DONZELLA DI PORTO TOLLE. L’incontro conclusivo in presenza dopo il lockdown

“Ce la faremo”, assieme

L’AZIONE CATTOLICA DIOCESANA SUI TEMI AMBIENTALI

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Nel pomeriggio di giovedì 2 luglio, il settore Adulti dell’Azione Cattolica Diocesana, guidati dalla vicepresidente Biancarosa, dall’assistente unitario don Simone e dall’assistente giovani don Matteo, si è ritrovato a Donzella di Porto Tolle nella Chiesa della Beata Vergine del Carmine per riprendere il filo di quel discorso formativo che il Lockdown aveva bruscamente interrotto. Argomento centrale dell’incontro era: “ Guardare il futuro dopo la Pandemia attraverso l’Enciclica Laudato sì”. Dopo la recita dei Vespri, Il presidente diocesano, prof. Carmelo Genovese, ha ricordato che proprio a maggio ricorreva il quinto anniversario dell’Enciclica, mettendo in risalto il valore profetico del suo messaggio da cui bisogna ripartire per costruire una società “ più fraterna, pacifica e sostenibile……… con la nascita di un nuovo modo di vivere, uniti insieme in amore, compassione, solidarietà e di una relazione più armonica con la Natura, nostra Casa Comune”. Ripercorrendo le tappe che hanno portato alla chiusura totale e poi alla riapertura, ricordando le ansie e le paure che ci attanagliavano il cuore, il relatore ha intravisto un paragone con la situazione degli Ebrei, riportata nel libro dell’Esodo, quando per quarant’anni sono stati costretti a peregrinare nel deserto dove sono stati educati a vivere il rapporto con Dio, con gli altri uomini e con la Terra. La stessa cosa è avvenuta per tutti noi perché improvvisamente un imprevisto: un virus invisibile ci ha allontanati dalle nostre certezze, dalla nostra onnipotenza facendoci riscoprire quanto siamo fragili, quanto siano fondamentali affidarsi a Dio, a relazionare con gli altri condividendo in umiltà e a ripensare il rapporto con la Natura, nostra Casa Comune.  L’espressione “ce la faremo” è il simbolo del possibile cambiamento perché per la prima volta il soggetto non è l’io egoista a cui eravamo abituati, ma il noi, grazie al quale abbiamo riconosciuto che non possiamo decidere da soli o salvarsi da soli. La morte, che sentivamo al nostro fianco, ci ha riconnesso alla vita e ci ha fatto comprendere di essere figli di un Padre, che è sempre vicino a noi, e fratelli “ che si prendono cura gli uni degli altri”. Quell’imprevisto ha mosso la Storia e continuerà a smuoverla perché non esiste più la mia vita, ma la mia e quella degli altri. Sarà una storia diversa che ci porterà a ripensare lo stile di vita, il lavoro e l’economia. Gli stessi vescovi hanno fatto notare che dalla fine del Lockdown è iniziato il nuovo secolo dal momento che fino ad allora abbiamo continuato a vivere con i valori e i pregiudizi del vecchio. In questo cambiamento sarà necessario ripartire dal Laudato sì per ripensare a una società dove “la vita sia difesa e la natura non sia scartata, ma coltivata e custodita” e soprattutto abbandonare  l’idea “di rimanere sani in un mondo malato”, come dice papa Francesco, perché la pandemia ha dimostrato che siamo tutti collegati. Dopo un’ampia discussione e un momento di relax, siamo andati ad esplorare il territorio che ci ha ospitato:   il Polesine. Grazie alla sapienza della nostra guida Sandro, abbiamo scoperto un ambiente particolare dove “ i pesci nuotano più in alto degli uccelli”. Abbiamo osservato valli da pesca e lagune che il fiume Po forma e mentre il pullman percorreva i diversi argini abbiamo compreso che è fondamentale l’alleanza tra uomo e natura per costruire un futuro dignitoso per i nostri figli.

C.G.