La vita come una barca che ci porta da Gesù

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Unità pastorale San Pietro, Dolfina e San Gaetano. Anno Catechistico 2012/2013. Testimonianza diretta

La vita come una barca che ci porta da Gesù

Con l’arrivo di tutte queste novità sullo svolgimento della catechesi per i bambini e i ragazzi, noi catechisti dell’unità pastorale di Cavarzere est (San Pietro, Dolfina e San Gaetano) abbiamo pensato di cominciare a rendere il nostro modo di fare catechismo un po’ meno didattico e molto più coinvolgente nel tentativo di “fare gruppo” non solo tra i ragazzi ma anche per coinvolgere tutta la comunità.

Abbiamo quindi pensato di svolgere un tema che fosse il filo conduttore di tutto l’anno e che fosse legato all’”Anno della Fede”. Il segno che abbiamo scelto è stato quello della “barca”.

La barca come simbolo di mezzo di trasporto nel mare della nostra vita che ci porta verso la nostra meta: conoscere Gesù!

 

È stata costruita, coinvolgendo alcune persone della comunità, la sagoma di una barca che è stata posta ai piedi dell’altare. I bambini poi all’inizio dell’anno catechistico hanno scritto il loro nome sulla barca come simbolo della loro appartenenza ad un gruppo in viaggio.

Nel periodo dell’Avvento poi la barca è stata arricchita di simboli. Il tema dell’Avvento è stato: “Sfidiamo il mare, troviamo Gesù” ed è stata fatta una mappa che indicasse il nostro percorso. Si sa che in ogni viaggio importante si devono affrontare dei problemi. Ma questi problemi possono essere affrontati grazie alle persone che sono in viaggio con noi e grazie alla presenza costante di Dio. Nella prima settimana sono stati messi dei remi con le foto delle persone della parrocchia ad indicare che quando non c’è vento, siamo noi chiamati a spingere avanti la barca (comunità). Nella seconda settimana sono state aggiunte delle corse fatte dai bambini a testimonianza del fatto che siamo tutti legati e che le difficoltà non ci possono allontanare e far cadere. Per la terza settimana invece ogni classe ha preparato una pagina da inserire in un quaderno con il simbolo di ciò che stavano affrontando con la catechista. La parola di Dio è l’unica acqua che ci disseta. Anche durante il periodo quaresimale la barca è stata arricchita di simboli che avessero come tema “la conversione”. Una mappa ha guidato il percorso di domenica in domenica. È stato applicato un cielo stellato ad indicare i buoni propositi (le stelle) che indicano la rotta da seguire. Poi abbiamo messo vicino alla barca dei prodotti per la pulizia per simboleggiare “la pulizia” e il rinnovamento che bisogna fare durante questo periodo. Poi è stata fatta la sagoma di una sirena che indica le tentazioni che ci sviano. Poi è stata aggiunta una corda con dei nodi ad indicare i legami che nella comunità ci legano gli uni agli altri: volere bene al prossimo significa volere bene a Gesù. Infine il binocolo ha avvertito tutti che la meta era ormai vicina. La nostra esperienza è stata molto utile in quanto il coinvolgere “i non addetti ai lavori” e i genitori stessi che spesso sono tagliati fuori dalle attività dei figli, ha risvegliato nella comunità la voglia di capire, di interagire con catechisti e bambini per capire cosa significasse quella insolita nota di colore, a misura di bambini, in Chiesa. Abbiamo capito grazie a questa esperienza che la comunità cristiana ha bisogno di essere stimolata per essere coinvolta. Ha bisogno di essere presa per mano, con allegria e gioia, come solo i bambini sanno fare, per poter essere disposta ad essere partecipe di una esperienza di unione e fede. Vogliamo dire il nostro grazie a quanti ci hanno aiutato in questa bella esperienza e ci auguriamo di poterne condividere altre. (Serena Tiozzo, catechista)

 

Le catechiste raccontano…

Festa di prima Comunione

Nella solennità di Pentecoste la comunità di San Pietro, Dolfina e San Gaetano ha accompagnato sei bambini e tre bambine alla mensa eucaristica per la prima volta. Festa, gioia, emozione grande per i partecipanti, per i familiari, per le catechiste Rossella e Beatrice. Il cattivo tempo non ha arrestato la nostra festa: entrati in chiesa con il parroco hanno fatto il loro ingresso per la navata centrale. Hanno offerto la calla alla Madonna, come segno di omaggio e poi hanno raggiunto i loro posti. Nico, Giulio, Elena M., Elena B., Alex, Michelle, Daniel, Fabio e Alessandro hanno partecipato emozionati ma sereni a questo importante appuntamento del percorso cristiano. Con le famiglie ci sono stati diversi incontri con il parroco e le catechiste e ci siamo messi d’accordo per non strafare con migliaia di gesti e segni. Poche cose ma significative: la consegna del Lezionario alla lettrice, per dire che Dio parla a tutti; l’offertorio con i doni che, portati all’altare, vengono poi ridistribuiti all’assemblea; una preghiera di ringraziamento per dire che tutta la vita del cristiano dovrebbe essere una continua lode e benedizione a Dio. I canti sono stati eseguiti dal coro “I colori dell’arcobaleno” e sono stati tutti con riferimenti all’eucarestia e allo Spirito che continua nella storia dell’umanità oggi il miracolo della presenza di Cristo, Pane di Vita. Il nostro parroco ci ha aiutato a capire che la fede personale deve trovare il suo respiro più ampio nell’assemblea dei credenti e specialmente centrale deve rimanere la domenica! Partecipare alla messa con la comunione è sentirci popolo di Dio nutriti e amati dal suo amore, che mai viene meno. Eucarestia è accoglienza, perdono, condivisione, domanda di pace: dalla chiesa alle nostre case, alla scuola, al tempo di vacanza o negli ambienti di lavoro. Vedere questi bambini partecipare dei doni dell’altare è gioia grande certamente, è festa nel vero senso della parola ma è pure impegno per la comunità, per i genitori e tutti gli educatori perché ogni domenica si trasformi in una festa con il Risorto che convoca il suo popolo, tutti noi! Rinnoviamo il nostro grazie anche a chi ci ha accompagnato con la preghiera, a chi ha reso bellissima la chiesa, pulita, accogliente e decorosa! Che questo ricordo rimanga a lungo nel cuore di tutti!   (Beatrice e Rossella)

 

 

da NUOVA SCINTILLA 26 del 30 giugno 2013