Chioggia 15 agosto 2020, Solennità dell’Assunta

CELEBRAZIONE DEI SACRAMENTI DELL’INIZIAZIONE CRISTIANA

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Carissimi sacerdoti, catechisti e fedeli della Diocesi di Chioggia,

la pandemia provocata dal coronavirus, scoppiata ormai sei mesi fa, ha interrotto i ritmi già in agenda per la celebrazione dell’iniziazione cristiana, come pure di altre celebrazioni sacramentali.

So che molti genitori si fanno avanti con la fretta di sanare questi ritardi.

Ritengo opportuna però una riflessione che ci aiuti a fare un passo in avanti per una più significativa celebrazione dei sacramenti, specie quelli della ‘Confermazione’ e della ‘Prima Comunione’, senza lasciarci ‘affogare’ dall’urgenza, ma piuttosto stimolare dalla presente situazione per qualificare ognuna delle due celebrazioni, alla luce delle indicazioni ecclesiali.

Faccio riferimento ad alcuni passaggi della ‘Costituzione Apostolica’ sul Sacramento della Confermazione, promulgata da san Paolo VI nella festa dell’Assunzione del 1971 e al successivo Rito della Confermazione attualmente vigente.

“I fedeli, rinati nel santo Battesimo, sono corroborati dal sacramento della Confermazione e, quindi, sono nutriti con il cibo della vita eterna nell’Eucaristia, sicché, per effetto di questi sacramenti dell’iniziazione cristiana, sono in grado di gustare sempre meglio i tesori della vita divina e progredire fino al raggiungimento della perfezione della carità”.  Mi piace ricordare, sia pur parzialmente, la citazione di Tertulliano: “Viene lavata la carne, perché l’anima sia liberata da ogni macchia (riferimento al Battesimo); …viene unta la carne perché l’anima sia consacrata… rinvigorita…illuminata dallo Spirito Santo (riferimento alla Confermazione), la carne si pasce del Corpo e Sangue del Signoreperché anche l’anima si nutra abbondantemente di Dio (riferimento all’Eucaristia)”.

Il nuovo rito della Confermazione vuole che “più chiaramente appaia l’intima connessione di questo sacramento con l’intero ciclo dell’iniziazione cristiana”.

“Con il Sacramento della Confermazione, coloro che sono rinati nel Battesimo, ricevono il dono ineffabile, lo Spirito Santo stesso, per cui sono arricchiti di una forza speciale, e, segnati dal carattere del medesimo Sacramento, sono collegati più perfettamente alla Chiesa mentre sono più strettamente obbligati a diffondere e a difendere, con la parola e con l’opera, la loro fede, come autentici testimoni di Cristo.

Infine la Confermazione è talmente collegata con la Sacra Eucaristia che i fedeli, già segnati dal Santo Battesimo e dalla Confermazione, sono inseriti in maniera piena nel Corpo di Cristo mediante la partecipazione all’Eucaristia”.

“In via ordinaria, spetta ai genitori cristiani preoccuparsi della iniziazione dei loro figli alla vita sacramentale, sia favorendo in essi la formazione e il progressivo sviluppo dello spirito di fede, sia preparandoli, con l’aiuto delle scuole di catechismo, ad accostarsi con frutto ai sacramenti della Confermazione e dell’Eucaristia. La coscienza di questo dovere i genitori l’esprimono anche con la loro attiva partecipazione alla celebrazione dei sacramenti”.

“Ogni cresimando abbia normalmente il suo padrino. È bene che il padrino della Confermazione sia lo stesso del Battesimo. Così è meglio affermato il nesso tra il Battesimo e la Confermazione, e l’ufficio e il compito del padrino ne ha più efficace rilievo. Non è però affatto esclusa la possibilità di scegliere per la Confermazione un padrino apposito; può anche darsi il caso che siano i genitori stessi a presentare i loro bambini. Spetterà comunque all’Ordinario del luogo, tenute presenti le circostanze di tempo e di luogo, stabilire il criterio da seguire nella sua diocesi”.

Dato che nella nostra Diocesi abbiamo ripristinato l’ordine dei sacramenti dell’Iniziazione Cristiana, anticipando la Confermazione all’età della pre-adolescenza, ritengo possa essere maggiormente significativa la presentazione del ragazzo da parte di uno o di entrambi i genitori alla Confermazione, affidando, di fatto, a loro il ruolo tradizionale dei padrini. Questo impegna maggiormente i genitori a favorire la formazione e il progressivo sviluppo dello spirito di fede dei loro figli, ad accostarsi con frutto al sacramento della Confermazione e dell’Eucaristia anche con la loro attiva partecipazione alla celebrazione dei sacramenti. Questo non toglie la possibilità di individuare la figura del padrino nel catechista o in qualche altra persona particolarmente impegnata all’interno della comunità parrocchiale.

“Ministro originario della Confermazione è il vescovo. È lui che normalmente conferisce il sacramento, perché più chiaro ne risulti il riferimento alla prima effusione dello Spirito Santo nel giorno di Pentecoste. Furono infatti gli Apostoli stessi che, dopo essere stati ripieni di Spirito Santo, lo trasmisero ai fedeli per mezzo dell’imposizione delle mani. Il fatto di ricevere lo Spirito Santo attraverso il ministero del vescovo dimostra il più stretto legame che unisce i cresimati alla Chiesa, e il mandato di dare tra gli uomini testimonianza a Cristo”.

