SPECIALE CONVEGNO CENTENARIO

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SPECIALE CONVEGNO CENTENARIO

– “La Scintilla”, 100 anni fa

– “Nuova Scintilla” da 70 anni

– Il Convegno FISC a Chioggia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La fondazione del periodico diocesano. Un’agile pubblicazione sulla storia della stampa locale

“La Scintilla”, 100 anni fa

Il quindicinale che, anche se come organo ufficiale della Direzione Diocesana dell’Azione Cattolica, svolse per primo a Chioggia il ruolo di periodico diocesano – dopo le esperienze dei vari fogli di ispirazione cattolica, ma “di parte” – fu “La Scintilla”, che cominciò le pubblicazioni il 6 luglio 1913 con l’impegno di uscire “la prima e la terza domenica del mese”. Nel presentarlo il presidente della Direzione diocesana dell’A.C. don Giovanni Lombardo specificava appunto che si trattava dell’ “organo ufficiale del Movimento Cattolico diocesano” ed era di fatto l’espressione dell’A. C., la quale si esponeva all’avventura editoriale a nome della diocesi. L’organo dell’A. C., auspicato nel 2° congresso diocesano dell’Associazione e preceduto da una lunga attività preparatoria, fu tenacemente voluto dallo stesso vescovo, di origine chioggiotta, mons. Antonio Bassani (che resse la diocesi dal 1908 al 1920). La storia della fondazione del giornale è brevemente descritta nel libro dei verbali della Direzione diocesana A. C.: “Da gennaio a giugno si attese all’attuazione di un voto emesso nel II Congresso diocesano di Loreo, cioè alla fondazione di un organo della Direzione diocesana. Fare uscire un giornale, magari due volte al mese, di piccole dimensioni, per noi cattolici di Chioggia non voleva dire facile impresa; però, dopo aver studiato la faccenda in tutti i suoi lati, sia riguardo il fondo di sostentazione, sia riguardo la collaborazione da parte nostra, il giornale sotto il nome di “Scintilla” usciva il 6 luglio con l’approvazione e la benedizione di S. Ecc. mons. Antonio Bassani. Il Presidente della Direzione diocesana, don Giovanni Lombardo, lo presentò ai cattolici della Diocesi, nel mentre la redazione dettava il programma di idee e di fatti che s’accingeva a difendere ed attuare. I cattolici diocesani accolsero il periodico con simpatia” .

Il programma

La direzione fu affidata a don Angelo Paternostro (1888-1962) – corrispondente fin dal 1910 (e per 35 anni) de “L’Avvenire d’Italia” di Bologna e dell’organo vaticano “L’Osservatore Romano” –, mentre gerente responsabile figurava Chiereghin Leone di Antonio; la sede della redazione e dell’amministrazione era in città, in Calle Corona. Il quindicinale veniva stampato presso il premiato Stabilimento Giulio Vianelli & C. di Chioggia in quattro pagine (non numerate), a tre ampie colonne con titoli a seguire, formato 43×31 (e successivamente 47×32). La raccolta, conservata presso l’archivio del settimanale “Nuova Scintilla” in tre fascicoli rilegati, va dal 6 luglio 1913 (anno 1, n. 1) al 23 aprile 1916 (anno 3, n. 22) e segue una numerazione continua scalando l’annata allo scadere del 1° numero di luglio, anziché computandola con il succedersi dell’anno civile.

Nel primo numero, che si apre con l’approvazione del Vescovo , il presidente della direzione diocesana AC don Giovanni Lombardo dichiara l’esplicita intenzione di stare “col Papa per il bene economico-sociale del popolo”, sottolineando che il giornale esce appunto con la benedizione del Pontefice Pio X “agli scrittori ed ai lettori della ‘Scintilla’ personalmente”. La determinazione nel difendere le proprie idee è resa efficacemente dallo stesso presidente con una citazione paolina in latino “Verbum Dei non est alligatum”, mentre l’auspicio legato al nome della testata viene poeticamente evidenziato, in conclusione, da una citazione dantesca: “Parva favilla, gran fiamma seconda”. Nell’editoriale, subito sotto, intitolato “Il nostro programma…” e firmato “La Redazione”, si tracciano le linee del giornale, che non intendeva essere “un semplice notiziario”, ma “l’esponente del complesso movimento religioso ed economico della città e della diocesi”, periodico sorto dalla “necessità di riunire in un solo fascio organico ed omogeneo le forze sane e vitali della città e della diocesi per resistere all’urto delle correnti avversarie che minacciano scalzare le basi di ogni ordinamento civile e religioso” e dal “bisogno di scuotere l’apatia di molti, di ridestare in tutti i cattolici i sentimenti di quella combattività che fu ed è indice e fattore precipuo d’ogni vittoria”: perciò il programma “in tutte le sue gradazioni, sarà prettamente cattolico”, seguendo “integralmente le direttive pontificie”, ma non disdegnando di offrire “cortese ospitalità” a “tutte quelle persone che intendessero portare il loro contributo di competenza nelle varie questioni ed in quei problemi che richiederanno una pubblica discussione”. Già il primo numero riporta alcune note politiche e sottolinea, con le parole di Leone XIII, il grande riconosciuto ruolo della stampa nella formazione dell’opinione pubblica .

