B. Vergine del Rosario

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6 ottobre. La devozione a Chioggia, nella chiesa S. Domenico

B. Vergine del Rosario 

Domenica 6 ottobre nella parrocchia-santuario di san Domenico – Unità Pastorale Centro Storico – a mezzogiorno, come da secolare consuetudine, verrà recitata la “Supplica a Maria”, alla presenza dei devoti. La tradizionale recita sarà preceduta dalla messa che verrà celebrata alle 11.15 (resta pure, nella chiesa di S. Domenico la messa consueta delle ore 9, mentre viene sospesa quella dell 11.15 a S. Andrea). Narra la tradizione che la Madre di Dio, apparendo a san Domenico di Guzman, gli indicò nella recita del Santo Rosario un’arma efficace per debellare l’eresia albigese. Nacque così la pia devozione alla corona del Santo Rosario, che ha il significato di una ghirlanda di rose offerta alla Madonna. La celebrazione della festività in onore della Madonna Regina del Santo Rosario venne, poi, istituita da san Pio V per commemorare la

vittoria riportata nel 1571 a Lepanto contro la flotta turca. La pia devozione popolare del Santo Rosario in Chioggia si è diffusa enormemente con l’arrivo dei Domenicani nel santuario di San Domenico, nel secolo XIII. In tale chiesa, infatti, si è sempre venerata la Madre di Dio con lo speciale titolo di Regina del Santo Rosario – con la festa liturgica il giorno 7 – mentre nella prima domenica d’ottobre, al mattino, si celebravano tre sante Messe di cui una solenne, un’altra che precedeva la recita della “supplica” a Maria delle ore 12 e la terza partecipata, in particolare, dalla comunità parrocchiale di sant’Andrea ap.lo. Nel tardo pomeriggio – sino agli anni ‘90 dello scorso secolo – aveva luogo la solenne processione con il simulacro di Maria lungo il Corso del Popolo sino al palazzo del Granaio e conseguente ritorno in San Domenico, con la partecipazione di autorità civili e militari, fedeli, associazioni, banda musicale e di numerosi pescatori. I figli di quest’ultimi si contendevano sempre l’onore di portare i “tagèri”, le seicentesche aste lignee processionali del Damini, con la raffigurazione, negli ovali, dei quindici misteri del rosario da un lato e dall’altro di santi e sante dell’Ordine Domenicano. “Co la Madòna passe èl canton metévelo sóto che avé rason”, (quando la statua della Madonna del rosario gira l’ultimo angolo della calle san Domenico per rientrare nel Santuario, mettetevi sotto la scaldino perché avete ragione, in quanto cominciano i primi freddi autunnali), era l’usuale detto popolare legato alla circostanza. A conclusione della processione, nella chiesa si teneva il “panegirico” – così chiamato il discorso nelle grandi solennità – seguito dalla funzione e benedizione eucaristica. La classe peschereccia ha sempre fortemente sentito tale solennità, invocando la Madonna del santo Rosario con l’inusuale termine di “Madona de la tressa”. La festa, infatti, cade ai primi di ottobre, quando, con l’autunno, i tempi cambiano per l’intrecciarsi dei giochi dei venti, perciò della ‘tressa’, della treccia. Sempre in occasione di tale ricorrenza, numerosi erano i fidanzamenti ed i matrimoni, prima delle campagne invernali della pesca. (Giorgio Aldrighetti)

Foto: La Madonna del rosario. Chiesa S. Domenico in Chioggia, sec. XIX.

 

 

 

da NUOVA SCINTILLA 36 del 29 settembre 2013