SERVIZIO DIOCESANO

Centralità del lavoro

Punto Famiglia “Centro di ascolto alla persona”

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Momento delicato e molto difficile quello che stiamo vivendo: a causa della pandemia Covid 19 sono andati perduti migliaia di posti di lavoro, provocando così una grande sofferenza nelle famiglie che si sono trovate ad affrontare l’ombra della disoccupazione.

Gli artt. 1 e 3 della Costituzione dichiarano: il primo, la centralità del lavoro quale elemento fondativo della Repubblica stessa e il secondo il dovere delle istituzioni stesse di adoperarsi per l’eradicazione delle cause/ostacoli alla base della deprivazione e delle diseguaglianze di natura sociale ed economica. Anche a livello europeo, la strategia europea di contrasto alla povertà ha come obiettivo principale

quello di stimolare l’occupazione, la crescita intelligente e inclusiva, al fine di superare le carenze strutturali dell’economia europea
per affermarne una più sostenibile. Recependo le norme e le linee di indirizzo dei due livelli suindicati, la Regione Veneto propone un modello di welfare, in cui le persone e le famiglie continuano

a essere al centro, un modello orientato al consolidamento di un sistema multilivello dei servizi sociali in rete. La persona al centro degli interventi di welfare di politiche attive per il lavoro è, dunque, considerata attore come individuo “attivo”; una persona che si rapporta a tutti i livelli del sistema politico-sociale-economico- culturale, con un agire consapevole, impegnata nella costruzione del suo percorso di vita arricchito dalle relazioni instaurate con la comunità.

Ritrovare il lavoro dopo la pandemia con gli strumenti di politica attiva messi in campo dalla Regione Veneto, quali l’assegno per il lavoro, le work experience, la garanzia giovani, le azioni di inclusione territoriali, è possibile attraverso un percorso di crescita formativa, lo sviluppo di un insieme di capacità e competenze trasversali che rendano gli individui maggiormente occupabili, in vista anche di una ricollocazione. Oggi è evidente che una cittadinanza occupazionale

è difficile da conquistare e da mantenere, con pesanti ricadute sui bisogni di realizzazione di sé e di riconoscimento sociale. Il punto di partenza per ogni persona nella ricerca del lavoro è come sempre conoscere se stessi, i propri interessi, le cose per cui si è portati o in cui è possibile eccellere.

Il Punto Famiglia “Centro di Ascolto alla Persona”, servizio diocesano di ascolto per le famiglie, propone anche una consulenza, che chiameremo sociale, la quale tratta direttamente problemi relativi alla situazione sociale delle persone cercando di attivare una rete risolutiva di enti e servizi legati al territorio. Si tratta di un insieme di azioni per sostenere le famiglie e le persone in disagio lavorativo nell’affrontare gli impegni del vivere quotidiano, recuperando dignità e speranza, riacquistando autostima personale e sperimentando le proprie conoscenze e competenze personali. Fra le attività previste: orientamento al lavoro (colloqui personalizzati al fine della redazione del curriculum vitae), verifica delle offerte di lavoro presenti nel territorio, contatti con il Centro per l’impiego e con le agenzie per

il lavoro, valutazione delle precedenti esperienze lavoro e delle competenze attuali e potenziali, verifica delle misure di politiche attive della Regione Veneto.

Silvia Cavallarin