Politica e guerra

Tra le rubriche che diverranno appuntamenti fissi per i lettori: “Istantanee” a carattere politico (che però continuerà solo per sei numeri) , “Cronaca cittadina” con notizie dalla vita e dai problemi della città   e “Cronaca diocesana” con le informazioni, di diverso calibro e con spazio variabile di numero in numero, dal territorio diocesano; queste ultime due rubriche talvolta vengono unificate in “Spunti di cronaca”. Un congruo spazio è riservato alle inserzioni pubblicitarie che occupano, in genere, la parte inferiore delle pagine 3 e 4 (quest’ultima non di rado interamente pubblicitaria) . Fin dai primi numeri si entra nel vivo della campagna elettorale in vista dell’appuntamento delle elezioni politiche di quell’anno. Nel n. 3 del 3 agosto si parla di “deputati cattolici” e in quello successivo si annuncia la costituzione dell’Unione elettorale diocesana, ammonendo esplicitamente: “contro quelli che strumentalizzano i cattolici ci ricorderemo alle prossime elezioni”. L’editoriale del 7 settembre titola “A la caccia del voto” e nel giornale del 5 ottobre viene riportato in prima pagina un epitaffio ironico – dal titolo “La Sibilla e le elezioni” – sugli avversari dell’impegno politico dei cattolici; il numero del 19 ottobre esce a sei pagine con numerosi articoli sulle elezioni e quello del 21 ottobre è quasi interamente dedicato all’appuntamento elettorale con un appoggio esplicito al candidato Niccolò Cordella per il collegio di Adria e a Roberto Galli per il collegio chioggiotto, ma con attacchi espliciti ai radicali e ai socialisti . Il 2 novembre il giornale esce con un ringraziamento entusiastico agli elettori per la vittoria di Galli e con un ulteriore incitamento per Cordella che doveva affrontare invece il ballottaggio .

Un’altra grossa questione, affrontata nell’anno successivo, è la disputa sull’entrata o meno in guerra. Nel numero del 9 maggio 1914 (anno 2, n. 22) si promuove in prima e seconda pagina l’iniziativa dei Comitati di Volontariato Civile che si ritengono tornare utili alla popolazione anche qualora non si entrasse in guerra. Il quindicinale locale si dichiara contrario all’ingresso in guerra, portatrice di dolore e sofferenza senza nessun vantaggio ragionevole; ma di fronte al precipitare degli eventi ritiene che ormai bisogna prepararsi al peggio . Il numero successivo, che esce il 23 maggio – quindi a ridosso dell’inizio delle operazioni belliche che si apriranno con la marcia del 24 –, ospita in seconda pagina un duro corsivo dal titolo “Per la concordia civile”, contro le “manifestazioni sediziose” organizzate nel paese pro o contro l’intervento: il giornale sostiene che occorre concordia per decidere bene e sottolinea che l’unità della nazione non va costruita né attorno a Giolitti né attorno a Sonnino, ma attorno al Re; e comunque di fronte a un’eventuale guerra ogni dissenso dovrà placarsi . Nel numero successivo – quello dell’11 giugno – ormai la realtà inoppugnabile della guerra, in cui anche l’Italia è entrata, ispira uno strano e azzardato accostamento della figura dei Patroni della diocesi, i martiri Felice e Fortunato, di cui appunto ricorre la festa annuale in quella precisa data, con i soldati “martiri della Patria” ; vi viene ospitata anche un’esortazione del Consiglio Regionale Veneto della G.C.I. (Gioventù Cattolica Italiana) ai giovani militari; mentre nel numero 25 del 27 giugno si invita la popolazione alla solidarietà e alla generosità nell’affrontare la dura circostanza: insieme ad inni patriottici viene pubblicata una recentissima poesia di Ada Negri, “Vigilia”, che in qualche modo ritratterebbe quella definita “blasfema”, scritta per la guerra libica (“Madre”) , e si denunciano le sofferenze che possono provocare notizie false fatte circolare improvvisamente; viene riportata anche con rilievo la visita compiuta dal vescovo ai soldati in partenza per il fronte. Da segnalare un’iniziativa importante, cui è dedicata una pagina intera: il giornale apre un ufficio apposito per agevolare la corrispondenza con i soldati al fronte!

