Comprendere la Bibbia - 117 - Forme e generi letterari (V)

Il Salmo: che cos’è e in quante forme si esprime

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La parola salmo, di origine greca, è la traduzione del termine ebraico mizmor che significa «canto». Questa parola designa le 150 composizioni poetico-religiose che formano il «Salterio» o Libro dei Salmi (in ebraico Sefer tehillim o «libro delle lodi»). Ma salmo indica anche uno dei grandi generi della letteratura biblica, i cui elementi caratteristici sono: la forma poetica, il contenuto religioso e l’ambientazione musicale. Questo genere, a sua volta, si divide in tre forme basilari: l’inno, la supplica individuale o collettiva e il canto di ringraziamento, cui va aggiunta una forma mista, che è il salmo didattico.

L’inno, all’interno dei salmi, è certamente il genere letterario più rappresentativo e variato. La sua caratteristica è la lode a Dio, che si manifesta nella creazione e nella storia, e l’esaltazione dei suoi attributi. Il suo ambiente vitale è il culto e, più concretamente, le liturgie comunitarie. Lo schema di base comprende un’introduzione o invito alla lode, il corpo dell’inno, dove si elencano i motivi che motivano la lode, e la conclusione.

Il genere «inno» si suddivide, a sua volta, in diversi sottogeneri: a) inni a Dio, Creatore e Signore della storia; b) inni regali (della regalità di Dio, di intronizzazione e messianici); c) cantici di Sion, dove si inseriscono anche i canti di pellegrinaggio o delle «ascensioni». Sebbene la maggior parte degli inni biblici si trovi nel Libro dei Salmi (Sal 8; 19; 93; 100), questo genere appare anche in altri libri dell’AT e NT (Lc 1,47-55; 2,29-32; Fil 2,6-11; Col 1,15-20).

La supplica, individuale o comunitaria, è una delle forme letterarie più frequenti nei salmi. Il suo ambiente vitale sono le situazioni di necessità o difficoltà della vita dell’individuo o della comunità, che innalza la sua preghiera a Dio chiedendo risposta e aiuto. La sua struttura comprende quattro elementi fondamentali: introduzione con l’invocazione del nome di Dio, descrizione dettagliata della situazione dell’individuo o della comunità, supplica propriamente detta, cenno ai motivi o alle ragioni su cui essa si basa (Sal 5-6; 17; 22).

Una variante è il «salmo di fiducia», che presenta una struttura simile alla supplica, ma sviluppa più ampiamente i motivi di fiducia e riflette inoltre la situazione di sicurezza, pace e gioia del salmista (Sal 3-4; 11; 23). Come per gli inni, troviamo una gran varietà di suppliche anche fuori del Salterio, tanto nell’AT come nel NT (At 4,23-30).

Il canto di ringraziamento è un genere misto perché comprende elementi che sono propri dell’inno e della supplica. In pratica, il canto di ringraziamento costituisce la fase finale o la conclusione dei salmi di supplica e di fiducia e, al tempo stesso, esprime una certa affinità con le lodi o gli inni. Questo genere nasce da una situazione di gioia e riconoscenza per un intervento salvifico di Dio (Sal 9-10; 40-41; 138). Le componenti che lo caratterizzano sono la descrizione dell’intervento divino che libera da un pericolo, la supplica corrispondente e l’esortazione alla lode e alla gratitudine.

Si chiamano salmi didattici o di istruzione un gruppo numeroso di salmi la cui finalità ultima è quella di insegnare, istruire o esortare la persona o il gruppo. Secondo il loro contenuto, i salmi didattici si suddividono in vari sottogruppi: salmi «storici», che fanno riferimento ai grandi interventi di Dio nella storia (Sal 78); «liturgici», che propongono le condizioni indispensabili per entrare nel Tempio (Sal 24); «profetici», che usano formule, motivi e temi propri della letteratura profetica (Sal 82); e «sapienziali» (Sal 1).

Gastone Boscolo