Per il terzo anno riparte il cammino Shemà, nato dalla collaborazione della Pastorale Giovanile e Vocazionale con il Monastero Cuore Immacolato di Maria delle Suore Clarisse di Porto Viro.
Il cammino è dedicato ai giovani dai 17\18 anni ai 30. Una proposta che non sostituisce le attività parrocchiali, ma diventa un’esperienza comunitaria di Chiesa, in un luogo preciso, con un progetto trasversale che possa essere di completamento.
La tematica scelta per quest’anno, dopo il primo anno con la scoperta di essere figli amati, e il secondo con la comprensione di essere chiamati, è la libertà nel rispondere alla chiamata vocazionale della vita.
E’ sembrato una diretta conseguenza delle tematiche precedenti, e anche omaggio a Dante nel 700 anniversario della morte. Nel canto primo del Purgatorio, una terzina ci ha ispirato: “ Or ti piaccia gradir la sua venuta: libertà va cercando, ch’è sì chiara, come sa chi per lei vita rifiuta”. Dante e Virgilio incontrano Catone, l’uticense guardiano del monte del Purgatorio. E’ sintomatico il fatto che un autore profondamente cristiano come Dante scelga come prima figura rilevante della sua cantica un pagano, per giunta morto suicida dopo la sconfitta delle forze repubblicane schierate contro Cesare nella battaglia di Utica. Si può pensare che Dante voglia insistere sulla statura morale del nobile romano, e sul suo amore per la libertà, tale da indurlo al gesto estremo di togliersi la vita. Il Catone terrestre è una “figura”, una prefigurazione di ciò che sarebbe divenuto solo nell’altra vita: l’esempio più mirabile della libertà cristiana dagli impulsi e dalle tentazioni terrene.
Tra Vangelo e Divina Commedia si svilupperà il nostro cammino annuale.
Gli incontri saranno in presenza, presso il salone della Sorelle clarisse del monastero Cuore Immacolato di Maria di Porto Viro, dalle 21 alle 22.30, a partire da Venerdì 15 ottobre. Ogni mese un relatore diverso, che prendendo spunto dalla Parola di Dio porterà la sua testimonianza. Sarà centrale il tempo dell’adorazione eucaristica, seguita dal ‘mandato’ per il mese.
Ci auguriamo che anche questo momento sia quel lievito che continua a far crescere la pasta dei nostri giovani.
don Yacopo