La terza annata comincia con il numero dell’11 luglio e riporta in prima e seconda pagina articoli che si pongono esplicitamente contro le posizioni anticlericali di Benito Mussolini; seguono altre note, la cronaca cittadina e, in ultima pagina, come ormai consuetudine, viene ospitata la cronaca di Cavarzere, oltre alla pubblicità . L’attenzione per le persone più esposte ai danni della guerra continua ad essere una delle caratteristiche del giornale: anche in questo numero si parla delle iniziative del periodico a favore dei soldati e delle loro famiglie. Nel numero dell’8 agosto vengono riportati in prima pagina i dati definiti “spaventosi” sul numero delle vittime del primo anno di guerra (“cinque milioni di morti e sette milioni di storpiati e di mutilati”).

La censura

Comincia intanto a mostrare i suoi effetti la censura governativa che si abbatte anche sul settimanale chioggiotto , che subisce proprio in questo numero i primi tagli con vistose chiazze bianche: in prima pagina saltano solo cinque righe, in seconda ben circa un quarto di colonna. Non si rinuncia comunque ad una certa retorica della guerra inneggiando nella stessa pagina 2 ai “Caduti per la patria”. La censura sarà ancora più dura nel numero 14 del 2 gennaio 1916 dove lo spazio bianco è di circa una colonna. Un esplicito accenno ai vincoli della censura è riportato nel n. 8 del 17 ottobre 1915 e nell’ultimo numero conservato rilegato nella raccolta disponibile in archivio – il n. 22 , anno 3°, del 23 aprile 1916: in ultima pagina infatti non compare la cronaca di Cavarzere, sul cui spazio, rimasto bianco, compare l’invito ad una maggiore sollecitudine nel far pervenire il materiale perché esso deve essere inviato preventivamente alla censura! Va rilevato, infine, che il gerente responsabile è sempre lo stesso anche in quest’ultimo numero: tale Chiereghin Leone. Continuarono comunque le pubblicazioni – come detto – fino al 1917. Nel n. 25 del 4 giugno 1916 viene additato ad esempio il parroco di “Mazzorno delle Bottrighe”, don Giovanni Penzo, che aveva costituito il Gruppo parrocchiale dell’Unione Popolare fra i Cattolici d’Italia, secondo i desideri e l’indicazione del papa: “si dia il bando – scrive il giornale in apertura di prima pagina – a qualsiasi idea imbarazzante e preconcetta”; e con sguardo realistico e lungimirante al tempo stesso insisteva: “L’ora triste che volge non deve assorbire tutte le nostre energie fattive; dopo il passaggio di questa raffica seri e gravi problemi si presenteranno dinanzi ai vari partiti per la soluzione; guai se noi cattolici saremo impreparati alla lotta, allora quei problemi avranno la soluzione deleteria e non cristiana e la massa del popolo si darà in braccio all’idea avversa. Da ciò si desume la necessità della nostra organizzazione”. Il giornale riporta in prima pagina con un lungo commento la poesia di un soldato siciliano dalla zona di guerra: Maggio! Nella stessa prima pagina viene presentato un volume che illustra i rivolgimenti politico-geografici dell’Europa in seguito al conflitto in corso, mentre a fondo pagina compare l’aggiornamento della situazione bellica.

Sguardo locale e …globale

Complessivamente un giornale aggressivo, informato, puntuale; un foglio che porta avanti con decisione le proprie idee e che non trascura di proporre iniziative organizzate ed efficaci al servizio dei lettori e della popolazione, specie nel grave frangente della guerra, che segna – dal dibattito sull’interventismo agli ultimi cenni sulle operazioni belliche in corso – praticamente tutta la breve vita del quindicinale clodiense, che venne pubblicato appunto dal luglio 1913 fino ai primi mesi del 1917 .

