Il lavoro, la Chiesa, i fatti…

Facebooktwitterpinterestmail

Il lavoro, la Chiesa, i fatti…

Caritas diocesana. Prosegue bene il Fondo di solidarietà: sportello attivo a Rosolina

L’abbiamo presa un po’ come una scommessa con noi stessi, quando abbiamo abbozzato l’idea di convocare – in accordo con l’Amministrazione Comunale di Rosolina – le aziende e le categorie produttive che nel territorio del suddetto Comune hanno le loro attività, per illustrare l’iniziativa congiunta della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Consorzio Sviluppo Polesine, Diocesi di Padova, Rovigo e Chioggia sulla possibilità di creare occasioni di lavoro con il sostegno economico della Ca.Ri.Pa.Ro. e della Caritas Diocesana. Al di la degli aspetti tecnici – illustrati nel corso della serata – quello che interessava alla Caritas Diocesana, da far “passare” come messaggio, era l’ipotesi di migrare da ‘gesti di beneficenza’ alla possibilità di dare risposte concrete e continuative – anche se minimali, nell’ordine del “segno” – sul tema drammaticamente attuale del lavoro e dell’occupazione.

 

Circa una quarantina di aziende e di imprenditori hanno risposto positivamente all’invito, aprendo un tavolo di confronto con i volontari della Caritas che da circa un mese ogni venerdì sera (anche se in queste settimane si effettua un’apertura il mercoledì per non creare attese troppo lunghe il venerdì) svolgono il servizio di ascolto e di orientamento. Perché la Caritas si occupa del lavoro? Semplicemente perché il lavoro (assieme alla questione abitativa) è uno dei temi su cui la Caritas a nome e per conto della Chiesa Rosolina solidarieta 2Locale (Diocesi) è interpellata per proporre qualcosa di significativo. Certo, non spetta alla Caritas e nemmeno alla Diocesi farsi carico e risolvere le situazioni di crisi generale, ma esprimere modalità, individuare segni, far nascere cammini virtuosi di collaborazione e di presa in carico dei problemi di tante persone quello sì: oggi questi cammini virtuosi si confrontano con i profughi del Nord Africa, presenti ormai oltre l’emergenza anche da noi, di chi resta senza lavoro ad un’età drammaticamente troppo avanzata per cercarne un altro, ma troppo giovane per pensare a forme di prepensionamento. In realtà il passaggio è tutto culturale ed ecclesiale: abituati agli eventi, alle manifestazioni, alle gare di solidarietà, sfugge il senso dell’emergenza che continua e che diventa quotidianità, perché interpella oltre l’emozione e mette radicalmente in discussione noi, le nostre comunità cristiane: oggi e qui, in questo paese, in questo quartiere… in questa Chiesa. Se c’è un aspetto che fa da crinale nei percorsi di approfondimento e di educazione (alla vita buona) che ci siamo dati come Caritas in quest’anno pastorale nelle Vicarie, è proprio la fatica – non nuova – nel mettere insieme emergenza e quotidianità, lontananza e vicinanza (tante ‘adozioni a distanza’ ma la difficoltà a ripensarsi in adozioni di prossimità). Quanta fatica… stiamo su questo facendo. Un altro aspetto, anche nei confronti con le nuove sfide, è la capacità di distinguere la dimensione promozionale da quella assistenziale. Proporre cammini strutturati di accompagnamento, è dimensione promozionale; pagare una bolletta, consegnare viveri, è dimensione assistenziale. Partire dall’assistenza per arrivare alla promozionalità, costruire luoghi, spazi, dove le persone si sentano accolte, ascoltate, accompagnate in “nuovi” percorsi di vita, questa è promozione. Un po’ il sogno di una Chiesa promozionale è il desiderio segreto che abbiamo nel cassetto dei sogni, ma ci sembra che a piccoli passi (passi di prossimità) ci arriveremo. Anche presto.

Attualmente lo Sportello del Fondo di Solidarietà è a Rosolina e copre il territorio della Provincia di Rovigo, Diocesi di Chioggia; per contatti: mail caritas.rosolina@gmail.com, cell. 3491241641. (Amelio Ruzza)

 

 

da NUOVA SCINTILLA 13 del 1 aprile 2012