260° anno di presenza

Facebooktwitterpinterestmail

ORATORIO FILIPPINO DI CHIOGGIA. Conclusa la prima parte del programma

260° anno di presenza

Con folta partecipazione, si è conclusa domenica 18 novembre 2012 la prima parte del programma ricco di segni e pieno di letizia finalizzato a celebrare i 260 anni di vita dell’Oratorio filippino di Chioggia, che ha scritto – con altre realtà civili ed ecclesiastiche – pagine di eventi religiosi, culturali sociali e artistici di notevole rilevanza.

I documenti storici attestano che in questo lungo periodo sono emersi dall’Oratorio personaggi illustri per la pietà, le arti figurative, la poesia, la carità, la santità. Una autentica scuola di fede che quest’anno – su desiderio dal papa Benedetto XVI – va rianimata dal popolo di Dio con gioia e solidità, tenendo fisso lo sguardo su Gesù Cristo.

 

Mercoledì 14, giovedì 15 e venerdì 16 novembre è stato tenuto nella chiesa dei Filippini un Triduo di preparazione, predicato da padre Roberto Primavera dell’Oratorio di Bologna, durante il quale la Comunità ha vissuto un intenso momento di preghiera. Con le tre omelie dettate durante le celebrazioni eucaristiche essa è stata chiamata ad una particolare attenzione verso i padri che qui hanno vissuto e concretizzato la propria santità sull’esempio del fondatore Filippo Neri, sulla devozione alla Vergine Maria, sulla fede personale basata principalmente sull’Eucaristia.

Sabato 17 novembre il vicario generale della Diocesi, mons. Francesco Zenna – introdotto con un indirizzo di saluto del parroco padre Giacomo Kielbasa – ha presieduto la Messa solenne prefestiva, in coincidenza della solennità del Patrocinio di Maria Santissima, a cui è dedicata la chiesa stessa, concelebrata dai padri dell’Oratorio e da alcuni sacerdoti diocesani e animata dalla Corale “S. Filippo Neri” diretta dal M° Andrea Chinaglia, alla presenza delle Autorità civili, tra cui il sindaco avv. Casson, i consiglieri regionali L. Tiozzo e C. A. Tesserin, l’assessore provinciale L. Gianni, il presidente del consiglio comunale M. Tiozzo, e dell’Oratorio secolare F. B. Cavallarin, dei dignitari pontifici e della priora delle Serve di M. Addolorata Sr. U. Salvadori.

All’omelia mons. Zenna, riallacciandosi alle letture della Parola di Dio, ci ha parlato degli ultimi eventi, del nostro “viaggio terreno” che finisce per saper cogliere i segni dei tempi, inserendo nella sua riflessione biblica la memoria dei 260 anni di vita della Congregazione filippina di Chioggia. È da archiviare l’apostolato dei padri e dei fratelli dell’Oratorio che hanno operato in questi due secoli? No – ha ribadito il celebrante – perché “essi hanno segnato la coscienza di tanti cristiani impegnati nella realtà ecclesiale e civile, nella politica, nell’economia, nell’educazione, nell’arte, nell’esercizio della propria professione, anche umile e nascosta”.

Il nostro tempo ha bisogno della linfa dei padri di ieri, tra cui Emilio Venturini e Raimondo Calcagno, per una testimonianza attuale e credibile di un vangelo vissuto con coraggio. “La Comunità dell’Oratorio – è l’augurio del Vicario Generale – deve trovare forme nuove di presenza che si pongano in continuità con la propria significativa storia”.

Al termine della Messa il sindaco avv. Casson ha consegnato all’Oratorio, nelle mani di padre Giacomo Kielbasa, una pergamena, opera del pittore Giovanni Costa, segno tangibile della Comunità civile per ricordare la presenza bisecolare, l’apostolato, l’impegno e il sacrificio dei Padri in questi 260 anni e far germogliare nel popolo di Dio la gioia dell’amore, la bellezza del perdono, il canto della speranza.

Essa così recita: “1752 – 2012 / La Città di Chioggia / con riconoscenza / all’Oratorio San Filippo Neri / nel 260° della sua fondazione / affinché cresca rigoglioso / nella Santa Chiesa di Dio / con l’umiltà, la letizia e la carità / del Fondatore. / Dalla residenza municipale, 18. 09.2012 / Il Sindaco Avv. Giuseppe Casson”. È, quindi, intervenuto padre Gino Romana, dell’Oratorio di Mondovì, portando la partecipazione e la benedizione del Delegato della Santa Sede padre Felix Selden e ricordando il passato glorioso della Congregazione di Chioggia, quale sicura speranza per l’avvenire.

A seguire, l’attesa inaugurazione nella Sala S. Filippo della Mostra “260 anni di storia religiosa e civile a Chioggia”. Vi sono evidenziati gli eventi storici relativi all’Oratorio a partire dalla sua erezione (1752), voluta da padre Tommaso Gastaldelli e da padre Vincenzo Modonese, con il prezioso contributo finanziario del vescovo Gian Alberto De Grandi e del conte Lodovico Manin, padre dell’ultimo doge di Venezia.

Significative fotografie con ampie didascalie illustrano il complesso filippino (oratorio, chiesa, convento), i Fratelli e i Padri dell’Oratorio nel loro impegno ministeriale, i Padri “illustri” per pietà, carità e santità di vita, la tradizione musicale oratoriana e mons. Vittore Bellemo, la pietà e le devozioni filippine, la “Collezione privata”, l’apostolato fra i giovani e le famose “fiabe” raimondiane illustrate da noti pittori locali.

Domenica 18 novembre per la festosa ricorrenza hanno avuto luogo nella mattinata, a livello cittadino, due appuntamenti culturali: l’annullo postale straordinario e la visita guidata del pubblico alla “Collezione privata”, mentre l’evento celebrativo più intenso – dopo la recita dei Vespri solenni – è stata l’Eucaristia presieduta dal vescovo mons. Adriano Tessarollo, animata dalla Corale “S. Filippo Neri” e celebrata in onore della B. V. Maria, compartecipe della salvezza portata a compimento da Gesù. Occasione propizia per far memoria della presenza dell’Oratorio filippino a Chioggia, come luogo di preghiera rivolto ai giovani e ai ragazzi, dove si insegna ad amare e crescere nella speranza e nella carità nel periodo che ci è dato di vivere prima di passare nell’eternità, nella comunione con il Signore. Di qui – raccomandava il vescovo – la necessità di testimoni credibili e di persone significative, di luoghi d’incontro, di riflessione, di preghiera, di dialogo, di scambio, per trasformare con la forza che viene dall’alto la paura e la tristezza in gioia e certezza. Un augurio sgorga spontaneo: possa questa Comunità continuare ad essere nella nostra città un’offerta di educazione, di accoglienza, uno stile di vita ispirato all’amore del prossimo, tornando a stupirsi della bellezza di affidare la propria vita a Colui che è la Vita. (R. Chiozzotto)

(Foto Donaggio)

 

 

 

da NUOVA SCINTILLA 45 del 2 dicembre 2012