L’attenzione alla vita diocesana e alla cronaca locale fu sempre unita all’interessamento per le più ampie problematiche di vita ecclesiale e per la vita politica nazionale e internazionale: ne fanno fede anche le rubriche: “La situazione”, che era una sorta di editoriale sulle problematiche più attuali, “Note ecclesiastiche”, che raccoglieva informazioni a vari livelli, “Note politiche” (o “Noterelle” o “Note ed appunti”) che si soffermava brevemente sulle vicende nazionali e internazionali non senza precisi e taglienti giudizi; non mancavano poi le già citate “Spunti di cronaca locale” o “Cronache cittadine”, come pure le citate corrispondenze da Cavarzere e da altre località del territorio (da Sottomarina, da Cavanella d’Adige, da Pellestrina, da Loreo, da Contarina, da Pettorazza, da Tolle: specie in “Cronache diocesane” o anche in “Spunti di cronaca”). La Scintilla stampò anche due numeri speciali per circostanze di vita diocesana: uno dedicato a don Caio Rossetti in occasione del suo ingresso nell’Arcipretale di S. Mauro di Cavarzere (24 agosto 1913) e un altro dedicato a don Giovanni Lombardo per l’ingresso nella parrocchia di S. Pietro d’Adige, sempre nel cavarzerano (12 dicembre 1915).

Il quindicinale clodiense, che veniva venduto – per tutto il periodo – a 5 centesimi (abbonamento annuo £ 2) e constava sempre di 4 pagine in grande formato, dovette ben presto cessare le pubblicazioni per mancanza di fondi.

Dall’analisi attenta del materiale pubblicato e del piglio non di rado battagliero, ci pare piuttosto riduttivo il giudizio espresso a riguardo del giornale cittadino in una recente pubblicazione sulla storia della diocesi di Chioggia: “Era un giornalino modesto, ma efficace, perché sviluppava un discorso religioso legato alla cronaca e alle vicende locali in sintonia con il linguaggio e i temi della predicazione domenicale” . Ci pare piuttosto che, senza trascurare gli aspetti prettamente ecclesiastici ed ecclesiali, e certo adeguandosi ad un linguaggio piano e comprensibile, il periodico chioggiotto abbia saputo restare sulla breccia in modo eloquente e incisivo, intervenendo sulle questioni più scottanti senza tentennamenti e senza paure di sorta, affrontando a viso aperto la censura e le stesse difficoltà economiche fino a restarne poi sopraffatto, ma uscendo di scena a testa alta.

Sarà proprio a questa immagine battagliera e coraggiosa, non doma, che il fondatore di “Nuova Scintilla” farà riferimento nel suo corsivo di avvio della nuova esperienza editoriale diocesana circa trent’anni dopo. La diocesi comunque non rimase del tutto muta, perché proprio l’anno dopo la chiusura del quindicinale il vescovo Bassani volle fondare l’organo ufficiale per gli atti della Curia e del vescovo, appunto quel “Bollettino diocesano” che, nato nel 1918, viene tuttora stampato a cadenza periodica, giunto ormai all’anno CXVI. (vi.to.)

Viene diffusa in questi giorni la pubblicazione commemorativa: V. Tosello, Le Scintille della Fede, Chioggia 2013, pp. 80.

 

 

 

Sulle orme de “La Scintilla” al servizio della diocesi e del territorio. Da alcuni anni anche in Internet

“Nuova Scintilla” da 70 anni

Il primo settimanale cattolico, “La Fede”, molto battagliero, era stato pubblicato a Chioggia dal 1876 al 1880, promosso dalla “Società per la Santificazione delle Feste”, diretto prima da padre Tobia Voltolina e poi da padre Emilio Venturini. Seguì un altro periodico, prima quindicinale e poi settimanale, promosso dalla Sezione Giovani del Comitato Diocesano: “La Gioventù”, che uscì dal 1897 al 1903, svolgendo un ruolo simile alla precedente testata. Dieci anni dopo, appunto, cominciò ad uscire, fino al 1917, il quindicinale “La Scintilla”, di cui si celebrano i cento anni dalla fondazione e la cui testata venne continuata e rinnovata con l’attuale “Nuova Scintilla”, pubblicata ininterrottamente dal 23 dicembre 1945 ad oggi, giunta alle soglie della 70ª annata, stampando circa 5000 copie per una popolazione di 125.000 abitanti. Nel frattempo, negli anni 1939-43, venne pubblicata un’altra testata diocesana settimanale: “Il Foglietto della Domenica”; mentre negli anni in cui non ci fu una testata cattolica locale si usufruì di inserti in altre testate dei territori limitrofi.

