Dedicata alla Vergine Maria

“O Sanctissima”

o santissima
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Oltre ai 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, non vanno dimenticati i 250 anni dalla nascita di Ludwig Van Beethoven, caduti nel dicembre scorso. Ripercorrendo, nei giorni della forzata clausura, la biografia di questo illustre musicista ci ha colpito la sua sincera e dichiarata ammirazione per un antico Inno mariano. Si tratta di “O Sanctissima, o piissima, dulcis Virgo Maria” di cui abbiamo scarse e contraddittorie notizie sulla sua origine.

Anche Mozart ne rimase ammirato ascoltandolo probabilmente durante un suo viaggio a Napoli nel 1770 o forse durante i suoi due soggiorni a Milano negli anni successivi. Di esso ne realizzò una trasposizione per coro a cappella.

La prima pubblicazione di questo popolare Inno si ritiene sia quella avvenuta a Londra nel 1785 Il testo, in lingua tedesca venne tradotto da Johannes Daniel Falk. Le prime parole dell’Inno appartengono ad una iscrizione presente nella Cattedrale di Spira e risalente al X secolo.

Sette anni dopo il mensile “European Magazine and London Review” volle riportarla con il titolo “Sicilian mariner’s hymn to the Virgin” con la relativa scrittura musicale.

“O Sanctissima” ebbe così grande diffusione, tanto che nel 1807 il poeta e musicista tedesco Ernst Theodor Amadeus Hoffmann ne fece una rielaborazione per coro e orchestra.

Destò interesse anche presso tanti altri compositori. Franz Joseph, Beethoven, Felix Mendelssohn Bartoldy, Antonin Dvořak Altri musicisti ancora subirono il fascino di questa suggestiva melodia; fra questi Gounod fino al contemporaneo Marco Frisina.

Il canto ricorda la santità, la pietà e la dolcezza della Vergine Maria. Sottolinea che Maria è amata perché senza macchia, puramente vergine (“intemerata”). Questa preghiera sottolinea anche la sua azione di protettrice dell’umanità e di guida sicura per il cielo. Il motivo “Prega per noi” a conclusione di ogni strofa è ad imitazione dell’Ave Maria.

La melodia piacque anche al di fuori del mondo cattolico. Nel 1816 il pastore luterano tedesco Johannes Daniel Falk la adattò ad un canto natalizio e venne inserita nei libri di canto delle chiese protestanti e riformate. Si moltiplicarono inoltre le traduzioni in altre lingue. Nel mondo tedesco e scandinavo entrò nel repertorio dei gruppi di trombettieri che suonano per le strade nella sera di vigilia del Natale. Oltre oceano nel 2015 il musicologo e cantautore statunitense Guy Carawan inserì le sue prime battute nel suo “We shall over-come” come riportato dai quotidiani “The New York Times” e  “The Atlantic”. Non si esclude che questa melodia religiosa sia una delle più note e diffuse in tutto il mondo.

Lungo gli anni il testo ha subito diverse modifiche ed adattamenti. Ne riportiamo due: uno in lingua latina ed uno nella versione italiana.

O Sanctissima, o piissima / Dulcis Virgo Maria./  Mater amata, intemerata. / Ora, ora pro nobis. Tu solatium / et refugium, Virgo Mater Maria. / Quidquid optamus / Per te speramus. / Ora, ora pro nobis. / Ecce debiles, per quam flebiles /salva nos, o Maria./ Tolle languores / sana dolores / Ora, ora pro nobis. / Virgo respice, Mater, aspice / audi nos, o Maria. / Tu medicinam, / portas divinam / Ora, ora pro nobis. Amen.

O Santissima, o piissima / madre nostra Maria, / madre amata, immacolata, / prega, prega per noi.

Tu confortaci, tu difendici, / madre nostra Maria, / con te crediamo, in te speriamo, / prega, prega per noi. / O Santissima, o piissima, / madre nostra Maria, / madre amata, immacolata, / prega, prega per noi

Paolo Padoan