Comprendere la Bibbia - 65

I primi profeti nei due regni: Amos, Osea, Proto-Isaia e Geremia

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Il lungo regno di Geroboamo II (787-747), re del Nord, fu un’era di pace e prosperità. Dopo di lui però riprese il ciclo dei colpi di Stato, cinque re in 12 anni! È sotto il suo regno che si colloca la predicazione dei profeti Amos e Osea, i primi profeti il cui insegnamento ci è giunto in un libro che porta il loro nome. Amos, un contadino venuto dal sud, denuncia in modo particolare la situazione di ingiustizia sociale in cui vivono gli abitanti di Israele: i capi opprimono la gente, i commercianti frodano, i giudici si lasciano comprare e i sacerdoti offrono un culto solo esteriore. In particolare, prende di mira il lusso in cui vive la classe dominante: Hanno venduto il giusto per denaro e calpestano come polvere della terra la testa dei poveri (Am 2,6.7). Amos annuncia il castigo di Dio su Israele, aggiunge però che una “piccola parte” sarebbe stata risparmiata. Nello stesso periodo Osea combatte il culto di Baal e parla di un Dio innamorato e appassionato del suo popolo; un Dio che continua ad amare Israele nonostante le sue continue e ripetute prove di infedeltà. Al tradimento della sposa-Israele, che insegue altri amori (i Baal e le Ashere) corrisponde la fedeltà di Dio che continua ad attendere il ritorno della sua amata sposa-Israele.

Dopo la scomparsa del regno del Nord, quello del Sud (Giuda) ebbe un periodo di pace. In questo periodo compare la forte personalità di Isaia (Proto-Isaia). Intorno al 740, nel corso di una scena grandiosa, Dio gli affida la missione profetica. Isaia alza la voce contro le ingiustizie, i giudizi arbitrari, la corruzione delle autorità, l’avidità dei latifondisti, l’oppressione dei governanti e una pratica religiosa falsa e ipocrita. Quando Gerusalemme viene attaccata dagli Assiri, Isaia annuncia al debole re Acaz (735-715) l’aiuto di Jhwh, simboleggiato dalla nascita di un erede evocato sotto il nome di “Emmanuele” (= Dio con noi). Questo principe, il futuro re Ezechia (715-687), sarà a sua volta sostenuto dagli oracoli di Isaia. Le profezie di Isaia furono raccolte dai discepoli con ulteriori aggiunte di diversa origine (Is 1-39). In questa stessa epoca svolge la sua missione profetica Michea, e nel secolo successivo Sofonia, Naum e Abacuc.

Geremia è il profeta del quale conosciamo meglio la vita. La sua predicazione coincide con la riforma religiosa posta in essere da Giosia, re di Giuda (639-609), seguita alla pubblicazione del Deuteronomio (= seconda legge), un libro che completa i racconti delle meraviglie che Jhwh aveva compiuto al tempo dell’Esodo e invita alla fedeltà alla Legge di Dio. Geremia nella sua predicazione riprende questi temi. Dopo la sconfitta e morte di Giosia (609), Geremia denuncia i maneggi degli ultimi re di Giuda con l’Egitto contro Babilonia, annuncia disgrazie imminenti, invita il popolo a convertirsi e a riporre la propria fiducia solo in Dio. Alla fine, viene arrestato e per poco sfugge dalla morte. Come da lui annunciato, Nabucodonosor s’impadronisce di Gerusalemme, la distrugge, ne deporta gli abitanti a Babilonia, mettendo fine al regno del Sud (587). Il profeta, portato in Egitto dai fuggiaschi, muore poco dopo. Le sue profezie, anche se annunciano la fine di Gerusalemme, sono pervase da una forte speranza: dopo il giudizio, dopo l’esilio, Dio concederà nuovamente gioia e prosperità al suo popolo. Il profeta parla di una “nuova alleanza” che Dio scriverà nel cuore degli israeliti: Porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò nel loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo (Ger 31,33). Geremia è il profeta della religiosità interiore e personale, della responsabilità individuale, il messaggero della conversione e della trasformazione della persona.

Gastone Boscolo