S. Cecilia, compatrona

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22 novembre. Il ricordo per la diocesi

S. Cecilia, compatrona

Il calendario liturgico della diocesi di Chioggia ascrive per il 22 novembre la memoria di santa Cecilia vergine e martire, compatrona della nostra diocesi. Nella cattedrale di S. Maria Assunta la Santa figura effigiata nella pala di Fra’ Massimo da Verona, collocata nell’altare della cappella dei santi Felice e Fortunato, patroni principali della città e diocesi; parimenti figura, in scultura lignea, alla sommità della cattedra episcopale nel presbiterio, con i santi Felice e Fortunato che cimano, invece, il trono podestarile e lo stallo posto di fronte. Sino agli inizi degli anni ‘70 dello scorso secolo, in tale ricorrenza, il capitolo cattedrale di Chioggia alla sera – dopo l’officiatura dei vespri corali, davanti al Santissimo Sacramento solennemente esposto – cantava il Te Deum di ringraziamento. Tutto risale al 1336 quando, nel giorno a lei dedicato, era stata riconquistata la torre delle saline, già espugnata dagli Scaligeri, e, grazie a tale atto di eroismo, fu scongiurata la capitolazione della città. Nel ricordo di tale evento, ogni anno, nel giorno della festa, venivano offerti all’altare, nel corso della liturgia, in onore

della vergine martire, il sale e i ceri. Annotiamo, inoltre, che alcune pale d’altare portano dipinte, oltre alle immagini dei santi Felice e Fortunato, patroni principali della città e diocesi, anche quella di santa Cecilia, quale compatrona. Nella chiesa universale il culto di santa Cecilia è antichissimo, sicuramente anteriore all’anno 313. Come noto, la vergine martire venne sepolta nelle Catacombe di san Callisto, in un posto d’onore, accanto alla cosiddetta “Cripta dei Papi”. Nel tempo, il sommo pontefice Pasquale I – grande devoto della Santa – ne trasferì il corpo nella cripta della basilica trasteverina a Lei titolata.   (G. Aldrighetti)

Nella foto: Guercino, santa Cecilia, 1649.

 

 

da NUOVA SCINTILLA 43 del 18 novembre 2012