Il nostro sguardo cerca un Volto nella notte

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PARROCCHIA S. MARTINO. Primo anniversario del ritorno di Betty nella Casa del Padre

Il nostro sguardo cerca un Volto nella notte

Un ricordo della testimonianza di Elisabetta Passarella: il riferimento costante a Gesù e il servizio agli altri

Il 9 ottobre scorso è stata celebrata nella chiesa di S. Martino a Sottomarina una messa nell’anniversario della morte di Elisabetta Passarella. Riportiamo, a ricordo, una parte dell’omelia in cui il celebrante don Cesare Mucciardi ha tracciato la sua figura.

“Il nostro sguardo cerca un Volto nella notte…”: così canta l’inno della preghiera monastica notturna del mercoledì. E l’iniziale di quel “Volto” è maiuscola! Quel volto cercato è il Volto di Dio. (…) Chi azzera per noi le distanze è Gesù. Voi

quando pregate dite: “Padre”. Ecco il grande dono fattoci da Gesù. Quel Dio misericordioso e grande nell’amore è nostro Padre! Un Padre “con gli occhi aperti sul mondo”, dice il Salmo 10 “e le cui pupille scrutano ogni uomo”.

È questo il Volto di Dio che Gesù ci dona. Il Volto di un Padre. Ed è questo Volto che la nostra Betty ha cercato per tutta la vita, avendo come Maestro e Amico Gesù. Maestro e amico inseparabile. Tante volte mi ha detto: “Io voglio a Gesù più bene di tutti! E posso volere bene a Sandro, a Federico, a mia mamma, ai miei amici … se voglio bene a Gesù”. E benediceva continuamente il giorno in cui attraverso il Movimento aveva potuto riallacciare in modo maturo e stabile quell’amicizia con Gesù che le permetteva di vivere con gioia e pieno di valore ogni momento della sua giornata. Lei, piena di idee, costruttrice di tante buone relazioni, di tantissima amicizia, attenta agli innumerevoli bisogni ai quali cercava concretamente di dare risposta (famiglie per l’accoglienza, Opera Baldo, carità ai poveri), trovava in Gesù l’inizio e il compimento di ogni sua azione. La Messa quotidiana, l’ascolto della Parola e la preghiera davano il vero ritmo alla sua giornata. In un ultimo giorno dell’anno quando il parroco don Sergio aveva ringraziato i Ministri straordinari della Comunione sollecitando altri a diventarlo si era sentita fortemente interpellata e condividendo la cosa con me per farne discernimento, ne avevo subito colto la bontà. “Vorrei farlo – mi disse – per non far mancare ad anziani e malati la presenza di Gesù ma anche per potermi avvicinare io di più a Gesù”. Tutto partiva da Lui e a Lui arrivava. “Tutto per la sua gloria!”, spesso ripeteva. E quando da sola non riusciva in questo ecco che prendeva per mano qualcuno per farsi aiutare. Non voleva perdere ciò per cui si stava giocando la vita: l’amicizia con Gesù. Ha cercato un volto e lo ha trovato. E anche nel momento della notte del dolore e della malattia, ha continuato a cercarlo … e a trovarlo. Pensate che ha ricevuto tre volte da me l’Unzione dei Malati, all’insaputa di tutti … anche di Sandro: prima di affrontare il primo intervento, alla vigilia di un ulteriore intervento impegnativo e doloroso, e il giorno prima di ritornare al Signore. Nel tempo della malattia la compagnia degli amici del cielo e della terra si è molto allargata … È diventata speciale in lei la presenza di Maria, dei Santi, dei Beati e dei Servi di Dio, di tutto il Paradiso. San Riccardo, Padre Pio, Santa Faustina, Giovanni Paolo II, Rolando Rivi, Padre Raimondo, Don Giussani … e qui novene, preghiere, accensione di ceri, pellegrinaggi … fino alla gioia grande di avere con sé per una giornata intera nella sua camera le reliquie dei Beati coniugi Martin, genitori di santa Teresa di Gesù Bambino. Ma anche tanta bella e nuova amicizia nata nel segno della preghiera e dell’affetto. La sua casa con Alessandro e Federico è diventata senza porte … perché il Cuore di Gesù le porte non le ha! Il nostro sguardo cerca un Volto nella notte … e trova quello del Padre dove i lineamenti sono quelli dell’amore misericordioso di Gesù che per noi stasera si fa Parola ed Eucaristia. E mentre con Gesù chiediamo al Padre: “Venga il tuo Regno”, sentiamo forte il nostro compito di testimoni e il tuo, cara Betty, davvero grande di intercessione. Tu nella contemplazione del Volto del Padre e noi ancora in cammino, con la speranza che fiorisce nel nostro cuore, “quella del giorno che non muore”. (Così nel seguito dell’Inno della preghiera notturna).

Questa nostra speranza per te, cara Betty, ora è certezza! Sia davvero benedetto il Signore che ti ha posto sui passi di ciascuno di noi. Nel cuore di noi tutti hai scritto qualcosa di grande … hai scritto di Gesù.

don Cesare, monaco di città

 

 

 

da NUOVA SCINTILLA 40 del 27 ottobre 2013