San Pietro in Volta

L’impegno per i ragazzi nonostante tutto

Inizio anno pastorale e attività delle parrocchie

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“Cosa dici cominciamo?”

“Va bene, ma siamo solo in due quest’anno, come facciamo?”

“Effettivamente non abbiamo tante forze, ma mi dispiace per sti nostri ragazzi”

“Senti, proviamo, mal che vada, avremmo fatto un tentativo, busseremo alla porta di qualcuno che ci aiuti…”

Ed è così che riparte la nuova avventura di catechesi in amicizia con i nostri ragazzi del gruppo ulivi che stanno frequentando chi la terza, chi i primi anni delle superiori.

Dopo aver fatto l’invito, diversi ragazzi per motivi di studio o di sport ci comunicano che non potranno partecipare a questo nostro appuntamento.

Chi ci ha dato l’adesione sono “i soliti”.

Prima che cominci la S. Messa, “per caso” passa uno dei ragazzi che da qualche anno non partecipa più agli incontri, gli dico se stasera ha voglia di fermarsi un po’ con noi e mangiare un pezzo di pizza assieme, la mamma accanto a lui, mi anticipa la sua risposta dicendomi che hanno altri impegni familiari. Gli rispondo sorridente, ma con il cuore triste e rassegnato che sarà per la prossima volta.

Inizia la S. Messa e mentre il sacerdote predica, i miei pensieri vanno altrove, sono solita a parlare a tu per tu con il Signore, e in quel momento gli dico che ci aiuti, che mandi il suo Santo Spirito almeno su questi pochi ragazzi che avevo davanti e attorno a me, per questo gruppetto, e che faccia ritornare almeno quelli che hanno frequentato fino allo scorso giugno.

Termina la S. Messa, dietro di me mi sento chiamare da quel ragazzino della festa familiare:

“Ho cambiato idea, io in realtà avrei voglia di stare con voi stasera, sono ancora in tempo?” Posso andare a chiamare anche Daniele?

E così dopo 10 minuti mi ritrovo a chiacchierare con questi due ragazzi, che avevamo perso negli ultimi anni tra il lockdown e i turbolamenti del cuore tipici dell’adolescenza. Li conosco da sempre, accompagnati ai sacramenti, adesso sono 30cm più alti, ma con gli stessi occhi di allora.

Ci ritroviamo così sulla riva della laguna di fronte ad un tramonto infuocato a parlare in chiave cristiana e riflettere davanti alla poesia di C. Pavese: “L’unica gioia al mondo è cominciare. È bello vivere perché vivere è cominciare, sempre, ad ogni istante”.

E noi due che con poca speranza avevamo paura, il Signore non ha tardato a regalarci un “nuovo istante di vita per cominciare”.

Silvia Tiozzo Lia.