Il settimanale attuale, “Nuova Scintilla”, che si onora di ospitare dall’11 al 13 luglio 2013 i direttori e collaboratori delle altre 185 testate cattoliche associate alla Fisc, fu diretto fino al 1960 dallo stesso fondatore mons. Mario Alfieri, quindi fu affidato a mons. Agostino Bonivento che lo diresse fino al 3 gennaio 1982, essendo stato chiamato a Roma come assistente centrale della FUCI (Federazione universitaria cattolica italiana). Dal 10 gennaio di quell’anno lo firma mons. Vincenzo Tosello.

Negli ultimi decenni il giornale si è incrementato come numero di pagine, presenza di collaboratori e abbondanza di servizi, interessandosi di tutto il territorio diocesano – che comprende zone delle provincie di Rovigo e di Venezia – oltre che della vita delle comunità cristiane, promuovendo la conoscenza e il dialogo fra tutti, apprezzato anche al di là della cerchia ecclesiale.

Dal 2010 è stato attivato il sito internet (www.nuovascintilla.com) e ben presto si è realizzata anche la presenza in twitter (dove sono stati inseriti, al 14 marzo 2013, ben 5000 tweet al ritmo di circa 7 brevi note quotidiane); mentre nel novembre 2011 è stata aperta una pagina in facebook, molto seguita.

Anche “Nuova Scintilla” dunque è sbarcata da alcuni anni nel mondo del web e intende affrontare le sfide poste dai nuovi media cercando di raggiungere con l’edizione on-line una più ampia e più giovane fascia di persone, senza trascurare la sempre valida presenza nelle famiglie attraverso l’edizione cartacea.

LA FISC (Federazione italiana settimanali cattolici)

La FISC nasce il 27 novembre 1966 come associazione dei numerosi settimanali diocesani, soprattutto con l’intento esplicito di raccogliere l’eredità culturale, sociale ed ecclesiale delle varie testate sorte già alla fine dell’800, nel solco del Movimento cattolico italiano e alla luce dell’enciclica Rerum Novarum di Leone XIII. L’intenzione fondativa, di ordine ecclesiale e civile insieme, rispondeva all’urgenza, avvertita in campo massmediale, di dare vita a un vero e proprio progetto culturale cristianamente ispirato. La nascita della FISC è stata quindi non un atto burocratico, ma una scelta voluta per far sì che, nell’incontro e nella collaborazione, tutti i settimanali diocesani potessero crescere insieme nel loro servizio alla Chiesa e al territorio e, ancor più, pur conservando il loro stretto legame con la propria diocesi, si mettessero in piena sintonia con la Chiesa italiana nel suo insieme e di conseguenza con la Conferenza Episcopale Italiana. La FISC riunisce 186 settimanali diocesani, presenti in circa 160 diocesi, raggiungendo così gran parte del territorio nazionale. Le copie diffuse, secondo recenti accertamenti, sono intorno al milione di copie a settimana.

“Nuova Scintilla” ha aderito alla Fisc nel 1966, cioè fin dalla fondazione, essendo stato il nostro direttore di allora, mons. Agostino Bonivento, tra i co-fondatori della federazione stessa.

“Nuova Scintilla” è stata pure – per tutto il periodo di esistenza dell’organismo tecnico nazionale – socio del Consorzio servizi informativi settimanali (Consis) fondato nel 1986 e chiuso nel 2008. L’attuale direttore del settimanale chioggiotto è stato delegato regionale della Federazione nel triennio 1986-88 (durante il quale, nel 1988, si è svolto a Venezia il Meeting di Alpe-Adria, organizzato dalla delegazione) ed è stato più volte in Consiglio nazionale della Fisc e del Consis, consorzio del quale è stato presidente nazionale nel triennio 2005-2008.

