Fede del presbitero, da vivere e donare

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Una cinquantina di preti della diocesi a Torreglia per il Corso di formazione

Fede del presbitero, da vivere e donare

Subito all’inizio dell’Anno della fede una cinquantina di sacerdoti della nostra diocesi ha vissuto un corso di aggiornamento a “Villa Immacolata” a Torreglia. Il tema che ci ha visti impegnati è stato “La fede del prete”. Potrebbe sembrare scontato a prima vista, ma non è così. Sono stati due giorni molto intensi e ne diamo una sintesi. Nel dopo cena di domenica 14 ottobre aiutati da don Dario Vivian, sacerdote vicentino, ci siamo accostati ad alcune raffigurazioni che presentano il brano scelto dal vescovo per il Piano Pastorale triennale: Gesù e la Samaritana. Immagini diversificate nel tempo, negli autori e nella tecnica ma che volevano offrire uno stimolo, provocare la riflessione. Anche il presbitero è chiamato a verificare se oltre a sforzarsi di dissetare chi a lui viene, mantiene viva la sete del suo Maestro. Le differenti raffigurazioni della Samaritana offrono a tutti, preti compresi, la possibilità di domandarsi se siamo

continuamente cercatori di Dio. Siamo disposti a svuotare le nostre anfore per lasciare che l’acqua viva ci raggiunga? Nella mattinata di lunedì, dopo la messa, divisi in quattro gruppi ci siamo raccontati la nostra fede; è stato un momento bello e di confronto sereno avvalorato dal fatto che siamo di età diverse, percorsi esperienziali diversi, compiti diversi. Bello perché anche la fede del prete è in divenire, è ricerca: spesso passando per le prove che tutti possono sperimentare. La fede è incontro e risposta a un dono: spesso respirato in famiglia, condiviso in parrocchia, alimentato nell’esperienza della formazione in Seminario e poi come presbiteri nella comunità. Nel pomeriggio di lunedì abbiamo visto il film “Corpo celeste”, non da tutti apprezzato ma a molti ha offerto l’occasione di guardare alla realtà della catechesi in vista di un cammino di fede che molte volte non viene ad essere iniziato, anzi muore sul nascere. La serata di lunedì si è conclusa con una serie di comunicazioni da parte degli uffici di pastorale diocesana. Martedì dopo la celebrazione del mattino ci siamo trovati in assemblea tutti assieme con il nostro vescovo Adriano e i portavoce dei gruppi hanno riferito quello che avevamo condiviso nei gruppi. Il vescovo ha offerto una sintesi finale alle nostre voci. Anzitutto sottolineando che è necessario mantenere vivo il senso di appartenenza a questo presbiterio e a questa chiesa. Sforzandoci di conservare il senso di stima e amicizia che a Torreglia si respira in maniera più evidente. Si è constatato che anche negli incontri tra preti a livello vicariale si potrebbe porre sempre un momento di riflessione e condivisione, ma in alcuni vicariati questo lo si fa da anni. Il vescovo Adriano ci ha comunicato che ha intenzione in quest’anno di venire a trovare tutti i presbiteri, previo accordo, per condividere qualche ora con i suoi preti. Da tutti questo annuncio è stato colto con sincera gioia e si spera si realizzi proprio entro l’Anno della fede. Prima di portarci a pranzo, concluso con dolce e spumante, il vicario generale ci ha suggerito di prendere la Prima Lettera di Giovanni dove è scritto: “Quello che abbiamo visto, quello che abbiamo udito, quello che abbiamo toccato del Verbo della vita,… noi lo annunciamo a voi”. Possa “lo spirito di Torreglia” e soprattutto lo Spirito di Gesù rinnovarci continuamente come uomini e pastori, cercatori di Dio e annunziatori della fede. Possa il presbiterio tutto di Chioggia contare sulla preghiera e sulla fede del popolo santo della nostra chiesa locale!   (N. Nalin)

 

 

 

da NUOVA SCINTILLA 39 del 21 ottobre 2012