Serena Pasqua a tutti!

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I MISSIONARI SCRIVONO. Da Lampang, Thailandia

Serena Pasqua a tutti!

Carissimi amici e benefattori, i giorni che ci separano dalla S. Pasqua ci ricordano che il tempo è passato velocemente e che ne rimane ancora poco per prepararci a celebrare la S. Pasqua ormai imminente. Ogni volta che ci ripenso e cerco di fare mente locale sul punto della situazione e sulle varie cose che rimangono ancora da preparare, me ne vengono in mente sempre tante: a partire da quelle esterne e dai vari riti legati soprattutto al Triduo Pasquale, molto bello e carico di significato. Come fare per far sì che i vari gesti ed i vari riti diventino comprensibili a tutti, in modo particolare per coloro che non hanno una profonda conoscenza ed una forte tradizione cristiana alle spalle? Quali aspetti evidenziare? E poi ci sono i catecumeni che si stanno preparando al battesimo, anche per loro bisogna avere uno sguardo particolare, senza dimenticare coloro che il battesimo lo hanno già ricevuto, ma che hanno bisogno di “rinfrescare” il loro essere cristiani.

 

I ragazzi che abbiamo nei vari ostelli, cosa possono capire e come aiutarli a capire di più ed a gustare la ricca liturgia? Per non dimenticare i villaggi ed i molti cristiani lì presenti, come fare e quali segni scegliere, oltre al rinnovo delle promesse battesimali, per aiutarli a vivere meglio la S. Pasqua?

Questi e molti altri pensieri mi ritornano molto spesso alla mente…, ma poi mi accorgo che forse mi sono dimenticato della cosa più importante e che il cercare di programmare ed il pensare tutte le varie cose per aiutare gli altri, rischiano di diventare una distrazione ed un ostacolo più che un aiuto.

Come posso aiutare gli altri a vivere bene la S. Pasqua e ad arricchirsi della grazia di Dio se prima non cerco di preparare me stesso e vivere bene per primo questo grande mistero? Come posso dare agli altri quello che non ho? Ecco che allora il miglior modo di aiutare gli altri molto probabilmente è quello di cercare di preparare me stesso e cercare di vivere nel miglior modo possibile questo periodo di preparazione e la S. Pasqua stessa. Questo non vuol dire non pensare o non cercare di aiutare gli altri, anzi è proprio il contrario. Più cerco di vivere io in profondità questo mistero e più sarò in grado di aiutare gli altri a viverlo. Mi ritornano sempre alla mente le parole di Paolo VI – credo – che ci ricordava come il mondo non ha bisogno di insegnanti o di maestri ma di testimoni e se ha bisogno di maestri è perché questi sono anche testimoni. In una società come la nostra in Italia, ma non solo, che ormai è sempre più multiculturale e multireligiosa e dove l’ateismo sta diventando una religione a sé (e di quelle più intransigenti), credo ci sia bisogno proprio di questo: che noi cristiani cerchiamo di prepararci e vivere nel modo più intenso e profondo possibile la S. Pasqua che è il mistero centrale della nostra fede per diventare non maestri, ma testimoni, in modo che anche gli altri possano ricevere, di riflesso, quello che a nostra volta noi abbiamo ricevuto. Questo è il mio augurio per questa S. Pasqua, che il Signore Risorto trasformi ognuno di noi in testimoni della nuova vita che Lui ci ha donato con la Sua morte e risurrezione.

A tutti auguro una serena e Santa Pasqua, vostro P. Piero Luigi Siviero (siviero.pierluigi@pime.org)

 

 

 

da NUOVA SCINTILLA 13 del 31 marzo 2013