Sguardo pastorale. Sinodo

Spiritualità e vita cristiana

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La sinodalità è una dimensione costitutiva della missione della Chiesa e può essere una declinazione della spiritualità evangelica, cioè una esperienza che rende il vangelo una strada pratica da percorrere, ma la spiritualità che sta alla base anche della sinodalità è quella della vita cristiana.

La spiritualità della vita cristiana si muove, si sviluppa, attorno ad alcuni temi centrali. Innanzitutto ciò che introduce alla vita secondo il vangelo è l’esperienza del perdono e la necessità della conversione personale. La missione stessa della Chiesa muove i suoi passi dall’urgenza di annunciare Cristo e dispensare la misericordia di Dio a tutti gli uomini. Quindi la Chiesa non può non riconoscere che essa stessa sussiste sul perdono e sulla misericordia di Dio. La sinodalità ha le sue radici nell’esperienza di perdono e di riconciliazione che la Chiesa desidera vivere dapprima al suo interno, per poi essere uno strumento risanante tra le culture e i popoli. Per cui l’esperienza della comunione si apre alla missione e la alimenta.

Il battesimo fonda l’identità del cristiano e lo rende partecipe della vita trinitaria, nella quale sperimenta che Dio è comunione e grazie al dono dello Spirito Santo, per mezzo dell’incarnazione di Cristo, continua ad incontrarci nelle nostre vite. Il battesimo è il luogo dove Dio ci offre il suo perdono, risanando il nostro passato e bagnando di misericordia tutta la nostra vita. Questa esperienza spinge la Chiesa e il singolo fedele ad aprirsi sempre oltre se stessa per vivere una comunione nella diversità. L’immagine che più fedelmente ci restituisce questo concetto è quella della Chiesa che si fa tenda dell’incontro.

L’eucaristia, fonte e culmine della vita della Chiesa (e della vita cristiana), alimenta ciò che abbiamo ricevuto e sperimentato con il battesimo, ci permette di nutrirci della presenza nuova del Risorto e di conformarci a Lui, per diventare a sua immagine, per essere suo Corpo mistico. Questa consapevolezza dovrebbe tener acceso uno sguardo particolare sul mondo e innescare relazioni diverse con esso ed in esso, relazioni illuminate da Cristo. La concretezza del nostro essere nel mondo, ma non del mondo, ci chiederà si partecipare sempre più al Corpo di Cristo e di integrarci in Lui. Cristo diventa così la via della nostra vita. La sinodalità dunque diventa possibile come frutto di una vita in Cristo e saprà anche esprimere la bellezza della vita con Lui.

La testimonianza di questa bellezza spinge la Chiesa verso i confini del mondo, per cui una Chiesa sinodale è chiamata ad essere una Chiesa ecumenica: una Chiesa che arde dello stesso desiderio di Gesù e cioè che tutti siano una cosa sola. Questo le chiede di stare in una dinamica di comunione che le permetta di non perdere la diversità delle Chiese, i loro doni e la loro testimonianza di Cristo. Quando favorisce e realizza questi percorsi di comunione la Chiesa diventa, nella sua sinodalità di Chiese, un faro per i popoli divisi.

Don Simone Zocca

Delegato della pastorale