A Chioggia, oltre ad alcuni convegni interregionali dei settimanali diocesani del Triveneto, si sono tenuti anche due Convegni nazionali di tutti i settimanali della Fisc, uno di tre giorni a metà ottobre del 1994, in occasione del cinquantenario del settimanale sul tema “Informazione e mercato. I settimanali cattolici nel panorama editoriale italiano” e un altro di due giornate nel maggio del 2006, quando si è affrontata la proposta di aggiornamento della Costituzione italiana e si sono svolti contestualmente i Consigli nazionali della Fisc e del Consis. Un terzo Convegno nazionale della Fisc viene organizzato dalla nostra testata in questo fine settimana (11-13 aprile 2013) a Chioggia in occasione del centenario di fondazione della testata originaria “La Scintilla”, cui si rifà appunto l’attuale “Nuova Scintilla” che a sua volta si appresta a compiere 70 anni di presenza continuativa nel territorio: il tema, quanto mai stimolante e attuale, che viene affrontato dai direttori, amministratori e collaboratori dei circa 185 settimanali diocesani italiani è: “Informazione in rete: carta stampata e web” .

Fedeltà alle origini

La varietà degli interessi e delle attenzioni maturata nel corso degli anni dal settimanale diocesano chioggiotto non gli ha certo impedito di conservare l’ispirazione originaria, permettendogli anzi di consolidarla pur nel necessario rispetto del cambiamento dei tempi. Il giornale infatti continua a rispecchiare gli eventi nazionali e internazionali letti e giudicati in un’ottica cristiana. Continua altresì nel suo vitale radicamento nel territorio: al riguardo, anzi, è stata accentuata la sensibilità verso tutto il territorio diocesano superando la tentazione della quasi esclusiva attenzione al centro cittadino, sono aumentati i collaboratori impegnati nelle varie zone e gli spazi dedicati (interessanti anche le “Brevi”, che danno conto degli eventi più significativi in tutta l’area diocesana). Da rilevare inoltre un’ampia rassegna delle realtà parrocchiali in occasione delle varie visite pastorali dei vescovi, ma anche una proficua stagione dedicata alle inchieste sulle problematiche del territorio. Il settimanale usufruisce per le tematiche nazionali e internazionali dei validi servizi dell’Agenzia Sir – promossa dalla Fisc – con la possibilità di commenti di grandi firme e interviste a personaggi di alto livello; inoltre partecipa alle sinergie messe in atto dalla delegazione regionale della Fisc sia per la promozione editoriale sia per i servizi giornalistici. Per la pubblicità si fa riferimento, oltre che a produttori locali, ai conferimenti assicurati a livello nazionale fino a qualche anno fa dal Consis e ora dalla Fisc Servizi srl e, a livello regionale, da alcune agenzie di altre testate diocesane.

Il settimanale “Nuova Scintilla” si presenta come specchio e insieme come stimolo nei riguardi della vita ecclesiale diocesana; ma al tempo stesso è documento critico e propositivo nei riguardi della vita culturale, sociale e politica della città e delle altre realtà territoriali. Questa duplicità di attenzioni, pur con fasi e intensità alterne, non è mai venuta meno in un giornale che si premura di cogliere le esigenze dei lettori nei vari ambiti. Duplicità anche nelle finalità: da sempre, infatti, il settimanale diocesano intende al tempo stesso “informare” e “formare”, consapevole del ruolo anche educativo che può svolgere la stampa, senza timore di ricavare dal vangelo e dal magistero della chiesa le linee interpretative della realtà. Il che non pregiudica un sereno dibattito tra impostazioni e opinioni diverse, riscontrabile sia in alcune rubriche sia, in particolare, nella pagina delle lettere. Si può dire che il settimanale, oltre che vetrina delle diverse realtà, è anche laboratorio di idealità e di proposte. La linea assunta dal giornale negli ultimi anni preferisce il dialogo pacato e la accoglienza cordiale affrontando le questioni in modo equilibrato: in forma chiara ma certamente lontana dal piglio battagliero dei primi decenni. Nelle mutate condizioni sociopolitiche non si tratta infatti di ingaggiare lotte accentuando le contrapposizioni, ma invece di gettare ponti e instaurare dialoghi, ricercando collaborazioni e promuovendo partecipazione.

 

Lo sbarco in Internet

Già da qualche anno (dal 2005) era aperto il sito diocesano (www.diocesichioggia.it) che – come accennato – è passato ben presto alla gestione da parte del Centro Comunicazioni sociali (www.diocesidichioggia.it) in collegamento con Webdiocesi della Cei; ed era stato predisposto anche il sito del giornale (www.nuovascintilla.it), che però è diventato operativo dall’agosto 2010 con l’allestimento organico da parte di Rossano Bertocco ed è quindi partito dal settembre 2010 (www.nuovascintilla.com) con la collaborazione sistematica per l’aggiornamento da parte di Laura Gianni, alla quale poi è stato affidato anche il compito di aggiornare il sito diocesano.

