“Lumen fidei”

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LA PRIMA ENCICLICA DI PAPA FRANCESCO

“Lumen fidei”

Viene pubblicata questo venerdì 5 luglio, come preannunciato da giorni, la prima enciclica di Jorge Mario Bergoglio, papa Francesco; che può essere ritenuta anche l’ultima di Joseph Ratzinger, papa Benedetto. Il documento, infatti, era già stato in parte preparato dal papa precedente che non l’ha portato a conclusione ma l’ha passato dal successore come “eredità” teologico-spirituale da completare e promulgare per il bene della Chiesa, come orientamento in questa epoca di affievolimento della fede cristiana e come sprone ad un recupero dei fondamenti su cui essa poggia. Il titolo – già annunciato dal direttore della sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi – è appunto “Lumen fidei” e quindi verte sulla grande virtù teologale a cui Benedetto XVI aveva dedicato questo intero anno: proprio nell’Anno della fede il nuovo pontefice firma la sua prima enciclica, dedicata alla fede cristiana e all’identità dei credenti.

 

Papa Francesco, parlando il 13 giugno scorso ai 25 membri del XIII Consiglio ordinario della Segreteria generale del Sinodo dei vescovi aveva annunciato egli stesso che avrebbe portato a termine l’enciclica iniziata dal papa emerito Benedetto: “Adesso – aveva detto – deve uscire un’enciclica a quattro mani, un’enciclica sulla fede. L’ha cominciata papa benedetto, me l’ha consegnata, è un documento forte. Ho ricevuto questo grande lavoro che ha fatto lui e io l’ho portato avanti”. “Il grande lavoro – ha ribadito papa Francesco – lo ha fatto lui. Ho pensato a questo: un’esortazione sull’evangelizzazione. Si può prendere tutto dal Sinodo, ma in una cornice più larga. Mi è piaciuta l’idea e andrò su quella strada”. Inizialmente la bozza di papa Ratzinger sembra avesse come titolo la affermazione paolina “Fidem servavi” (Ho conservato la fede) mentre poi è stato tramutato in “Lumen fidei” (Lo splendore della fede), diventando così anche meno “autobiografica” come poteva risultare inizialmente in riferimento all’esperienza di Ratzinger giunto a conclusione del suo ministero.

A presentare la tanto attesa prima enciclica di papa Francesco, questo venerdì 5 luglio, sono stati incaricati i cardinali Marc Ouellet, prefetto della Congregazione dei vescovi, e Gerhard Ludwig Muller, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, oltre a mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione. Secondo quanto aveva preannunciato padre Lombardi, si tratta di un documento magisteriale “non lungo nell’estensione”. Ma evidentemente molto pregnante, raccogliendo il magistero di due grandi papi e trattando un tema fondamentale quale la “fede”. Nell’itinerario delle encicliche di papa Ratzinger il tema si colloca a completamento delle altre encicliche sulla carità (“Caritas in veritate” e “Deus caritas est”) e sulla speranza (Spe salvi); nell’itinerario pastorale di papa Bergoglio il tema si pone all’avvio del suo magistero come caposaldo imprescindibile per una testimonianza autentica nel mondo di oggi.

Il papa invita la chiesa e ogni cristiano a lasciarsi condurre dallo Spirito Santo, a non aver paura di uscire da sé per annunciare il Vangelo, confidando soprattutto nella presenza misericordiosa di Dio che ci guida e continuerà ad incoraggiare la comunità cristiana. Il papa ricorda che occorre lasciarsi trasformare dal Signore Gesù perché il nostro annuncio avvenga con la parola sempre accompagnata da semplicità di vita, da spirito di preghiera, da carità verso tutti, specialmente i piccoli e i poveri, da umiltà e distacco da sé, da santità di vita. Solo in questo modo l’annuncio della fede sarà fecondo.

Particolarmente eloquente il gesto che papa Francesco si appresta a compiere lunedì 8 luglio, praticamente all’indomani di questo suo primo documento ufficiale, con la visita a Lampedusa, terra di drammatica immigrazione, come pellegrinaggio e annuncio di fede e di amore verso gli ultimi.   (Vito)

 

 

 

da NUOVA SCINTILLA 27 del 7 luglio 2013