“Videro e credettero”

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“Videro e credettero”

Chioggia. In Cattedrale la Mostra dell’Anno della Fede, dal 14 al 20 febbraio

Sarà anche a Chioggia, in Cattedrale, a Sottomarina nella chiesa della Madonna della Navicella, e in seguito in altre parrocchie della diocesi, la mostra “Videro e credettero. La bellezza e la gioia di essere cristiani”, ideata e prodotta da Itaca d’intesa col Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione che ha concesso il logo dell’Anno della fede. La mostra ha il patrocinio del Progetto Culturale promosso dalla Chiesa italiana e dell’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali della CEI. Costituisce una modalità efficace di una diffusa “alfabetizzazione” sui temi centrali della fede e della vita cristiana attraverso la “via pulchritudinis”; una sorta di “missione popolare”, come scrive mons. Rino Fisichella nell’introduzione al catalogo: «Un percorso, probabilmente privilegiato per questi nostri contemporanei che, pur essendosi

allontanati dalla fede, possono ritrovare la nostalgia di Dio attraverso la contemplazione della bellezza che parla di Lui». “In un tempo nel quale Dio è diventato per molti il grande Sconosciuto e Gesù semplicemente un grande personaggio del passato» ha detto Papa Benedetto ai vescovi italiani, occorre «un rinnovato impulso, che punti a ciò che è essenziale della fede e della vita cristiana», cioè l’incontro con Cristo, vivo e presente.

La mostra si svolge in cinque sezioni accompagnate da un bellissimo percorso iconografico che mette insieme pittura, scultura, architettura, cinema, natura. Descrive il contesto in cui viviamo, ossia «un mondo dopo Gesù senza Gesù» per dirla con le parole di Péguy. Conduce a riscoprire le ragioni della fede a partire da una attenta considerazione di sé, sintetizzabile in una domanda: quello che sono e che ho mi basta? Prosegue con «L’antefatto: il cuore dell’uomo»: può Cristo attrarlo, e come? Ed ecco la terza tappa: «Il fatto: Gesù di Nazaret», risposta adeguata al suo essere fatto per l’Infinito, seguito dal «Riconoscimento».

L’ultima sezione – «Gesù, nostro contemporaneo. Il cammino della fede» – risponde alla domanda: è possibile oggi avere fede in Gesù? E che cosa accade quando un uomo si lascia afferrare da lui? Emerge il grande tema della Chiesa, segno e strumento di salvezza, come la definisce il Concilio Vaticano II. Attraverso il battesimo la vita di Cristo è innestata nella nostra come un seme che germoglia nella persona e nella società. Il visitatore viene condotto a immedesimarsi con Giovanni, Andrea, Pietro e quanti hanno incontrato Gesù, sono stati con lui, lo hanno seguito, sorpresi ogni giorno di più dalla sua umanità eccezionale, letteralmente dell’altro mondo.

L’adesione amorosa a Gesù – quello che abbiamo di più caro – è il culmine della mostra che si chiude con un invito: «La “porta della fede” … è sempre aperta per noi» (Benedetto XVI). La mostra, ideata da Eugenio Dal Pane, fondatore e direttore editoriale di Itaca, è curata da mons. Andrea Bellandi. La ricerca iconografica è dello storico dell’arte Sandro Chierici, il progetto grafico è di Andrea Cimatti. Si potrà visitare liberamente in Cattedrale da giovedì pomeriggio 14 a mercoledì 20 febbraio, e di seguito nella Chiesa della Navicella, negli orari di apertura. È molto opportuno farsi accompagnare in una visita guidata, possibilmente previa prenotazione. Le guide saranno catechisti, membri dei consigli pastorali, appartenenti ad associazioni e movimenti, semplici fedeli opportunamente preparati.

 

 

da NUOVA SCINTILLA 6 del 10 febbraio 2013