Prendersi cura di acque, terra e gente

LA GIORNATA INTERDIOCESANA PER LA CUSTODIA DEL CREATO CELEBRATA AD ARIANO POLESINE

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La Giornata per il Creato è stata celebrata quest’anno il 25 settembre assieme dalle Diocesi di Chioggia, Adria-Rovigo- e Ferrara-Comacchio, in piazza Garibaldi di Ariano Polesine. Con Taglio di Po e Corbola, Ariano è il terzo Comune che forma l’Isola di Ariano. Più volte è stato presentato il progetto di fusione delle tre realtà territoriali senza alcun risultato. Ancora prevalgono i campanili, ma riteniamo che questo sarà il futuro di queste piccole realtà territoriali. Un Comune di oltre 10.000 abitanti è importante: tre realtà organizzate così, oggi, non hanno più ragione di essere. Proprio su questo argomento è intervenuto, in questi giorni, l’ex assessore regionale Giulio Veronese in occasione della presentazione del suo libro unitamente al figlio Giovanni e a Giuliano Avanzi dal titolo “Il Polesine nel Veneto, un contributo per il suo rilancio”. L’Isola di Ariano – così si chiama il territorio formato dai rami del Delta del Po – porta con sé tutte le ambivalenze dell’acqua: fonte di vita per gli uomini, gli ecosistemi e le colture; ma causa di preoccupazioni e inquietanti timori quando arriva in grande quantità dal fiume o dal cielo, o quando trasporta pericolosi inquinanti. A cinque anni dalla pubblicazione dell’Enciclica “Laudato si’” e nell’imminenza della pubblicazione della nuova enciclica “Fratelli tutti”, le Diocesi del Delta (Veneto ed Emilia Romagna) – riflettendo sul tema “Prendersi cura del delta: le acque, la terra, la gente”, recepiscono la minaccia del mutamento climatico che si fa sentire con forza crescente sulla famiglia umana e, interrogandosi sulla crisi idrica, sulla sicurezza idraulica, sugli effetti dei comportamenti personali e sociali sull’ecosistema, propongono una conversione che orienti alla sostenibilità e alla giustizia.

La diocesi di Chioggia era rappresntata in modo significativo dal vescovo Adriano e da alcuni sacerdoti e laici.

Il vescovo di Adria-Rovigo mons. Pierantonio Pavanello ha subito ringraziato le comunità tutte, le rappresentanze di altre confessioni per la disponibilità dimostrata per un territorio che va sempre seguito, considerati i tanti problemi che insistono e dove l’acqua è fondamentale nei collegamenti dei territori. Per il sindaco di Ariano Luisa Beltrame l’acqua, che talora provoca tragedie, diventa però anche motivo di opere per la bonifica e di un turismo tutto da scoprire, anche se non si possono dimenticare le tante alluvioni che hanno imperversato nei territori che oggi si trovano qui per parlare di un tema tanto caro a noi tutti: il Delta. Il sociologo Giorgio Osti ha quindi presentato il relatore Simone Morandini. Osti ha messo in risalto il significato di aver messo insieme tre diocesi che si uniscono con l’acqua. “E’ forse un segno dei tempi che la tutela dell’ambiente produca dialogo e cooperazione laddove hanno dominato per secoli logiche di separazione. La cosa è nota: l’inquinamento non guarda ai confini amministrativi, nazionali o ecclesiastici. Così il paesaggio, un lato questa volta piacevole dell’ambiente, si perde a vista d’occhio senza soluzione di continuità” Concludendo: “Molto possono fare le chiese locali invitando i propri fedeli a monitorare i propri territori e, in forza di questa attenzione, chiedere giustizia. Se tu stesso sei il primo a danneggiare il tuo ambiente, difficilmente sarai credibile nella richiesta di maggiori tutele a monte”.

Molti gli spunti affrontati dal teologo veneziano Morandini. L’acqua: è sete del Dio vivente; l’acqua evoca alluvioni e maltempo ma è anche rigeneratrice nel battesimo come simbolo di un grande dono di vita. Violenta e minacciosa con danni enormi, sì, ma vi è pure la mancanza dell’intervento dell’uomo sulle opere dove l’acqua “minacciosa” fa danni. Lo stesso clima è collegato con l’acqua che a sua volta dimostra come si vive e si rispetta l’ambiente. Bevi l’acqua in bottiglia di plastica e la getti: ecco la plastica vera nemica del territorio. Mons. Massimo Manservigi vicario generale di Ferrara-Comacchio, in sintesi: “Tutto il Delta del Po, da Chioggia a Comacchio; da Ferrara a Scardovari per la prima volta uniti per celebrare questa “Giornata”. Un tema quanto mai affascinante”.

Dopo il buffet con prodotti bio, s’è svolto nella stessa piazza- nonostante si fosse levato un forte vento freddo che ha ridotto l’assemblea ad una quarantina di persone – l’incontro di preghiera sul tema generale “Vivere in questo mondo con giustizia, sobrietà e pietà”, condiviso tra diverse confessioni e religioni, alternando invocazioni, meditazioni, canti (questi eseguiti dalla Schola Cantorum di Piano di Rivà) e interventi dei vari ministri religiosi. Per la Chiesa ortodossa rumena ha parlato il parroco Nicolae Budui, che ha sottolineato il valore della salvaguardia del creato come missione del cristiano, evidenziata anche dal patriarca Bartolomeo I; il pastore della Chiesa evangelica battista Nicola Laricchio ha ugualmente insistito sul compito affidato da Dio all’umanità di custodire e governare con saggezza il mondo, riponendo sempre fiducia nel Creatore e collaborando responsabilmente con Lui; il presidente dell’Unione delle Comunità Islamiche in Italia Yassine Lafram, che ha voluto anche quest’anno essere presente alla celebrazione come nel 2019 a Ca’ Emo, ha messo in evidenza la grande responsabilità dei credenti nel portare avanti quest’opera di sensibilizzazione e di promozione della salvaguardia del creato, anche a nome di quanti non ne sono convinti perché abbiamo la responsabilità anche della loro salvezza. Ha concluso l’incontro – coordinato da don Andrea Varliero – il vescovo di Adria-Rovio mons. Pierantonio Pavanello, che ha guidato la preghiera finale al “Dio della Speranza” invocando su tutti e per tutti la vera pace che viene dalla consapevole collaborazione nell’amministrare i doni di Dio.

(L.Z. – V.T.)