Causa di beatificazione e canonizzazione di Padre Emilio Venturini

Padre Emilio Venturini ora è “Venerabile”

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Sabato 21 Febbraio, papa Francesco, nel corso dell’udienza concessa al card. Angelo Becciu, prefetto della Congregazione per le cause dei santi, ha, tra l’altro, autorizzato la medesima Congregazione a promulgare il decreto riguardante le virtù eroiche del Servo di Dio Padre Emilio Venturini, fondatore della congregazione delle suore Serve di Maria Addolorata di Chioggia. Unendoci alla gioia dei numerosi fedeli e delle suore, nel vedere che ora può essere invocato come Venerabile, ricordiamo che Padre Venturini nacque a Chioggia, il 9 gennaio 1842. Venne, poi, ordinato sacerdote nel 1864, entrando nella congregazione dei Preti dell’Oratorio.

Nel 1870 cominciò a raccogliere le prime orfane, nell’appartamento della maestra Elisa Sambo. Mentre si dedicava con amore alle fanciulle abbandonate, era intrepido nel ministero sacerdotale e nella guida spirituale di giovani aspiranti al sacerdozio.

Nel 1873 fondò il nuovo istituto religioso delle “Suore di Maria Addolorata”.

Nel 1877 fu eletto presidente dell’opera della “Santificazione delle Feste” e diresse il settimanale “La Fede”. Ritornò alla casa del Padre il 2 dicembre 1905, all’età di 63 anni. Nel 1898, dopo aver ottenuto l’approvazione vescovile, la sua congregazione fu aggregata all’Ordine dei Servi di Maria, ottenendo poi l’approvazione pontificia. Il 9 marzo 1996 è stata aperta, a livello diocesano, la causa di canonizzazione di Padre Emilio Venturini. Da allora è stata avviata la pubblicazione del quadrimestrale “Una vita, un servizio” per far conoscere la figura del fondatore e le opere che le suore portano avanti, secondo il suo carisma. Il 4 dicembre 2005, nell’anno centenario della sua morte, si è conclusa la fase diocesana del processo di beatificazione del Fondatore.

Il 16 luglio 2013, da parte della commissione dei Consultori storici, la “Positio” ha ottenuto una valutazione globalmente positiva.

G. Aldrighetti


Il fondatore della Congregazione delle Serve di Maria Addolorata

Riconosciuta l’eroicità delle sue virtù

Il 21 febbraio 2020, con la proclamazione del decreto di venerabilità del nostro fondatore padre Emilio Venturini, si è concluso il lungo cammino della Causa di beatificazione e canonizzazione presso la Congregazione delle Cause dei Santi in Roma. Questo cammino, di elaborazione di tutto il materiale prodotto nella causa diocesana, era iniziato nel gennaio del 2006 ed è proseguito in modo lineare, anche se ha richiesto molto lavoro e integrazioni, fino alla pubblicazione della Positio avvenuta il 15 settembre 2012 con la firma del Relatore monsignor Carmelo Pellegrino.

