Sinodo diocesano

I sacerdoti nel cammino del sinodo

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I sacerdoti della diocesi, già coinvolti nel cammino sinodale con le proprie comunità a livello parrocchiale e vicariale, hanno avviato il dialogo sul Sinodo anche insieme come presbiterio. Giovedì 17 marzo, nei limpidi locali delle opere parrocchiali di San Bartolomeo di Contarina, il vescovo ha avviato il lavoro con una riflessione introduttiva. E’ ben chiaro – ha rilevato – che stiamo rispondendo all’imput che Papa Francesco ha dato a tutta la Chiesa e all’Italia in particolare, scuotendoci da un certo immobilismo. Il punto di partenza del cammino sinodale è l’ascolto: Shemà Israel; ascolta Israele. L’ascolto è parte costitutiva dell’essere cristiani: la fede nasce dall’ascolto. L’ascolto di Dio e dei fratelli apre alla conversione, perché ci mette discussione nelle nostre pratiche di vita.

Il vescovo Giampaolo rilevava che l’ascolto è anche il suo atteggiamento fondamentale in questi primi tempi della sua presenza in diocesi di Chioggia. E’ per questo che lo vediamo sempre con penna e blocco di appunti quando partecipa a riunioni o quando ci incontra personalmente. Non ha un programma di azione precostituito ma, attraverso l’ascolto delle persone e l’attenzione alle situazioni, è disposto a cambiare prospettiva. Tanto più se dal dialogo emergesse l’immagine di una chiesa ‘chiericocentrica’. Il dialogo che ci introduciamo a fare non è uno sfogatoio, ma un ascolto nella fede, per capire che cosa il Signore ci sta dicendo e che cosa emerge dallo scambio di esperienze e di proposte. E’ un cammino aperto, che troverà il suo momento di sintesi nelle prossime riunioni dei sacerdoti della diocesi nei giovedì di maggio. Quindi, stamattina non è tempo di dibattito, ma di ascolto, nel pieno rispetto l’uno dell’altro.

Dopo questa ‘apertura’ del vescovo, i sacerdoti – casualmente distribuiti – si sono incontrati in cinque gruppi diversi, ciascuno con una propria tematica.

a.b.