Cari ricordi, in attesa dell’urna di don Bosco

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Oratorio salesiano di Chioggia

Cari ricordi, in attesa dell’urna di don Bosco

Unione ex-allievi ed ex-allieve di don Bosco – Oratorio di Chioggia. Il convegno annuale

A Chioggia si conoscevano i Salesiani fin dal 1888, anno della morte di don Bosco a Torino. È una lettera di un sacerdote chioggiotto, abitante a Venezia, don Vincenzo Nordio, il primo documento inviato in quell’anno al vescovo di Chioggia, Ludovico Marangoni, che esprime la volontà della signora Giustina Furlan di fondare, con i suoi “beni”, l’Istituto salesiano. Le intenzioni di questa signora sono descritte nella lettera inviata a don Rua, primo successore di don Bosco, dallo stesso vescovo Marangoni negli anni successivi: “… Un gran numero di fanciulli di varia età sta tutto il giorno nelle nostre vie in preda all’ozio… Impotenti i genitori a dar loro una educazione … La signora Giustina Furlan è venuta alla nobile determinazione di giovare a questi giovani … fondando un istituto di Salesiani qui a

Chioggia … Io la prego a consolare questa città con la presenza dei suoi figli, i M.M. R.R. Salesiani”. I primi salesiani arrivarono a Chioggia e presero possesso della nuova Opera nel dicembre del 1899. La gioventù alla quale rivolsero le loro cure era quella abbandonata nelle calli e sulle rive. Subito dopo l’Oratorio, nacquero il doposcuola, le scuole elementari (1901), i Circoli giovanili, il Circolo operaio S. Giusto (1908), il Ricreatorio per adulti, la Scuola di Banda e la Filodrammatica. Nell’ottobre del 1900 venne benedetta la chiesa, intitolata a Maria Ausiliatrice. Da allora in poi le tappe della vita dell’Oratorio sono caratterizzate da avvenimenti significativi, molti decisamente di rilievo, primo fra tutti l’arrivo a Chioggia nel 1903 di don Michele Rua accolto dal secondo direttore, don Natale Brusasca e dalla stessa signora Giustina Furlan. L’Istituto ebbe una vita intensa e serena fino al primo conflitto mondiale, quando fu adibito a ospedale militare: il tenente di artiglieria don Renato Ziggiotti, che diventerà una quarantina d’anni più tardi Rettore dei Salesiani, quinto successore di don Bosco, venne ricoverato a Chioggia. Durante la seconda guerra mondiale l’oratorio divenne centro attivo di clandestina resistenza, anche per tacito consenso del direttore di allora, don Giuseppe Del Favero. Del dopo guerra è l’esperienza in Oratorio, nell’attuale Sala giochi, del “paparoto”, la refezione cioè per circa 200 ragazzi veramente affamati: “Ai Salesiani si mangiava tanto bene; brave erano le cuoche e Sartori! C’era un grande calderone di rame e tante scodelle smaltate.” Sempre presenti negli anni gli ex allievi che hanno vissuto e vivono l’oratorio come il cuore stesso di don Bosco. Non mancarono le associazioni: negli anni 30 nasceva la Gioventù Italiana di Azione Cattolica che poneva alla base della formazione il motto “Preghiera, Azione, Sacrificio”. Il 24 maggio 1945 nacque il Gruppo scout Chioggia 1: il salesiano fondatore è don Giuseppe Maria De Bortoli. Nel tempo altri salesiani seguiranno il Gruppo, in particolare don Giovanni Nogler, don Italo Fantoni, don Giorgio Marchiori, don Luigi Maistrello, don Silvio Ballarini, don Cesare Vittori, don Marco Favero. Domenica 11 dicembre 1966 venne inaugurata la nuova parrocchia della città intitolata a Maria Ausiliatrice e nominato il primo parroco, don Angelo Muraro, che fin dall’inizio afferma che “Si tratta di una parrocchia salesiana e la Salesianità si scopre nella scelta preferenziale che ha fatto dei giovani. È una parrocchia veramente popolare!” Intenso in questo periodo il lavoro del Coadiutore Salesiano Ildebrando Sartori per preparare tutti gli ambienti adatti ad una parrocchia, soprattutto per la catechesi. Instancabile negli anni la presenza di don Michelangelo Aldegheri. Dall’esperienza del Piccolo Clero prima e dei Domenichini e Luigini poi, nacquero negli anni 70 in forma organica e metodologica i gruppi degli Amici Domenico Savio, ADS: tanti i Salesiani impegnati, ricordiamo don Frediano Brovedani, don Germano Colombo, don Michele Rigoni, don Gianni Beraldo, don Marco Cescut e molti altri. Grazie anche alla presenza delle Suore Guanelliane di Calle Seminario l’Oratorio si aprì al mondo femminile accogliendolo nelle sue strutture. Nel 1975 si iniziò a parlare all’Oratorio di Famiglia Salesiana dopo la promessa del primo gruppo di Salesiani Cooperatori. Alla fine del 1997 ebbe inizio l’attività del Gruppo teatrale dell’Oratorio che si darà il nome dell’appena defunto don Michelengelo Aldegheri al quale dedicherà il suo primo musical. Il 25 marzo 1999 ecco la Polisportiva Giovanile Salesiana, PGS, animata da don Battista Pettenuzzo e arricchita dall’esperienza di don Nicola Pelizzon. Ma già inizia un altro secolo di storia! (Pia Donaggio)

 

 

 

 

 

 

Unione ex-allievi ed ex-allieve di don Bosco – Oratorio di Chioggia

Il convegno annuale

Domenica 17 novembre avrà luogo il convegno annuale dell’Unione ex allievi ed ex allieve don Bosco di Chioggia. Si inizierà alle ore 10.15 nel teatro con gli interventi del presidente Mario Adolfo Cavallarin, del direttore don Rossano Zanellato, del presidente ispettoriale Paolo Libralon e del direttore dell’opera salesiana “San Domenico Savio” di Padova, don Riccardo Michielan, che parlerà su “La Fede nella spiritualità di don Bosco”. L’assemblea si concluderà con la relazione sociale ed economica 2012/13, da parte del segretario Angelo Gianni. Seguirà la tradizionale foto di gruppo nei cortili dell’Oratorio e la Santa Messa nella chiesa parrocchiale di Maria Ss.ma Ausiliatrice. Il convegno terminerà con la tradizionale agape fraterna e con la lotteria di beneficenza pro missioni salesiane.

L’associazione degli ex allievi è sorta a Torino, nei cortili dell’oratorio di Valdocco, il 24 giugno 1870, festa di san Giovanni Battista, giorno onomastico di don Bosco. La promossero, con il nome di “antichi alunni”, il legatore Carlo Gastini, per gli ex allievi artigiani e il parroco torinese don Felice Reviglio, per gli ex allievi studenti. Don Bosco ricordava agli ex allievi, il 24 giugno 1879: “Dovunque siate e in qualsiasi situazione vi troviate, ricordatevi che siete sempre figli di don Bosco”. Il legame che avvertiamo con il santo di Valdocco – e che si traduce in una esigenza profonda di esprimergli la nostra gratitudine – nasce dall’amore che egli per primo ha avuto per noi. Il nostro amore non nasce soltanto dalla ammirazione, ma soprattutto dalla consapevolezza di essere stati beneficati.   (Giorgio Aldrighetti)

Nella foto: Chioggia, oratorio Salesiano.

 

 

 

da NUOVA SCINTILLA 42 del 10 novembre 2013