Sguardo Pastorale

“PASSIAMO ALL’ALTRA RIVA” con l’AC

Convegno Nazionale Azione Cattolica

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La scorsa settimana si è svolto a Roma il Convegno nazionale Presidenti e Assistenti di Azione Cattolica, durante il quale sono stati presentati gli orientamenti triennali dopo la XVII Assemblea nazionale.

Gli orientamenti sono indicazioni dell’Assemblea che costituiscono l’orizzonte e la prospettiva della vita associativa dei prossimi anni, per cui vanno approfonditi e sviluppati e riformulati in ogni diocesi a partire dalla domanda che spinge ogni battezzato a chiedersi: “per chi sono?”, cioè per quali persone, per quali famiglie, per quali realtà e luoghi concreti sono chiamato ad “essere missione”?

“Passiamo all’altra riva. Contemplare, sperare, prendersi cura” è il titolo degli orientamenti del triennio 2021-2024. L’icona biblica di riferimento è Mc 4, 35-41 che ci richiama il tema della traversata quale simbolo per descrivere un passaggio, che non può essere ridotto ai suoi due estremi, cioè il punto di partenza e il punto di arrivo, ma deve essere valorizzato come percorso vissuto assieme ad altri.

Questo triennio si inserisce all’interno del percorso concreto delle chiese locali, nella chiesa italiana, impegnate nel cammino sinodale, per cui questi orientamenti dovranno essere fatti propri dalle associazioni diocesane e riespressi attraverso un metodo sinodale: ascolto, ricerca e proposta sono i cardini di un metodo di lavoro possibile.

Dal titolo capiamo che tre sono i verbi tematici che saranno approfonditi, nel triennio. Nel primo anno, quello in corso, lo sguardo sarà “fisso su di Lui”. Il verbo “contemplare” dice di un atteggiamento personale ma anche comunitario, per cui l’impegno associativo sarà quello di ampliare lo sguardo personale all’intera comunità ecclesiale perché quando gli occhi sono fissi su di Lui non si può non vedere i fratelli e le sorelle con le quali si cammina insieme. L’icona biblica è Lc 4,14-21: Gesù nella sinagoga legge l’annuncio di liberazione tratto dal profeta Isaia e ne conferma l’attuazione e l’attualità nella sua persona. L’apertura dello sguardo all’altro, che è con noi, apre il cuore alla consapevolezza che è necessaria una corresponsabilità per convertirci alla missionarietà, quale dinamica di testimonianza.

Al secondo anno, il verbo “sperare” fonderà le motivazioni dell’annuncio e della missione. L’icona evangelica di Mt 28,16-20 ci ripropone Gesù che appare ai discepoli per indicare loro nuovamente l’orizzonte della missione e li invia con le parole “Andate dunque”. Gesù dimostra di essere sempre con i suoi, anche quando sembra che tutto sia finito. La vera difficoltà è quella di attrezzarsi per continuare a solcare le strade vecchie e nuove perché c’è un tesoro prezioso da consegnare all’uomo.

Infine il terzo anno, con Mc 5, 21-43, proporrà il tema del “prendersi cura”. L’annuncio e la missione continuano, sono permanenti e si esprimono in quel saper stare accanto all’altro, con le proprie fragilità ma anche con la convinzione che il Signore Gesù è in mezzo a noi ed è Lui ad operare grandi cose. “Chi mi ha toccato?”, chiede Gesù in mezzo alla folla che lo circonda e lo sguardo si concentrerà poi su una donna. È uno sguardo di amore e di attenzione al cuore di chi ha cercato un contatto con Lui, di chi lo aveva cercato per incontrarlo.

Don Simone Zocca

Delegato per la Pastorale