DUE IMPORTANTI PROGETTI INNOVATIVI CON IL CONTRIBUTO DELL’8 x 1000 IN DIOCESI DI CHIOGGIA

Turismo lento per l’inclusione

Itinerari storici, artistici e religiosi del territorio diocesano

luxentium
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I fondi dell’8xmille alla Chiesa Cattolica rappresentano una risorsa unica e speciale: permettono di avviare progetti e offrire opportunità che altrimenti non sarebbero possibili. Ecco allora che la generosità di tutti, nel territorio clodiense, ci offre due progetti innovativi e importanti: il primo quello del turismo accessibile a tutti senza preclusioni, il secondo quello relativo all’animazione-ricerca socio-educativa.

La Laguna del Lusenzo è un tratto di Laguna veneta che attraversa parte della zona antica di Chioggia e Sottomarina, viene considerato uno dei punti più belli e caratteristici da visitare ed è particolarmente adatto per un turismo lento e inclusivo grazie anche alla pista ciclabile. Questo quanto si offre al passante che si sofferma ad assaporare il riverbero di luce che la Laguna del Lusenzo (da qui il nome del progetto: Luxentium) regala: paesaggio naturale che abbraccia la città di Chioggia e introduce il viaggiatore alle bellezze storico culturali artistico/religiose della città.

L’idea, in corso di realizzazione, del progetto Luxentium è quella di creare un punto di sosta e di ristoro per i viaggiatori ed i pellegrini che vengono accolti ed accompagnati a visitare le ricchezze storico culturali della città. Tali ricchezze di beni storico-religiosi si celano all’interno delle chiese e dei musei, quali per esempio quello diocesano e quello civico nell’ex chiesa di S. Francesco. Obiettivo principale è l’inclusione di persone svantaggiate che attraverso progetti di inclusione lavorativa possano riacquistare la propria dignità e la capacità di riscatto. In particolare il target dei possibili beneficiari riguarda persone con disabilità psico-fisica, persone segnalate dai Centri di Ascolto e dai Servizi del territorio come bisognosi di accompagnamento e inclusione sociale. Un progetto innovativo che ha come valore portante l’implementazione e lo sviluppo di nuove forme di inclusione sociale per le persone svantaggiate, oltre che la riscoperta del valore storico-religioso della città lagunare di Chioggia. Il valore sociale e spirituale è connesso alla manodopera di persone fragili, che cercano il loro ruolo nella comunità; ruolo che passa attraverso la condivisione di valori e di tradizioni che portano al benessere personale e collettivo.

Il progetto intende portare avanti una sensibilizzazione del territorio sui valori cristiani attraverso pratiche di sostenibilità ambientale ed umana seguendo le parole di Papa Francesco.

La prima annualità ha visto un importante investimento nella creazione di progetti di recupero sociale e strutturale, oltre allo sviluppo di partnership di rete: nello specifico, nel corso del 2019, sono stati predisposti itinerari turistico religiosi, progettate le attività di pernottamento e ristoro dei turisti lenti/pellegrini, lo sviluppo di una rete di realtà del territorio finalizzata alla valorizzazione dei beni turistico religiosi della città e la costituzione di un’équipe educativa professionale per il monitoraggio e la gestione dei progetti di inclusione sociale.

EDU-Care per una animazione-ricerca socio-educativa

Nel corso degli ultimi anni i Centri di Ascolto Caritas presenti nel territorio diocesano hanno segnalato una serie di problematicità legate, oltre che alla povertà economica, anche ad una forte deprivazione culturale. Famiglie italiane e famiglie immigrate, giovani inoccupati, anziani soli e genitori che riportano agli operatori dei Cda le loro emergenze: in particolare difficoltà di relazioni con i figli, difficoltà nello studio, difficoltà legate a comportamenti sbagliati con il cibo e in qualche caso comportamenti devianti. Nella realtà diocesana i Cda si sono rivelati un prezioso punto di ascolto e di sostegno in sinergia con le Caritas parrocchiali. Tutto ciò ha fatto emergere la forte difficoltà che trovano operatori, educatori, volontari che prestano la loro opera con adolescenti e giovani. È emersa la necessità di trovare nuovi linguaggi e strumenti educativi per chi presta un servizio volontario per il mondo giovanile. Il progetto EDU-Care ha iniziato a seminare per contribuire alla crescita del territorio, puntando a fornire nuove proposte negli ambiti ecclesiali e civili, sportivi, ludici, culturali, formativi, ricreativi, a loro volta composte da tante realtà del variegato mondo del non profit che chiedono percorsi e itinerari di formazione strutturata e riconosciuta per i loro educatori. Dall’Azione Cattolica, agli Scout, agli Oratori, al servizio di Pastorale Giovanile, che sono di spiccata matrice ecclesiale fino alle tante realtà più laiche, compresa la scuola pubblica. La Caritas Diocesana, da sempre attenta alle dinamiche afferenti al territorio, ha colto questa opportunità, dando vita ad un soggetto educativo che ha raccolto la sfida cercando di elaborare percorsi plurali e differenziati, dalla ricerca educativa alla trasmissione di competenze intergenerazionali. Nel corso del 2019 è nato un team di persone qualificate sul tema dell’educazione, della consapevolezza del sé, dei percorsi di maturazione. I percorsi svolti nel 2019 hanno mirato alla ricerca di linguaggi nuovi per intercettare il bisogno educativo e di senso di cui le famiglie e le nuove generazioni necessitano. In questo senso è stata importante la sinergia tra le associazioni del territorio che in questi anni hanno lavorato con adolescenti, famiglie e giovani nelle problematiche dello sviluppo e della crescita personale, oltre che su aspetti particolari legati al cibo, alla corporeità, al gioco e ai social

Viviana Terzulli