COMPRENDERE LA BIBBIA - 10

Sadducei

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I Sadducei erano un gruppo politico-religioso che prendeva il nome da Zadoc, un sacerdote che Salomone aveva elevato alla carica di sommo sacerdote dopo aver destituito Ebiatar (1Re 2,35). Questo gruppo era formato prevalentemente da sacerdoti e membri delle famiglie nobili della Giudea. Sono citati raramente nell’Antico Testamento, ma a partire dal II sec. a.C. cominciarono a esercitare una notevole influenza. I sadducei detenevano il potere politico, economico e religioso, e proprio per questo erano opportunisti. Avevano troppi interessi e privilegi da salvaguardare per assumere atteggiamenti ostili o semplicemente passivi nei confronti dei dominatori di turno. La loro scaltrezza e abilità politica fece sì che i sommi sacerdoti venissero presi costantemente dalla loro cerchia.

Giasone, Menelao, Alcimo, ai tempi dei Maccabei, Anna e Caifa a quelli di Gesù e la maggior parte dei membri del Sinedrio erano sadducei. Essi si preoccuparono ben presto dell’influenza di Gesù di Nazareth, che metteva in pericolo le istituzioni sulle quali essi vivevano e lucravano (Tempio), e il cui insegnamento e successo presso le folle avrebbe potuto attirare i fulmini di Roma (Gv 11,48). Se le cose fossero precipitate, si rischiava di scatenare la rappresaglia dell’autorità romana, sospettosa di ogni movimento popolare. Furono perciò i primi a proporre nel Sinedrio l’eliminazione di Gesù, e fecero causa comune con i farisei per toglierlo di mezzo (Gv 11,47 52).

Durante il regno degli Asmonei (= i discendenti dei Maccabei), i sadducei contesero ai farisei i favori dei sovrani. L’antagonismo tra sadducei e farisei era non solo di natura politica ma anche religiosa. In campo religioso erano stati molto influenzati dalla cultura ellenista. Accettavano solo la Toráh scritta (= il nostro Pentateuco), escludevano come ispirati tutti gli altri libri delle Scritture, rifiutavano tutte le tradizioni orali scrupolosamente conservate e osservate dai farisei. Ai tempi di Gesù, in particolare, rifiutavano l’evoluzione spiritualista del giudaismo ereditata dai Maccabei, negavano l’esistenza degli angeli e dei demoni, l’im-mortalità dell’anima, la divina provvidenza, la retribuzione divina dopo la morte e la risurrezione dei morti. E’ per questo che, per mettere alla berlina la dottrina sulla risurrezione, posero a Gesù la domanda circa la sorte che sarebbe spettata nell’aldilà a una donna che aveva avuto sette mariti (Mt 22,23-33). Si trovarono più volte al fianco dei farisei per tentare di mettere alla prova Gesù chiedendogli un segno del cielo (Mt 16,1).

Gesù, come già aveva fatto Giovanni Battista, li accomuna ai farisei muovendo loro la stessa accusa di lassismo e ipocrisia (Mt 16,6.11-12: Guardatevi dal lievito [= dall’insegnamento] dei farisei e dei sadducei). I sadducei non si opposero solo a Gesù; dopo la Pentecoste essi, irritati per il fatto che gli apostoli insegnavano al popolo e annunziavano in Gesù la risurrezione dei morti e pieni di gelosia, per due volte li fecero incarcerare (At 4,1-2; 5,17). Ai tempi di Paolo nel Sinedrio sedevano parecchi farisei, e l’apostolo poté giocare a suo vantaggio il noto antagonismo che avevano con i sadducei circa il tema della risurrezione dei morti (At 23,6-8).

Quando scoppiò la prima rivolta contro Roma (66-70), i sadducei tentarono invano di evitare lo scontro armato. La caduta di Gerusalemme segnò la loro fine, e con la distruzione della città e del tempio scomparvero dalla scena religiosa e politica.

(10. segue)

Gastone Boscolo