IL VESCOVO ALLE NOSTRE COMUNITA'

“Beati gli invitati alla cena del Signore!”

QUALCHE RIFLESSIONE...

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In questi mesi mi sono trovato tutte le domeniche a pronunciare, con l’Ostia consacrata in mano “Beati gli invitati alla Cena del Signore” con una certa sofferenza, sapendo che chi mi ascoltava non poteva accogliere ‘sacramentalmente’ tale invito, spiritualmente tanto desiderato. Ma nello stesso tempo mi sono venute alcune riflessione che condivido con voi.

-Solitamente solo una piccola parte di fedeli accolgono questo invito domenicale, mentre molti lo accolgono saltuariamente e la gran parte dei Battezzati molto raramente. Qualcuno addirittura mai.

-La celebrazione della s. Messa in molte occasioni o ricorrenze è richiesta come elemento coreografico o di cornice entro il quale collocare l’evento che interessa celebrare, così che la messa perde il carattere di invito del Signore che offre sé stesso, ma risulta piuttosto un invito privato rivolto da qualcuno ai loro amici. E il colmo poi è che buona parte degli amici invitati vi assistono ‘da fuori’ oppure escono dalla messa appena celebrato l’evento cui sono stati invitati. A loro quella ‘cornice’, cioè la s. Messa, fatta di ascolto della Parola di Dio e dell’invito del Signore “Beati gli invitati al banchetto del Signore”, non interessa proprio. La celebrazione eucaristica così perde il suo senso di momento di gioia e di festa di una comunità, anche di amici, riuniti attorno al Signore morto e risorto per loro. La vera festa sembra venire solo dopo.

-In questi mesi non si sono celebrate le cosiddette ‘messe di prima comunione’ o di iniziazione cristiana (cresima e prima comunione). Rimane forte l’attesa di sapere quando si potrà tornare a celebrarle. La situazione richiede di ‘parlarne’ in autunno o in primavera prossimi, quando si spera di poter entrare nelle chiese senza limite di numeri, oppure si vedrà come fare diversamente. Ma l’esperienza purtroppo ci dice che l’invito del Signore ‘Beati gli invitati alla Cena del Signore’ viene accolto da molti ragazzi e famiglie solo per quel giorno o per pochi altri, passati i quali, quell’invito viene rifiutato. Nasce allora la domanda: ma in quel giorno tanto richiesto la ‘CENA DEL SIGNORE’ è l’evento centrale, o ancora una volta fa da cornice a qualcos’altro più atteso e desiderato? Quel giorno è vissuto come l’invito ‘solo per quella prima volta’ o come l’inizio dell’accoglienza di quell’invito che il Signore ci rivolge ogni domenica? Quanti sentono il dispiacere, quando capitasse, di non poter accogliere l’invito domenicale “Beati gli invitati alla Cena del Signore”?

-Da ultimo, in questi mesi abbiamo sofferto il ‘distanziamento’ da amici e parenti e la mancanza di momenti di festa insieme. Ma quanti ‘battezzati’ hanno sofferto per la mancanza dell’incontro domenicale con tante persone amiche, per condividere la festa e la gioia di essere radunati attorno alla Parola della Fede e alla comunione al ‘Banchetto del Corpo del Signore’? Ci è mancata la messa come esperienza di ‘Comunione tra fratelli nella fede’ o solo il fatto individuale di non poter ricevere la comunione al Corpo di Cristo? Abbiano bisogno, credo, di prendere coscienza che nella messa domenicale siamo riuniti insieme per vivere la gioia e la consapevolezza di formare insieme il Corpo del Signore, il suo popolo riunito in festa per accogliere e scambiarci il suo perdono (atto penitenziale), ascoltare la sua Parola (letture e omelia), pregare per ogni nostro fratello nel bisogno (preghiera dei fedeli) e contribuire con la nostra carità (raccolta delle offerte) alle necessità dei poveri, invocare il dono dello Spirito Santo, che tutti ci abita, sul pane e sul vino e su tutti noi (consacrazione) perché trasformi quel pane e quel vino nel Corpo di Cristo che tutti ci nutre e trasformi tutti noi nel suo Corpo vivente che vive nella vita quotidiana l’obbedienza al Padre come ha fatto Gesù.

In questi giorni abbiamo ritrovato la gioia di andare per le strade e per i parchi, nell’attesa di recarsi alle spiagge e ai monti; tutti attendiamo la gioia di incontrarci, bere un caffè o condividere una cena insieme. Quanti aspettiamo con gioia il momento di ritrovarci insieme a vivere la festa, convocati da Lui: “Beati gli invitati alla Cena del Signore”?

+ Adriano Tessarollo