VERSO LA GIORNATA DEL MIGRANTE (27 settembre)

“… Ero straniero e mi avete accolto (Mt. 25

L’esperienza concreta di una comunità….

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Scrive quest’anno Papa Francesco nel suo messaggio per la Giornata del Rifugiato, dando quasi continuità con i messaggi degli anni precedenti:

“Bisogna conoscere per comprendere. La conoscenza è un passo necessario verso la comprensione dell’altro. ….. Quando si parla di migranti e di sfollati troppo spesso ci si ferma ai numeri. Ma non si tratta di numeri, si tratta di persone! Se le incontriamo arriveremo a conoscerle. E conoscendo le loro storie riusciremo a comprendere.

Infatti se non si conosce non si può amare e solo nella conoscenza reciproca nasce l’amicizia e la solidarietà. I numeri, sappiamo, a volte fanno paura, soprattutto se vengono usati e strumentalizzati a fini politici, e comunque fanno sì che il problema rimanga lontano da noi, quasi che non ci riguardi, per cui ci abituiamo alle notizie … anche le più tragiche. E’invece un’esperienza diversa quella che vivi quando hai davanti un volto, senti una storia, un’esperienza di vita, una persona con i suoi desideri e la sua dignità… E’quello che abbiamo sperimentato anche noi missionari e missionarie di Villaregia, lasciandoci coinvolgere negli anni dalle varie emergenze umanitarie che si sono succedute nell’ultimo decennio.

Una prima esperienza di accoglienza di gruppi di immigrati la Comunità Missionaria la vive nel 2011 per l’Emergenza Nord- Africa, accogliendo 4 ragazzi africani.  Poi nel 2014 in presenza di un nuovo grosso fenomeno migratorio, rispondendo alla richiesta della Prefettura di Rovigo di poter accogliere un certo numero di immigrati, la Comunità fa la scelta di accoglierne 11, potendo far loro spazio in una casetta al centro di Villaregia, a cui si dà il nome di Betania. Inizia l’attività del Centro di Accoglienza Straordinaria.

Ricordiamo gli arrivi dei vari gruppi, qualche volta di notte, dopo lunghi viaggi dal sud Italia. I volti stanchi e impauriti.  I primi venivano da Eritrea e Siria e si fermavano pochi giorni, poi si sono susseguiti gli arrivi dal Ghana, dalla Nigeria, dal Gambia, dal Togo, dalla Costa D’Avorio, e da altri paesi africani, arrivati a Villaregia dopo il lunghissimo ed estenuante viaggio durato veri mesi attraverso prima il deserto, poi la Libia, la traversata del mare… Da quel momento nasce per la Comunità un’esperienza nuova, sostenuta anche dalla collaborazione con la Caritas Diocesana, e in rete anche con alcune cooperative del territorio più esperte, come ad esempio la Porto Alegre di Rovigo, esperienze che si riveleranno nel tempo molto preziose e arricchenti. Sono state numerose le iniziative create per aiutare l’integrazione dei richiedenti asilo: momenti di gioco, di preghiera, di confronto, di studio, di festa, di conoscenza reciproca.  Tra queste iniziative nasce anche quella, che poi varie famiglie sperimenteranno, chiamata “Aggiungi un posto a tavola” attraverso la quale alcuni di questi giovani immigrati venivano accolti a pranzo o a cena assieme a un operatore proprio per accrescere la conoscenza e far nascere la fraternità.

Alcuni di questi fratelli africani si fermano a Villaregia due o tre anni, altri fino anche 5 anni, sempre in attesa e sperando di poter arrivare un giorno al tanto desiderato permesso di soggiorno. Nell’ottobre del 2019 visto il calo degli sbarchi e la partenza, per motivi vari, di quasi tutti i richiedenti asilo, a Villaregia viene chiuso il Centro di Accoglienza. Molti dei fratelli africani che abbiamo ospitato hanno raggiunto la Spagna o il Portogallo, altri la Francia o la Germania. Qualcuno ha scelto di rientrare nel proprio paese, altri decidono di fermarsi comunque in Italia… con o senza permesso di soggiorno.

Per qualcuno di loro inizia la faticosa ricerca di lavoro, per poter sopravvivere in qualche modo e poter inviare qualche decina di euro alla propria famiglia. Qualcuno fa il magazziniere, o l’operaio, altri intraprendono il lavoro nelle campagne del nostro territorio, dove la manodopera è preziosa soprattutto nei mesi estivi. L’amicizia con alcuni piccoli impresari della zona fa nascere l’opportunità di un lavoro con contratto stagionale. La raccolta di meloni, angurie, zucche, e zucchine diventa il lavoro quotidiano per Suleman, Bari, e Masoud. Vengono dal Ghana e dal Togo. Masoud è arrivato a Villaregia nel 2014. Negli anni vissuti nel Centro di Accoglienza ha imparato bene i nomi dei missionari, ed ora spera di poter avere presto un permesso di soggiorno che gli permetta di lavorare e trovare una casa. Bari ha 31 anni ha dovuto scappare dal suo paese per motivi politici, lasciando a casa la sposa e la figlioletta… Ora avendo passaporto e permesso di soggiorno spera di poter tornare presto nel suo paese per poter visitare i suoi famigliari che non vede da anni…. Ha una gran voglia di lavorare e di trovare stabilità nella sua vita.   Questi stessi sono i desideri anche di Suleman che uscito dal Centro di Accoglienza si era traferito presso amici ma ha voluto tornare in Polesine per cercare lavoro qui.  Tutti e tre ora vivono a Villaregia in un appartamentino messo loro a disposizione dalla Comunità e ogni giorno raggiungono il loro posto di lavoro dove hanno travato un clima accogliente e dignitoso. Ormai sono diventati di famiglia con i missionari e le missionarie di Villaregia. Sono diventati esperti nella semina e nella raccolta della frutta e della verdura…e spesso sono contenti di poter condividere con i missionari qualche prodotto delle campagne dove lavorano, frutto del loro sudore e di tante ore di lavoro. Sentiamo di ringraziare per questa esperienza iniziata anni fa e che oggi siamo contenti di poter continuare anche se con modalità diverse. Desideriamo accogliere anche noi l’invito che il 27 marzo il Papa faceva in Piazza San Pietro:

“Dobbiamo «trovare il coraggio di aprire spazi dove tutti possano sentirsi chiamati e permettere nuove forme di ospitalità, di fraternità, e di solidarietà» dando speranza e vita a fratelli che abbiamo imparato piano piano a conoscere e a rispettare.”                                             G. Parenzan