Don Gastone Boscolo

Genesi, Creazione o evoluzione?

Un aiuto a chiarire il dilemma tra fede e scienza

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La teoria scientifica dell’evoluzione ha avuto origine con la pubblicazione da parte di Charles Darwin delle sue opere fondamentali “Sull’origine della specie” (1859) e “Sull’origine dell’uomo” (1871). Da allora per quanto riguarda l’origine dell’uomo è sorto il dilemma: creazione o evoluzione? A partire da Darwin i testi biblici che parlano di creazione dell’uomo da parte di Dio sono stati presi di mira in modo particolarmente accanito. Per di più le numerose scoperte di resti fossili di ominidi (uomo di Neanderthal…) sembrano costituire una dimostrazione della tesi evoluzionista in opposizione alla tesi biblica di una creazione diretta dell’uomo. 

Chi ha ragione: Darwin o la Bibbia? Chi legge il messaggio biblico sull’origine dell’uomo deve aver chiare due cose: cosa dice e cosa non dice il testo biblico. Se si fa dire alla Bibbia ciò che non ha inteso dire, la si offende e si mette in crisi la fede del cristiano (e non solo).

Nella Genesi abbiamo due racconti della creazione dei primi uomini:

1) Il Signore Dio formò l’uomo dalla polvere della terra e alitò nelle sue narici un soffio vitale, e l’uomo divenne persona vivente (Gen 2,7) [racconto jahwista];

2) Dio disse: Facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza: domini sopra i pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sugli animali domestici, su tutte le fiere della terra e sopra tutti i rettili che strisciano sopra la sua superficie (Gen 1,26) [racconto sacerdotale]. 

Il redattore finale della Bibbia si è trovato di fronte a due racconti preesistenti, non ha dato preferenza a nessuno dei due, li ha lasciati nella loro forma originale. Il testo jahwista, più antico, parla di un Dio vasaio. Si tratta di un evidente parallelismo con antichissime tradizioni popolari extra-bibliche. Un bassorilievo egizio del tempio di Luxor presenta il dio creatore Chnum, che modella corpi umani con la creta su una ruota da vasaio. Quello sacerdotale invece si basa su un’idea di Dio spiritualizzata.

Entrambi i racconti – anche se in modo diverso – intendono evidenziare la profonda cura con la quale Dio ha proceduto alla formazione dell’uomo. Mentre il resto della creazione è stato chiamato all’esistenza con la facilità di un gioco da bambini [Sia la luce … e la luce fu], nella creazione dell’uomo Dio ha impegnato tutta la sua potenza e il suo amore. Il testo biblico intende sottolineare la preferenza che Dio ha mostrato nei confronti dell’uomo (cfr. Gen 1,26: lo crea a sua immagine e somiglianza). L’uomo creato a immagine di Dio emerge così sopra tutto il creato. 

Per lo scrittore sacro non è importante sapere in che modo è stato fatto l’uomo, ma chi l’ha fatto, che cosa è l’uomo, perché è stato creato. Il problema del modo esula dalla fede e provoca la fittizia alternativa: creazione o evoluzione. 

Con il linguaggio proprio dell’antica mentalità orientale, la Bibbia dice che Dio ha creato l’uomo con particolare amore e rispetto e l’ha scelto a essere a sua immagine. In questo modo si pone l’accento sull’aspetto religioso dell’origine, significato e fine della vita umana. La questione relativa al modo in cui si è svolto il processo biologico di formazione e evoluzione dell’uomo esula dalle affermazioni della Bibbia, spetta alla scienza dare risposta a questo problema.

Gastone Boscolo