidente. Mai si è sazi di parlare di Maria, dicevano con un’espressione latina, i santi sacerdoti di un tempo, ma forse nascondendola sotto una campana di vetro che non mi pare il vangelo ci presenti. Voglio bene a Maria e la prego perché la sento più al mio fianco, come pellegrina nella fede, che qualcosa di irraggiungibile. Il sogno di Giovannino Bosco continua e narra che Gesù dice: “Io ti darò la maestra. Sotto la sua guida si diventa sapienti”. Allora, questa settimana vi invito a recitare, ogni giorno – mattina, mezzogiorno e sera – la preghiera dell’Angelus. La possiamo trovare in mille siti, in parrocchia su dei santini, ma lo riporto pure alla fine di queste povere righe. Recitiamola prima di cena con i nostri familiari, preghiamola andando al lavoro o agli impegni. Preghiamola mentre vestiamo i bambini facendo tacere la televisione. Facciamo che l’esempio di Maria ci parli per arrivare al prossimo Natale con gioia. Buona settimana.                     Nicola Nalin

Angelus

“L’angelo del Signore portò l’annuncio a Maria”

“Ed ella concepì per opera dello Spirito Santo”.

“Ecco la serva del Signore”

“Avvenga di me secondo la tua parola”.

“E il Verbo si fece carne”

“E venne ad abitare in mezzo a noi”.

Si recitano 3 Ave Maria.

“Preghiamo:

Infondi nel nostro spirito la tua grazia, o Padre,

tu che nell’annuncio dell’angelo

ci hai rivelato il mistero dell’Incarnazione del tuo Figlio,

per la sua passione e morte,

guidaci alla gloria della risurrezione.

Per Cristo nostro Signore. Amen”

3 Gloria al Padre, Angelo di Dio, L’eterno riposo.

 

 

da NUOVA SCINTILLA 46 dell’8 dicembre 2013