Uno sguardo singolare

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Speciale INCONTRA VOCAZIONI

Le riflessioni di don Damiano, direttore CDV

Uno sguardo singolare

Volti e sguardi nuovi perché illuminati da Gesù Risorto, che sanno accogliere la vita come dono non perché sono bravi ma perché con semplicità riconoscono le grandi opere di Dio, che si lasciano stupire dall’inatteso che travolge la loro esistenza e chiede coraggio e follia nella risposta, che non temono le scelte creative perché sono artisti nati, che sanno dire di Sì a Dio Padre nella forza dello Spirito e alla sequela di Gesù che li ama divinamente. Affascinanti da uno sguardo singolare, unico, personalissimo; sorpresi da una gratuità che non ha paragoni. La notte di Pasqua il volto di Marco era trasfigurato durante l’incessante susseguirsi dei riti liturgici e con mano si è toccata la grazia di Dio che irrompe e trasforma, illumina e rasserena. Coloro che hanno accolto la chiamata di Dio e sono stato scelti da lui

per stare con lui nelle molteplici forme della vita ministeriale ordinata, della vita consacrata e della famiglia cristiana, hanno una luce in più che arde nei loro volti e nelle loro vite: è la luce di Cristo che abita in loro nella forza dello Spirito e con la benevolenza del Padre. Celebrare la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni significa ridire ancora una volta quel Sì che ha cambiato la nostra vita e nel ridirlo la trasforma ulteriormente pur rimanendo sempre lo stesso. Nella IV domenica di Pasqua il popolo cristiano testimonia al mondo che Cristo abita la sua Chiesa e la supera nei confini universali: tutta la chiesa raccolta nella celebrazione dell’Eucaristia spezza il pane della speranza e la porta nel mondo, quali tabernacoli vivi e credibili di amore possibile. Per questo la preghiera si fa più incessante perché tutti e in particolar modo i giovani, possano scoprire quel volto di Cristo che si manifesta nei mille e mille volti che incontriamo ogni giorno e che spesso ci lasciano turbati: Sì, è lui, è lui che soffre, che gioisce, che piange, che si dispera, che chiede aiuto e lo dona, che si fa corpo con coloro che l’hanno trafitto, che si affianca a coloro che sono nella solitudine, che prende per mano coloro che hanno chiuso braccia e cuore alla speranza. Sì, è lui. I discepoli storditi davanti a quel volto sempre affascinante e sempre diverso temevano di chiedere chi fosse quell’uomo perché sapevano che era lui. Anche a noi oggi, in questo giorno particolarissimo, viene offerta la possibilità di incontrarlo, di sederci a mensa con lui, di lasciare ardere il nostro cuore nell’ascolto delle Scritture. Il Regno di Dio è qui. (don Damiano Vianello)

 

 

da NNUOVA SCINTILLA 16 del 22 aprile 2012