COMPRENDERE LA BIBBIA - 8

I farisei

FARISEO_E_PUBLICANO
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I farisei erano una corrente religiosa che si distingueva per il suo nazionalismo e fanatismo religioso. Alle comunità dei farisei appartenevano soprattutto laici. La denominazione farisei, termine che significa separati, fu data loro per il fatto che si tenevano lontani dall’ambiente circostante per evitare il contatto con ogni impurità. Erano scrupolosi osservanti della Legge orale e scritta. La loro religiosità talvolta era volutamente ostentata per guadagnarsi l’ammirazione popolare, e per questo si attirarono i rimproveri di Gesù che più volte stigmatizzò il loro comportamento come ipocrita (Mt 23,1 36; Lc 12,1). I farisei non nascondevano la loro ostilità nei confronti dei romani, anche se evitavano atti di aperta ribellione e violenza.

Osservavano con particolare cura i precetti di purità e le prescrizioni sulle decime. Chi era venuto a contatto con cose impure – un cadavere o un animale morto – o aveva avuto sfoghi fisici, perdeva la purità rituale. Per recuperarla doveva sottoporsi a un bagno rituale e, a volte, doveva anche lasciar passare un certo tempo prima di poter essere considerato puro. La prescrizione di versare la decima (= IVA dei nostri giorni) di tutto ciò che si guadagnava per provvedere alla tribù di Levi e sovvenire alle spese del culto non era molto osservata. Non pochi giudei erano ben felici se potevano evitare di pagare tasse e intascare qualcosa in più per sé. I farisei, per essere fedeli alla lettera della Legge, pagavano la decima non solo dei prodotti della loro terra, ma anche di tutto ciò che acquistavano. Anzi, quando era possibile, un fariseo comprava solo da un altro fariseo per avere la certezza che la merce fosse stata regolarmente tassata secondo la legge delle decime. Si attenevano a opere di pietà particolari come i digiuni volontari, che venivano osservati due giorni alla settimana. Il fariseo della parabola evangelica non esagera, ma menziona semplicemente quello che fa: Digiuno due volte la settimana e pago le decime di tutto ciò che acquisto (Lc 18,12). I farisei si tenevano a distanza soprattutto da pubblicani e peccatori: secondo il loro punto di vista era cosa inaudita che un giudeo sedesse a tavola con loro.

A parte l’ostentazione di alcuni, in genere i farisei erano sinceramente religiosi e onesti, perciò erano seguiti e ammirati dalla gente. Credevano in Dio creatore, provvidente e giusto, credevano nella sopravvivenza delle anime, nel giudizio di Dio e nella risurrezione dei corpi. Veneravano gli angeli come messaggeri di Dio e temevano i demoni. A essi si deve la conservazione del più puro monoteismo giudaico e la coltivazione delle speranze messianiche.

La predicazione e l’azione di Gesù di Nazareth incontrarono la decisa opposizione dei farisei. Come poteva Gesù, che sotto alcuni aspetti era vicino alle posizioni dei farisei – risurrezione dei morti, appello alla penitenza e conversione – frequentare pubblicani e peccatori, porsi al di sopra del sabato e non preoccuparsi del comandamento della purità? Anche se le loro opinioni erano molto diverse da quelle dei sadducei, si accordarono con loro per consegnare Gesù all’autorità romana presentandolo come un profeta politicamente sospetto, come un sovvertitore dell’ordine pubblico.

I farisei esercitarono fino alla distruzione di Gerusalemme una considerevole influenza nel sinedrio. Allo scoppio della prima rivolta giudaica (66-70 d.C.) molti di loro si unirono ai ribelli, altri si tennero in disparte. Molti sopravvissero alla catastrofe e il movimento farisaico ebbe un’influenza decisiva sulla ricostruzione e riorganizzazione spirituale del giudaismo dopo il 70 d.C. (8. segue)

Gastone Boscolo