COMPRENDERE LA BIBBIA - 58

L’epoca dei Giudici

Sansone
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Il libro dei Giudici presenta il periodo che segue l’ingresso in Canaan con queste parole: In quel tempo non c’era un re in Israele; ognuno faceva quello che gli sembrava bene (Gdc 17,6). Questo periodo è noto con il termine di Giudici. Tradizionalmente lo si estende dal 1200 sino al 1050 a.C. ca. La parola giudice non deve far pensare al giudice di un tribunale quanto piuttosto a un leader, a un capo militare. Jhwh sceglieva il giudice come strumento al suo servizio, assolto il compito, il carisma si spegneva e il giudice ritornava nell’anonimato. Il giudice israelita ha qualche analogia con i magistrati fenici che venivano chiamati suffeti, in ebraico giudice si dice appunto Shofet. Il testo biblico ricorda dodici di questi giudici e li divide in giudici minori (Samgar, Tola, Iair, Ibsan, Elon e Abdon) e maggiori (Otniel, Eud, Debora e Barak, Gedeone, Iefte e Sansone). Sono noti i nomi di Gedeone, Iefte e Sansone le cui gesta occupano larga parte del libro dei Giudici. Gedeone (Gdc 6-8) riunisce contro di Madianiti un’armata con più di 20.000 uomini che Dio gli farà ridurre a 300, attacca di sorpresa i Madianiti e, vinta la battaglia, governa Israele rifiutando il titolo di re. Iefte (Gdc 11-12) è figlio di una prostituta e rifiutato dalla sua tribù, ma poi, fatto capo della stessa, combatte e respinge gli Ammoniti. Tornando dalla vittoria, fa’ il voto imprudente di offrire in olocausto la prima persona che in contrerà. Purtroppo, sarà la sua unica figlia. Sansone (Gdc 13-16) grazie alla sua forza erculea è il terrore dei Filistei. Tradito dalla cortigiana Dalila, è catturato dai Filistei, accecato e ridotto a girare una macina. Portato a una festa, si vendica provocando il crollo dell’edificio dove si accalcavano tremila Filistei.

Il libro dei Giudici interpreta ogni guerra sostenuta dalle tribù israelite in chiave teologica, ritorna infatti il seguente ritornello: Gli Israeliti fecero ciò che è male agli occhi del Signore e il Signore li consegnò nelle mani dei loro nemici(Gdc 6,1). I giudici sono presentati anche nell’atto di combattere i culti cananei. Vengono infatti nominati spesso gli dei di Canaan: Baal, Ashera, Astarte e i luoghi legati al culto: le Ashere e gli alti luoghi. Ci si domanda quanto questa polemica anti-idolatrica sia realmente un’eco del tempo dei giudici e quanto sia una proiezione nel passato di problemi molto vivi al tempo in cui il libro venne scritto.

Grazie alle informazioni contenute nel libro dei Giudici è possibile ricostruire il quadro della società israelita nella fase che precede immediatamente la formazione dello stato monarchico. Le tribù di Israele appaiono entità indipendenti e collegate tra loro in una specie di confederazione. Quando qualche membro della confederazione era in pericolo veniva nominato un capo militare (giudice) che coordinava l’azione difensiva e la lotta contro il nemico. Passato il pericolo il capo decadeva dal suo incarico. Questa confederazione era tenuta insieme da vincoli etnici, politi, economici e religiosi (culto di Jhwh). I contatti con i popoli vicini introdurranno progressivamente in Israele istituzioni analoghe alle loro, la più importante sarà la monarchia. Tuttavia, la nascita dello stato monarchico non va collegata solo all’emulazione dei popoli vicini, fu provocata dalla necessità di avere un punto di riferimento stabile per organizzare la difesa delle tribù dagli attacchi dei nemici. L’avvento di Saul primo re di “tutto Israele” (1Sam 10,24-25) e successivamente di Davide (1Sam 16,1-13) posero fine all’epoca dei Giudici.

Gastone Boscolo