Parrocchia di Boscochiaro

In comunione con San Francesco

La messa con don Vincenzo e quello col vescovo

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Come da tradizione, ogni anno la comunità di Boscochiaro festeggia il suo patrono San Francesco, protettore di tutta Italia. Quest’anno in particolare, grazie anche all’entusiasmo del parroco don Simone e alla collaborazione tra parrocchia e Comitato XXI maggio, sono stati proposti tre momenti, semplici ma intensi, dedicati a San Francesco.

Il primo, domenica 2 ottobre, solennità dei Santi Angeli Custodi, con la Santa Messa presieduta da monsignor Vincenzo Tosello, originario di Boscochiaro: nell’omelia ha messo in evidenza i tratti più famosi di San Francesco, quali la povertà, da lui abbracciata come una “sorella”, l’umiltà, la pace “di cui c’è bisogno anche nella nostra epoca” e l’amore per la natura (celebre il suo Cantico delle creature). Al termine, la processione per le vie del paese guidata dai due sacerdoti con la statua e la reliquia del Patrono, a cui sono seguiti la benedizione alla comunità e al motoraduno dei vespisti di Boscochiaro e il pranzo comunitario preparato dal Comitato.

La sera di lunedì 3 ottobre invece è stato ricordato per la prima volta il “Transito di San Francesco”, il suo trapasso dal tempo mortale alla vita eterna: una celebrazione intima e di grande significato, fortemente desiderata da don Simone che ha proposto l’ascolto della “Leggenda dei tre compagni”, racconto della conversione di Francesco e della sua scoperta del “Tesoro celeste”, l’amore di Dio. Infine, martedì 4, giorno della solennità, la Santa Messa alle 20:45 presieduta dal Vescovo Giampaolo e concelebrata da don Simone, don Andrea arciprete di Cavarzere e dai religiosi Cavanis padre Luigi, padre Teodoro e padre Daniel. Presenti, oltre a numerosi fedeli, il coro dell’Unità Pastorale (Boscochiaro, S. Gaetano, Villaggio Busonera) che ha animato il canto, il sindaco Munari e il Comitato. Hanno colpito tutti profondamente le parole del Vescovo, che ha tratteggiato alcuni caratteri di San Francesco, definito da Dante Alighieri “il Sole della cristianità”, un emblema di povertà, pentimento, amore verso il prossimo e la natura e sincera conversione, lui che in una visione era stato incaricato di riparare la Chiesa, non quella di mattoni, ma quella di persone, e che negli ultimi anni della sua vita aveva ricevuto sul suo corpo i segni della Passione di Cristo. Da quel momento, egli si sforzò di rinnovare la Chiesa dall’interno, senza scappare, cercando di essere uno strumento della pace nelle mani del Signore.

Tre giorni, quelli appena conclusi, assai significativi per Boscochiaro: un ringraziamento va in primis a don Simone, che si è impegnato per creare qualcosa che andasse oltre la semplice celebrazione della domenica, al Vescovo Giampaolo e ai sacerdoti concelebranti, al Sindaco di Cavarzere, ai volontari e volontarie della parrocchia e del comitato e a tutti i fedeli presenti.

L’appuntamento è ora per metà novembre, quando a Boscochiaro si festeggerà San Martino e, in contemporanea, i 65 anni di consacrazione della chiesa!

A.P.