Il 18 giugno 2013 ha avuto luogo la seduta dei Consultori Storici, essendo una causa storica, e la Positio ha ottenuto il massimo dei voti: 6 su 6. L’11 aprile 2019 si è svolto il Congresso dei Consultori teologi che l’hanno esaminata riguardo all’esercizio delle virtù eroiche praticate dal Servo di Dio Emilio Venturini e la Positio ha ottenuto una valutazione globalmente positiva da parte di tutti i teologi (9 su 9). Il 4 febbraio 2020 si è avuto il giudizio definitivo e affermativo dei Cardinali e dei Vescovi del dicastero delle Cause dei Santi. Il 21 febbraio 2020, Papa Francesco ha ricevuto in udienza il Cardinale Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e, durante l’udienza, ha autorizzato la medesima Congregazione a promulgare vari Decreti e tra questi anche quello della venerabilità del Servo di Dio, Emilio Venturini, nostro fondatore, riconoscendo l’eroicità delle sue virtù. Ne siamo grate al Signore e ricolme di gioia interiore. L’Osservatore Romano il 22 febbraio ha pubblicato una breve sintesi biografica e i tratti della sua spiritualità che riportiamo. «Il Servo di Dio Emilio Venturini nacque il 9 gennaio 1842 a Chioggia (Italia). Nel 1858 entrò nella Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri della sua città natale. Il 24 settembre 1864 venne ordinato sacerdote. Fino al 1868, anno della soppressione dell’Oratorio da parte del governo, il Servo di Dio si impegnò in attività educative e pastorali all’interno della comunità, nel seminario e nel servizio dei poveri, emarginati e di quanti avevano bisogno di essere educati alla fede. Dopo la soppressione dell’Oratorio, visse in famiglia e continuò la sua attività pastorale ed educativa. Nel 1870, insieme alla maestra Elisa Sambo, fondò l’Istituto delle “Orfanelle di S. Giuseppe” per prendersi cura delle bambine orfane o abbandonate. Nel 1873 l’Istituto si trasferì in un edificio più grande e, per affiancare la maestra Sambo, il Servo di Dio diede inizio ad una comunità religiosa denominata originariamente “Congregazione delle Figlie di Maria Santissima Addolorata” e poi “Serve di Maria Addolorata”. Nel 1893 morì il Superiore dell’Oratorio, Padre Giuseppe Vianelli, e il Servo di Dio rimase l’unico sacerdote oratoriano a Chioggia. Pur continuando a vivere presso l’abitazione della sorella a causa delle pessime condizioni di salute, il Servo di Dio si diede da fare per il ristabilimento degli oratoriani. Nel frattempo un giovane “formando”, Giuseppe Veronese, tentò di ripristinare il cammino dell’Istituto in modo inusuale e, pur senza avere i requisiti, si fece nominare dalla Curia vescovile come Rettore della chiesa del Patrocinio di Maria, retta dai Filippini. Nel 1902 la Congregazione per i Vescovi e i Regolari annullò tale decisione e nominò il Servo di Dio preposito dell’Oratorio con l’obbligo di osservare la vita comunitaria. Questa decisione portò quest’ultimo ad uscire dall’Oratorio, anche perché le condizioni igieniche della casa religiosa erano pessime. Rinunciò anche alla carica di Preposito e si dedicò alla Congregazione delle Serve di Maria Addolorata. Accolto nel clero diocesano di Chioggia, continuò a distinguersi per zelo e sapienza. Morì il 1° dicembre 1905 a Chioggia (Italia). Formato nella spiritualità oratoriana, il Servo di Dio visse una profonda fede, alimentata dalla preghiera e dalla celebrazione della Santa Messa. La Vergine Addolorata fu la figura che il Servo di Dio predilesse perché richiamava il mistero della croce, fondamento della virtù della fede. Fu un uomo pieno della virtù della speranza, fondata sulla totale fiducia nella Provvidenza Divina. Il Servo di Dio si distinse nella virtù della carità, soprattutto verso le Suore della Congregazione da lui fondata e verso le persone indigenti. Per amore di Gesù Cristo abbracciò una vita povera e si dedicò ai poveri spirituali e materiali. In un contesto socio-religioso contrassegnato da molteplici sfide, il Servo di Dio cercò di rispondervi con creatività evangelica. I tratti specifici della spiritualità oratoriana furono da lui vissuti in pienezza: una costante vita di grazia; uno spirito fervoroso di orazione; l’esercizio perseverante, generoso e volontario delle opere di misericordia; lo spirito di amore fraterno che si forma nell’ascolto quotidiano della Parola di Dio; la devozione profonda verso la Madre di Dio e la fedeltà alla comunione e missione della Chiesa. Il Servo di Dio visse anche la virtù dell’obbedienza, soprattutto nei momenti più difficili della vita. In merito alla sofferta decisione di rifiutare la nomina a Superiore della Comunità degli Oratoriani da parte della Congregazione per i Vescovi e Regolari, il Servo di Dio non si sentì di riprendere la vita comunitaria per le sue critiche condizioni di salute. Non si trattò di un atto di disobbedienza nei confronti della Santa Sede, che per di più non gli imponeva una scelta, ma precisava le condizioni nel caso volesse continuare la vita oratoriana. Dopo l’accurato discernimento, il Servo di Dio scelse di obbedire alla propria coscienza, anche per dedicarsi completamente alle opere di misericordia».

La Chiesa, riconoscendo l’eroicità delle virtù del Servo di Dio, Emilio Venturini, lo propone all’imitazione di noi sue figlie innanzitutto, ma anche della Chiesa diocesana dove ha donato il meglio di sé. Come afferma un teologo: “Solo una fede solida, una fortezza radicata in Dio, una povertà accolta per amore, una preghiera assidua e una carità non comune potevano portare il frutto scaturito dal cuore sacerdotale di Padre Emilio Venturini”. “È uomo dal cuore al plurale – afferma un altro teologo – che coniuga la giustizia con la promozione della persona: non si limita a rispondere alla fame delle sue orfane, ma le fa crescere, rendendole responsabili della loro dignità e della loro vocazione cristiana”. E noi aggiungiamo: “Ha portato in cuore ogni sorella e ogni fratello”.

suor Pierina Pierobon