Va inoltre segnalato che sono stati aperti anche altri due siti minori, ambedue curati dalla stessa Laura: uno – www.editricenuovascintilla.it -, legato direttamente al settimanale in quanto presenta e illustra organicamente gli oltre ottanta volumi pubblicati come promozione culturale e storica delle realtà territoriali, e un altro – www.azionecattolica.it –, collegato al sito della diocesi, destinato ad accogliere e presentare le attività e le proposte dell’Azione cattolica diocesana. Sia dal sito del giornale che da quello diocesano si può pervenire ad altri blog specifici di istituzioni e associazioni diocesane. La presenza del giornale nel web ha avuto certamente un riscontro positivo e può diventare trampolino di lancio per un nuovo futuro del settimanale diocesano nell’era di internet. Il sito riporta (on line dalla domenica notte, ma ora già dal sabato) tutti gli articoli e le foto pubblicati sul settimanale integrandoli con altre foto e anche con video: presenta in home page, oltre all’editoriale, gli articoli principali arricchendo la proposta , in apertura, con uno slideshow di altri servizi più accattivanti, e più in basso con quattro “colonne” in cui vengono riportati gli articoli evidenziati nelle finestre di prima pagina del giornale (riguardanti le varie zone della diocesi); nel menu in alto sono elencate le varie sezioni corrispondenti alle varie parti del giornale (attualità, vita diocesana, cultura, città, Cavarzere, Polesine, tempo libero, spazio ragazzi, sport, ecc.); scorre continuamente anche il banner dell’agenzia quotidiana Sir ed è possibile collegarsi con il sito della diocesi oltre che con altri siti consigliati; vi compaiono già anche inserzioni pubblicitarie ed è possibile la ricerca di tutti i contenuti.

Dai primi mesi del 2011 il sito è stato arricchito, nella parte sottostante dell’home page, da altre quattro colonne implementate giorno per giorno, che sono leggibili anche da ogni pagina che si voglia aprire: vi si trovano il calendario di tutti gli eventi pastorali (vescovo, diocesi, associazioni, ecc.) e gli orari delle messe di tutto il territorio diocesano, sette brevi notizie quotidiane locali (“tweet”: letteralmente “cinguettii”), il collegamento per le previsioni meteo (fino a quindici giorni) per Chioggia e per qualsiasi altra località italiana e mondiale, e infine il Santo del giorno (ora compreso nell’Almanacco quotidiano).

Interessanti, in varie occasioni, oltre ai numerosi video o videointerviste (girati in genere da Viviana Terzulli), le ampie rassegne fotografiche e altra documentazione, che non potrebbero trovare spazio nell’edizione cartacea, rivelando una potenzialità straordinaria che va ulteriormente sfruttata.

Riportiamo alcuni dati significativi dello sviluppo iniziale del sito, che è aggiornato settimanalmente, anzi quotidianamente appunto per questi ultimi servizi, da Laura Gianni in contatto con la direzione: per il primo periodo (dal settembre 2010 al dicembre 2011) i visitatori unici assoluti sono stati circa 41.000, le visite 53.500 e le visualizzazioni di pagina 116.000 con una media di permanenza sul sito di minuti 1.40; nel 2011: 37.000 visitatori per 48.000 visite e 96.000 visualizzazioni di pagina con una media sul sito di minuti 1.30. Notevole l’incremento registrato confrontando l’ultimo quadrimestre del 2010 (cioè il primo periodo di apertura del sito) con l’ultimo quadrimestre del 2011: visite +327%; visitatori +405%; visualizzazioni di pagina +138%. La media giornaliera delle visite (circa 160) è stata per molti periodi intorno alle 250 (con picchi anche di 350) .

I dati sono aumentati sensibilmente nell’anno successivo con punte notevolmente più alte , anche grazie all’entrata in twitter, dove il settimanale è seguito quotidianamente da molti navigatori: ogni giorno vengono lanciati almeno sette tweet di informazione dal territorio cittadino e del circondario e dalla vita diocesana. Una nota curiosa: il 14 marzo 2013 sono stati superati i 5.000 tweet. E’ infatti l’ingresso in twitter il secondo passo del settimanale nel mondo di internet; il passo successivo è stata l’apertura di una pagina dedicata in Facebook a partire dall’11 novembre 2012. La pagina, che viene alimentata con qualche articolo o foto ogni giorno, ha registrato subito numerosi contatti ampliando in modo scalare la cerchia dei lettori-navigatori: sono stati raggiunti anche i 4.000 visitatori per post, portando complessivamente il numero di persone raggiunte quotidianamente a numerose migliaia.

