Sguardo Pastorale

UN CAMMINO SINODALE PER LA CHIESA ITALIANA

Facebooktwitterpinterestmail

Abbiamo già avuto modo di scrivere sul prossimo Sinodo dei Vescovi che coinvolgerà tutta la Chiesa nel mondo e che inizierà il prossimo 17 ottobre, con la prospettiva di terminare nel 2023.

Ma l’Assemblea generale della CEI, dello scorso maggio, ha dato inizio anche ad un cammino sinodale per la Chiesa in Italia, che la porterà alla celebrazione dell’anno giubilare nel 2025.

È stato proprio l’incontro di Papa Francesco con la Presidenza CEI, a febbraio, che ha fatto maturare l’idea di mettere in atto un cammino sinodale.

Questo nostro tempo ci chiede, infatti, di metterci in ascolto di noi stessi e delle nostre comunità per individuare le domande (quindi i nodi problematici sottesi) e i linguaggi con i quali essere annunciatori significativi del vangelo oggi. L’intenzione prima è quella di valorizzare quanto di bello e di buono è stato fatto finora per riaccendere la passione pastorale. Questo tempo di pandemia rappresenta un vero e proprio spartiacque che ci impone da subito di individuare i segni che chiedono un rinnovamento. Non si tratta, infatti, di cercare soluzioni immediate quanto piuttosto di indicare quali sono i nodi cruciale dell’azione pastorale per il prossimo futuro.

Davanti a noi si apre un tempo di cinque anni, ma cosa comporterà? Lo sfondo di riferimento del magistero pontificio saranno Evangelii gaudium e il Discorso del Papa al convegno di Firenze, mentre sinteticamente potremmo dire che: «l’itinerario del “Cammino sinodale” comporta la necessità di passare dal modello pastorale in cui le Chiese in Italia erano chiamate a recepire gli Orientamenti CEI a un modello pastorale che introduce un percorso sinodale, con cui la Chiesa italiana si mette in ascolto e in ricerca per individuare proposte e azioni pastorali comuni» (cf. Carta d’intenti per il Cammino sinodale). L’azione pastorale non dovrà più essere un’applicazione deduttiva di un indirizzo calato dall’alto ma sarà costruita a partire dal basso. L’esercizio stesso del cammino sinodale darà inizio ad un processo sinodale che promette una conversione permanente del metodo pastorale rispetto a quello abituale: «Il metodo sinodale dovrà favorire alcune azioni pastorali, che si potranno scandire nei tre momenti di “ascolto”, “ricerca”, “proposta” e che dovranno attuarsi in una logica di collaborazione e condivisione» (cf. Carta d’intenti per il Cammino sinodale).

Ecco la scansione dei tempi:

  • Avvio del processo sinodale (2021, in sintonia con l’avvio della preparazione del Sinodo universale)
  • Prima tappa: dal basso verso l’alto (2022) – Coinvolgimento del popolo di Dio con momenti di ascolto, ricerca e proposta nelle diocesi, nelle parrocchie e nelle realtà ecclesiali.
  • Seconda tappa: dalla periferia al centro (2023) – Momento unitario di raccolta, dialogo e confronto con tutte le anime del cattolicesimo italiano.
  • Terza tappa: dall’alto verso il basso (2024) – Sintesi delle istanze emerse e consegna, a livello regionale e diocesano, delle prospettive di azione pastorale con relativa verifica.
  • Giubileo del 2025 – Verifica a livello nazionale per fare il punto del cammino compiuto.

Don Simone Zocca