“La Confermazione si conferisce normalmente durante la Messa, perché risalti meglio l’intimo nesso di questo sacramento con tutta l’iniziazione cristiana, che raggiunge il suo culmine nella partecipazione conviviale al sacrificio del corpo e del sangue di Cristo. Così i cresimati possono partecipare all’Eucaristia, che porta a compimento la loro iniziazione cristiana. Se i cresimandi sono fanciulli che non hanno ancora ricevuto la SS. Eucaristia, e nemmeno nell’azione liturgica in atto vengono ammessi alla prima Comunione, o se circostanze particolari lo consigliano, la Confermazione si conferisca fuori della Messa. Tutte le volte che la Confermazione si conferisce senza la Messa, vi si faccia precedere una celebrazione della parola di Dio”. “Proviene infatti dall’ascolto della parola di Dio l’azione multiforme dello Spirito Santo nella Chiesa e in ogni battezzato o cresimato, e proprio per essa si manifesta nella vita cristiana la volontà del Signore. Né minore importanza si deve dare alla recita della preghiera del Signore, il Padre nostro, che i cresimati diranno con il popolo o durante la Messa, prima della comunione, o fuori della Messa prima della benedizione, perché è proprio lo Spirito che prega in noi, ed è nello Spirito che il cristiano dice «Abbà, Padre»”.

Indicazioni pastorali concrete conseguenti da quanto sopra.

1.Volendo salvaguardare l’indicazione che il “Ministro originario della Confermazione è il vescovo” e che “Il fatto di ricevere lo Spirito Santo attraverso il ministero del vescovo dimostra il più stretto legame che unisce i cresimati alla Chiesa, e il mandato di dare tra gli uomini testimonianza a Cristo”, indico che la celebrazione della Confermazione sia preferibilmente celebrata in cattedrale e presieduta dal vescovo, dato anche il fatto che la Cattedrale contiene oltre 200 posti, osservando le disposizioni attuali date dall’autorità sanitaria; possono partecipare insieme, quindi in molti casi in un’unica celebrazione, i ragazzi della parrocchia dell’intera Unità Pastorale; dove sia possibile si possono anche riunire per la Confermazione nella Chiesa più capiente dell’Unità Pastorale. La Confermazione sarà celebrata di venerdì o sabato pomeriggio/sera, senza la Messa, preceduta dalla celebrazione della parola di Dio”. Alcune celebrazioni, se necessario, potranno essere affidate a un delegato del Vescovo.

  1. L’ammissione alla ‘Prima Comunione’ sarà invece programmata e avverrà nelle proprie unità pastorali o anche singole parrocchie, presieduta dai propri sacerdoti, secondo i numeri possibili e in base all’itinerario dei singoli gruppi e in accordo con le famiglie. È consigliabile fare la festa della famiglia per la conclusione dell’iniziazione cristiana del proprio figlio in questa occasione, essendo la partecipazione piena all’Eucaristia il ‘culmine e la sorgente della vita cristiana’.
  2. La presente indicazione viene data ‘ad experimentum’ per ricuperare anche quanto siamo stati costretti a rinviare. Valuteremo poi insieme valori e limiti della proposta. È importante che tutto avvenga con rispetto del cammino serio dei ragazzi e rispetto delle stesse celebrazioni dei sacramenti, che non sono una ‘cosa da fare’, ma un dono da ricevere dai figli con consapevolezza personale e riconoscenza al Signore. Nessuna corsa quindi, ma saggia valutazione dei tempi e momenti più opportuni.
  3. Forse in questo tempo ci è chiesto di andare all’essenziale della fede, dato che il tempo disponibile dei ragazzi alla ripresa della scuola sarà più ridotto e forse anche i nostri incontri con loro e con i genitori saranno più complicati. Immaginando l’opportunità di un breve percorso per recuperare le fila della dinamica relazionale-formativa penso che in vista della Confermazione (abituiamoci tutti a chiamarla cosi, come la chiama il Rituale, non a caso) sia essenziale trasmettere il senso della vita come ‘impegno, lotta e liberazione dal male’ e il senso di Dio, origine e meta della nostra vita, attraverso alcuni gesti e parole tratti dalla storia di Gesù Cristo, il Figlio di Dio inviato a noi,  salvatore e redentore, attraverso i quali Egli ci ha parlato di Dio, ci ha mostrato il suo amore di Padre e si è donato ‘fino alla morte’, vincendo il male e la morte attraverso la risurrezione. Padre e Figlio ci hanno donato lo Spirito, compagnia sicura nei nostri cuori e nella Chiesa, comunità dei seguaci di Gesù e del suo insegnamento, grazie al quale condividiamo fin da ora la sua vita divina cui siamo chiamati a partecipare in pienezza anche oltre la morte. Si tratta cioè di renderli consapevoli di quei ‘rinuncio e credo’ cui saranno chiamati a rispondere pubblicamente alla celebrazione della Confermazione.

Per la preparazione alla ‘Prima Comunione’ l’essenziale è non insistere sulla grandezza e unicità di quel giorno quasi fosse un ‘unicum’ ma suscitare la consapevolezza dell’inizio di un rapporto che si scopre sempre più nella misura in cui lo si vive e lo si frequenta: comunione col Signore nella Comunità che si riunisce intorno a Lui, sorgente di forza, di perdono, di grazia e di amore da vivere.

  1. I vicari foranei avranno il compito di riunire i presbiteri del vicariato e coordinare l’organizzazione delle celebrazioni in Cattedrale o in loco, favorendo quanto scritto al punto n. 1 e comunicandolo al vescovo.

N.B.: A breve l’invio di alcune schede, semplici e pratiche, preparate dall’Ufficio Catechistico Diocesano che saranno anche presentate ai catechisti nei vicariati dopo l’inizio del nuovo anno pastorale.

L’inizio dell’anno pastorale rimane fissato come da calendario liturgico per DOMENICA 20 SETTEMBRE p.v. alle ore 16 in Cattedrale.

+ Adriano Tessarollo, vescovo