In festa per S. Antonino

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PORTO VIRO. Al capitello presso l’argine del Po

In festa per S. Antonino

Il capitello che sorge alla base dell’argine in località “Da Patina” e dedicato ora a “Sant’Antonino da Po” ha origine storica ben precedente al 1951, da quando cioè durante l’alluvione fu ritrovata nelle acque del Po una statuina di Sant’Antonio alta circa 20 cm. Capitello restaurato nel 1990. Anche quest’anno circa 1200 persone – secondo i calcoli delle Forze dell’ordine – hanno partecipato al rito religioso con processione aux flambeaux sempre suggestiva ,mentre si percorreva la sommità dell’argine del Po dirimpetto all’argine destro di Taglio di Po. Si è iniziato alle ore 20.30 con il vescovo che ha concelebrato la S. Messa con accanto il vicario generale mons. Francesco Zenna, il parroco di San

Bartolomeo don Giuseppe sotto la cui giurisdizione si colloca il capitello, don Agostino parroco di Scalon, don Corrado parroco di Taglio di Donada, don Rino parroco di Fornaci, don Sergio Bergamo parroco emerito di san Bartolomeo e p. Marzio della Comunità missionaria di Villaregia, alla presenza del sindaco Geremia Gennari, degli assessori Veronese e Mancin, del comandante dei Carabinieri Emanuele Salvagnin e dei VV.UU. Mario Mantovan, dei gonfaloni dei Corpi della Marina, dei Lagunari e dei Bersaglieri. S. Messa, sotto un gazebo allestito davanti alla facciata del capitello, impreziosita dai canti del Coro interparrocchiale diretto da Antonio Ghezzo e processione con la Banda cittadina diretta dal m° Guido Ballerin lungo Corso Risorgimento, via Zara, via San Pasquale e appunto Argine Po tra le preghiere dei fedeli. L’incontro è stato reso possibile grazie al lavoro di un Comitato composto da Teresa, Gianna, Paolo, Zerbinati con Giancarlo coordinatore. Nella omelia il Vescovo ha rimarcato come sant’Antonio abbia prima predicato con zelo il Vangelo ed ora interceda costantemente per il popolo. Erano le 22.03 quando il vescovo ha benedetto con la reliquia il fiume augurando che sia sempre fonte di pace e di speranza e la sponda opposta rimandava come una eco il salmodiare dei fedeli. Ha concluso il sindaco lodando il papa ed il vescovo che con il loro modo di fare hanno aperto una nuova pagina nella vita della Chiesa e del popolo e ipotizzando che la sponda dell’argine con i suoi tornanti digradanti venga sistemata nel tempo come un anfiteatro per rendere accogliente le tante persone che onorano questa tradizione e che rende onore ai valori religiosi e civili della nostra città. (Francesco Ferro)

Nella foto:

– Mons. Zenna porta la reliquia nella processione.

 

 

da NUOVA SCINTILLA 25 del 13 giugno 2013