Un mazzo di fiori in bicicletta

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Parrocchia della Cattedrale. Suor Rosaria delle suore del Santo Volto è morta improvvisamente. L’ultimo saluto

Un mazzo di fiori in bicicletta

“Come una sentinella del mattino, Suor Rosaria è corsa in bicicletta, il suo mezzo di locomozione preferito, tra le braccia del Padre. La sua bicicletta era sempre in giardino in posizione di partenza per correre all’incontro di ogni fratello nel bisogno, ma in quell’alba di sabato 19 gennaio ha preso un’altra direzione, lasciandoci tutti nel dolore e nello stupore”. Così scrive dal Brasile la Madre Generale delle Suore del Santo Volto in un messaggio letto alla fine della celebrazione eucaristica in suffragio di Suor Rosaria, lunedì 21 in cattedrale. L’arcivescovo Dino De Antoni, già parroco della cattedrale di Chioggia – l’ultima parrocchia della religiosa – dice nell’omelia che Suor Rosaria ‘è morta in piedi’. Non ci potrebbero essere immagini più felici per descrivere il temperamento e la dedizione della suora conosciuta da tutti in parrocchia e in città.

 

Nata a Curtarolo (Pd) il 26.02.1934, era stata battezzata col nome di Maria. Entrata come postulante tra le Religiose del Santo Volto il 20.01.1949, era orgogliosa del nome Sr. Maria Rosaria, che la Beata Fondatrice Maria Pia Mastena aveva scelto per lei all’entrata in Noviziato. Fu giovane novizia a Chiarano tra i bambini della scuola materna, Juniore a Sarteano tra le orfanelle, di nuovo nelle scuole materne di Sant’Erasmo, Cogollo, Chioggia, Cessalto, Barbisano e altre comunità dove svolgeva un’attività educativa e pastorale. Lo spirito ecclesiale della Fondatrice la rendeva un membro attivo della Chiesa locale dove accompagnava ogni evento, servendo con gioia ed entusiasmo. Dal 1994 fino all’alba di sabato 19 gennaio 2013 è stata a Chioggia donando la sua vita ai piccoli, agli ammalati, agli anziani, e nel prezioso servizio di mantenere in ordine gli oggetti sacri e di ornare la cattedrale con fiori dai mille colori.

Sempre di corsa e sempre disponibile a tutto e a tutti. Nonostante il neo del peccato originale, che rendeva il suo tratto né gentile né diplomatico, era amata da tutti per la sua generosità, per il cuore dilatato che non rimaneva bloccato da alcuna frontiera. Tutti sapevano che in un batter d’occhio, i suoi no pronunciati con voce ferma e viso serio diventavano sì; con la tunica avrebbe dato anche il mantello e percorso, insieme a chi chiedeva, due miglia al posto di uno.

Aveva celebrato l’anno scorso i 60 anni della Professione religiosa. Il 7 ottobre 2012 aveva proclamato il “credo della vita consacrata” preparandosi alle nozze dell’Agnello. Nessuno aspettava che la sua bicicletta prendesse questa corsa e questa strada all’inizio di quest’anno, ma forse anche il Signore ha avuto fretta di accoglierla in cielo per farle ornare di fiori qualche festa speciale, forse l’altare di Sant’Agnese, di San Francesco di Sales o di Don Bosco.

Sarà facile continuare a ricordare Suor Rosaria. La ricorderanno i familiari, con i quali ha tenuto un vivissimo e cordiale rapporto, le consorelle che l’hanno vista servizievole e sbrigativa, i parrocchiani che lei visitava con assiduità soprattutto se anziani e bisognosi, tanti esercenti della città e in qualche modo tutto il popolo di Chioggia che la vedeva scorrazzare con la bici per il Corso, facendo continue soste per salutare e chiedere notizie. La stessa folla che ha riempito la cattedrale per l’ultimo saluto. Numerosi parenti, tanti parrocchiani, un bel numero di sacerdoti, che hanno concelebrato con l’arcivescovo Dino e con il vescovo Alfredo Magarotto, mentre il vescovo Adriano, assente per un pellegrinaggio, era rappresentato dal vicario generale. La salma della Suora è stata accompagnata dal parroco della cattedrale don Angelo Busetto e dalle consorelle nella Casa Madre delle Suore del Santo Volto a San Fior, in provincia di Treviso, dove è stata tumulata nella tomba della Congregazione.

 

 

L’infaticabile suor Rosaria

Vorrei aggiungere un riconoscente ricordo di Suor M. Rosaria Bonin delle suore del Santo Volto che, pur priva di titoli accademici, si è rivelata una grande suora, tutta dedita all’educazione infantile. E Lei, il suo cuore “traditore” lo ha veramente donato ai nostri figli e nipoti! “Grazie”, Suor Rosaria! Sarai sicuramente già al lavoro, lassù (in Paradiso), vicino ai fanciulli che Tu hai tanto amato!  (A. M. Scarpa)