COMPRENDERE LA BIBBIA - 76

La Bibbia, un libro che ha Dio per autore (I)

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Gli antichi autori cristiani chiamarono Biblía, termine greco che significa libri, la raccolta delle Scritture sacre già venerate dagli ebrei, da Gesù stesso e dalla prima comunità cristiana. In seguito, il termine fu latinizzato in Bíblia Sacra (di qui l’italiano Bibbia) e divenne il titolo del “libro per eccellenza”. La Bibbia è venerata dai credenti come Parola di Dio; l’autore della lettera agli Ebrei, infatti, inizia il suo scritto con le parole: Dio molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio (Eb 1,1-2). I 73 libri che formano la Bibbia, sebbene opera di autori diversi e scritti in un lunghissimo arco di tempo, hanno Dio per autore principale, e costituiscono un unico messaggio di salvezza. Dio ha guidato gli autori sacri (= gli agiografi) e li ha mossi a scrivere tutto e solo ciò che lui stesso voleva, perché nulla di ciò che serve alla salvezza dell’uomo andasse perduto dimenticato o falsato, e nulla fosse aggiunto di non essenziale a quel progetto. Il messaggio di Dio emerge nelle vicende storiche, nelle riflessioni teologiche e sapienziali, nelle visioni e profezie, nelle leggi e norme morali, e infine nella “buona notizia” (vangelo) di Gesù.

La Bibbia è il “libro di Dio”. In essa anche gli eventi storici acquistano un significato religioso e non sono scritti per far sapere “che cosa avvenne” ma “perché avvenne”. La Bibbia non va letta come una enciclopedia: la Bibbia è profezia della storia umana vista con gli occhi di Dio per nostra istruzione spirituale. In quanto “Parola di Dio” la Bibbia non può sbagliare, ma essa non intende rispondere alle nostre curiosità. Dio non vuol sostituirsi alla scienza e all’intelligenza degli uomini. Per quanto riguarda l’astronomia, la fisica, la medicina, ecc., la Bibbia non impegna la verità di Dio, riflette solo la cultura e mentalità del tempo in cui fu scritta. Dio, infatti, per esprimere il suo messaggio si è servito degli agiografi e ne ha rispettato la capacità di esprimersi, i gusti, l’arte poetica, la preparazione scientifica e culturale.

I libri della Bibbia sono custoditi e letti con religiosa venerazione dai cristiani sull’esempio dell’antico popolo d’Israele. Poiché la parola di Dio è norma di fede e regola della vita cristiana, è necessario interpretarla in modo autentico e non superficiale e/o accomodante. Nella seconda lettera di Pietro si legge: nella Scrittura ci sono alcuni punti difficili da capire, che gli ignoranti e gli incerti travisano per la loro propria rovina (3,16). La verità che Dio vuol comunicarci attraverso le pagine della Bibbia non sempre è formulata in modo semplice. Spesso per chiarire un tema è necessario leggere parecchi passi prima di ottenere un quadro davvero completo. Talvolta le affermazioni della Bibbia sembrano contraddittorie, c’è quindi bisogno di una lettura più approfondita per comprendere che cosa si intende dire. In questo caso chi si limita a citare un solo versetto può facilmente essere tratto in errore, e allora le opinioni fanno presto a contrapporsi. Solo la Chiesa, con la garanzia dell’assistenza Spirito Santo e la sua esperienza millenaria, interpreta la Scrittura in modo infallibile e valido per tutti.

È evidente che la Bibbia non contiene tutto quello che si può conoscere sul mondo e su noi stessi. Dio ci ha donato la curiosità e la capacità di fare scoperte, e c’è una grande quantità di cose che possiamo scoprire da noi. Dio però nella Bibbia ha mostrato ciò che è necessario per godere di un’intima comunione con lui. 

Gastone Boscolo