Inutile nascondersi che dopo aver rinnovato ed impreziosito per ben 13 anni il Centro salesiano san Giusto implementando attività ed iniziative di grande spessore e coinvolgendo non solo i ragazzi, i giovani, le famiglie e pure intensi rapporti con le Autorità amministrative comunali e diversi altri Enti pubblici, il trasferimento non lascia insensibile il cuore. Lo ha confessato il 6 settembre scorso don Nicola Munari salesiano che è stato chiamato dai suoi Superiori a offrire il suo impegno pastorale in quel di san Donà di Piave. “Rimpianto”? “No, – dice con voce ferma – ma disponibilità a ringraziare per quanto operato qui e per le amicizie coltivate che si portano nel cuore perché noi salesiani ci siamo impegnati ad obbedire dando il meglio di noi stessi là dove Dio, attraverso i superiori, ci chiama, ma i sentimenti del passato restano come dei valori sia in chi va che in chi resta”. Don Nicola è cosciente di essere stato un punto di riferimento per tante persone. Se le differenti potenzialità tra Porto Viro e San Donà fanno pensare ad una “promozione”, ecco che i dati statistici lo confermano. San Donà batte Porto Viro come numero di abitanti: San Donà 42mila, Porto Viro circa 15mila; la Comunità salesiana ha circa 90 anni di storia, Porto Viro ne ha 42; la Comunità salesiana di San Donà supera quella di Porto Viro, anche come componenti, per 9 a 4.
Il “saluto” ufficiale si è concretizzato nella celebrazione della Santa Messa all’aperto sotto l’ombra dei giganteschi pini concelebrata appunto dal festeggiato assieme ai salesiani don Giannantonio parroco di Scalon, del nuovo direttore del Centro don Michele, di don Paolo, del superiore della Comunità missionaria di Villaregia p. Giorgio Parenzan e da don Fabrizio collaboratore nell’Unità pastorale Donada, Taglio di Donada e Fornaci. Liturgia arricchita dal Coro salesiano diretto dalla sorridente Vanessa Moschini e dalla presenza della sindaco Maura Veronese, del vicesindaco Dorian Mancin e del dirigente scolastico Massimiliano Beltrame. Il tutto poi con i saluti, i canti, e il popolare buffet con scambi di auguri e l’invito da parte di don Nicola ai suoi “emeriti” di donare sempre fedeltà e collaborazione a chi resta per far crescere sempre più il Centro san Giusto.
Francesco Ferro