Ricordato padre Emilio Venturini

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Chiesa dei Filippini. Quel nuovo Avvento, reso possibile dalla carità, per le bambine “derelitte e pezzenti” della Chioggia della seconda metà dell’800

Ricordato padre Emilio Venturini

Nella chiesa dei Filippini, sabato 1° dicembre 2012, prima domenica di Avvento, si è ricordato – nell’anniversario della morte – con la celebrazione dell’Eucaristia prefestiva un Padre dell’Oratorio di Chioggia, Emilio Venturini, esempio notevole di santità di vita e di operoso ministero in favore dei più poveri, specialmente delle bambine “derelitte e pezzenti” della Città, vissute in un periodo (seconda metà dell’800) pieno di tensioni e di contraddizioni, di sofferenze e di grandi slanci apostolici. Erano esseri (non …persone) incapaci di guardare fuori della propria vita, che soffrivano nel corpo e nell’anima, finché incontrarono un volto che volle dare loro un sorriso, aprendone il cuore a Gesù, salvandole dalla solitudine, dalla tristezza, dal peccato. Per loro fu un nuovo tempo di Avvento. È stato questo il primo motivo dell’omelia

di Padre Giacomo Kielbasa pronunciata alla presenza di numerose Serve di Maria Addolorata, con la Priora Sr. Umberta Salvadori e la Postulatrice della causa di canonizzazione di P. Venturini, Sr. Pierina Pierobon, di molti fedeli di San Giacomo e della Comunità filippina. Nell’anno giubilare che sta vivendo l’Oratorio di Chioggia nel ricordo dei 260 anni (1752-2012) della presenza in Città si è fatta memoria, tra gli altri “illustri” figli di san Filippo Neri per pietà, santità, purezza, umiltà, di Padre Emilio Venturini (1842-1905), segno di speranza – ha sottolineato padre Giacomo –, perché nella nostra Comunità religiosa e civile “predicava e soccorreva, perdonava e istruiva, confortava e sfamava, non preoccupato di sé, ma del bene degli altri”. “Uomo tra le calli”, di fronte alle tribolazioni e alla tristezza, alle critiche e alle derisioni. Una nuova forma di apostolato (dopo l’incontro con Sr. Elisa Sambo), vera “diaconia di amore nello spirito di Cristo”, ispirò Padre Emilio con la fondazione dell’”Istituto delle orfanelle di San Giuseppe” (1870) e la erezione della “Congregazione delle Figlie (ora Serve) di Maria Addolorata” (1873) concretizzando – all’ombra della Croce – il suo Fiat alla Volontà divina. Altri due aspetti dell’amore dirompente di Padre Emilio sono stati sottolineati da Padre Giacomo: la fede incrollabile in Dio e nell’uomo, che generava speranza e fioriva nella carità, dandogli ragione di certe scelte profetiche, e il suo amore all’Eucaristia, da cui traeva la ragione del suo essere e del suo operare e che esprimeva in frequenti momenti passati in profonda contemplazione delle sacre Specie e nei suoi accalorati scritti. Al termine della Messa è stato cantato l’“Inno a Padre Emilio Venturini”, con parole di Paolo Padoan e musica di Giorgio Voltolina, che lo caratterizza anche in terra di missione come “amorevole padre con il cuore di madre” e testimone credibile dell’immenso amore di Cristo. (R. Chiozzotto)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

da NUOVA SCINTILLA 46 del 9 dicembre 2012