La prima festa missionaria

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La prima festa missionaria

Centro missionario diocesano

L’idea è nata come esigenza della grande esperienza di amicizia vissuta nell’équipe del Centro missionario. Si voleva esprimere in un gesto, ricco della storia di quest’anno, accompagnato da musica e canti, attorno ad un buffet, la bellezza dell’avventura missionaria. Dirlo agli amici, alle persone incontrate, a tutti. Ci sono venuti in aiuto Francesco Dinarello e la moglie Paola (nella prima foto) che hanno cucito insieme le diverse testimonianze per presentarle poi con la loro passione umana e con l’amore che hanno per la chiesa missionaria. Anche Giorgio e la cantante Elisa (nell’altra foto) hanno accettato di sostenere con musiche di un repertorio internazionale il succedersi degli interventi, ricreando le dimensioni del mondo nel piccolo spazio dell’antica chiesa di S. Martino. Il banchetto dei dolci è nato dal cuore delle mamme dei nostri gruppi.

Siamo stati guidati in America Latina, in Asia ed in Africa a vedere quale novità umana nasce dal Vangelo, quale storia di condivisione e di pace fiorisce dall’annuncio di Gesù. Abbiamo trepidato con un giovane catecumeno, Marco, quando ci ha raccontato la sua decisione per ricevere il battesimo. Abbiamo riconosciuto la forza dello Spirito quando è stata letta la testimonianza di un vescovo cinese rilasciato dal carcere dopo tanti anni. P. Clemente Vismara, che domenica 26 giugno sarà beatificato a Milano, ci ha mostrato cosa ha generato la sua presenza di fede e d’amore in Birmania dove ha lavorato per 65 anni. I 25 anni della Comunità missionaria di Villaregia a Belo Horizonte e a Lima, come lo stesso periodo di tempo trascorso in Messico dalle Suore Serve di Maria Addolorata ci hanno fatto vedere come da un piccolo seme nasce una grande storia. Un sì cambia la vita e la storia, come è già avvenuto a Nazareth. È lo Spirito che rende feconda la vita e disseta il cuore degli uomini. Suor Giselle ci ha fatto vedere dove ha portato l’amicizia nata con il gruppo della parrocchia dello Spirito Santo. Fino alle cisterne d’acqua per i bambini della loro missione. Al momento della chiusura era cresciuto l’entusiasmo, non la stanchezza. È proprio vero quello che dice il profeta Isaia (Is 40,30): “I giovani si affaticano e si stancano, gli adulti vacillano, ma quelli che sperano nel Signore rinnovano le loro forze, mettono ali di aquila, corrono senza stancarsi e camminano senza spossarsi”.

don Lino