E così anche “Nuova Scintilla”, prima con twitter e le sue “scintille di informazione” ed ora – dall’11/11 – con una pagina dedicata in Facebook, utilizza questi nuovi potenti mezzi digitali per divulgare il lavoro di una prolifica ed attenta redazione. Non cambiano gli obiettivi, non cambia il modo di proporsi ai propri lettori, non cambiano gli interessi e la capacità di approfondimento: rimangono immutati e fedeli ai principi ispiratori. “Nuova Scintilla” si propone ad un pubblico digitale con strumenti di condivisione e di attiva partecipazione con l’intento di trovare nuovi lettori ed interlocutori per un nuovo e più ricco modo di fare informazione.

Così si esprimeva un articolo che illustrava quest’ultimo passo del settimanale: “Cercate “Nuova Scintilla” in Facebook (www.facebook.com/NuovaScintilla), collegate i vostri “diari”, inviate gli articoli (e foto e video) più interessanti ai vostri amici, sarete parte attiva dell’informazione della diocesi di Chioggia!” . La combinazione sito-twitter-facebook, con i proficui collegamenti curati dagli amministratori, si rivela molto efficace per una maggiore incisività – almeno a livello informativo e comunicativo – nel territorio e molto oltre i suoi confini. La frontiera del futuro, ma già del presente – come vari documenti del magistero ci ricordano -, è certamente il web, anche per la comunicazione nella Chiesa e della Chiesa con il mondo. Il settimanale “Nuova Scintilla” si propone di raccogliere questa sfida per incrementare il proprio servizio pastorale e socioculturale alla diocesi e al territorio ampliando anche la cerchia dei lettori con i nuovi “navigatori”…fino agli estremi confini del “web”! (Vito)

 

 

Il Convegno FISC a Chioggia

“Informazione in rete: carta stampata e web” è il tema del Convegno nazionale dei settimanali diocesani associati nella FISC (Federazione italiana settimanali cattolici) che si svolge in questo fine settimana (11-13 aprile) a Chioggia, in occasione delle celebrazioni per il centenario di fondazione del nostro settimanale locale “La Scintilla – Nuova Scintilla”. Il Convegno – che gode del patrocinio del Consiglio regionale del Veneto, delle Province di Venezia e di Rovigo, del Comune di Chioggia, del Parco del Delta e dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto – vuole sottolineare la vitalità secolare di questi giornali diocesani diffusi nel territorio, autentica espressione della vita della chiesa e della società, e intende affrontare le nuove sfide che li sollecitano con l’avvento dei nuovi media. Dopo l’incontro inaugurale, giovedì 11 alle 16.30 nell’Auditorium comunale, con i saluti delle autorità (presente il vescovo Adriano), il profilo del settimanale, il saluto del presidente Fisc Francesco Zanotti e la prolusione sul tema da parte di mons. Claudio Guliodori presidente della Commissione Cei per la cultura e le comunicazioni sociali, venerdì 12 mattina, all’hotel Airone, la prima tavola rotonda su “Quale giornalismo nell’era digitale” con interventi della prof. Chiara Giaccardi, Domenico Delle Foglie, Ferruccio Pallavera, moderatore don Bruno Cescon vicepresidene Fisc; nel pomeriggio visita alla città (Museo diocesano, Pinacoteca, torre S. Andrea e S. Domenico); sabato 13 mattina altra tavola rotonda all’Airone sul tema “Lettori e internauti, un nuovo modo di intendere la comunicazione”, con altri esperti del settore, tra cui Luigi Carletti, Claudio Turrini e don Antonio Rizzolo, moderati da Carlo Cammoranesi della Commissione cultura Fisc. Le conclusioni a don Ivan Maffeis vicedirettore dell’Ufficio per le Comunicazioni sociali della CEI. Le celebrazioni eucaristiche si tengono venerdì mattina alle 8 in cattedrale e sabato mattina alle 8 nella basilica di S. Giacomo. Venerdì alle 21, nel teatro S. Martino, “Le Baruffe chiozzotte” di Carlo Goldoni col “Teatronovo”.

Sotto: il logo ideato da R. Santamaria.

 

 

da NUOVA SCINTILLA 15 del 14 aprile 2013