Spunti omiletici del vescovo Adriano

Il Padre misericordioso è il modello da imitare

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Ancora una domenica sulla modalità di vivere i comandamenti del Signore. Questa domenica specialmente sulla pratica del perdono e della misericordia: “Avete inteso ‘occhio per occhio dente per dente’ e ‘amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico’”. Già la prima lettura ci mette davanti il modello da imitare: “Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo”. Bandire dal nostro cuore sentimenti di odio e di vendetta e rancore e praticare invece la correzione fraterna e amare gli altri come se stessi (prima lettura). Attraverso poi alcune strofe del Salmo 102 scorrono sotto i nostri occhi le azioni di tenerezza con cui Dio rende concreto il suo amore verso di noi: “misericordioso, pietoso, paziente e non vendicativo, capace di amore senza confini e pieno di amorosa tenerezza verso chi si affida a lui”. Gesù nel vangelo ci mette davanti, senza paura, questa meta: “Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”. Ecco il criterio per risolvere le liti, i torti e ogni forma di violenza tra figli dello stesso Padre: non ‘lui mi ha fatto così dunque anch’io faccio altrettanto…’, ma invece “non opporsi al malvagio” ma prevenirlo con atti di perdono e generosità. San Paolo così riassume questo criterio di comportamento in Rm 12,21: “Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male”. Infine Gesù supera anche il criterio di contrapposizione tra prossimo e nemico. Prossimo è chi condivide la nostra vita, i nostri interessi, la religione, l’opzione politica, la parentela, quelli che noi consideriamo buoni vicini, giusti o altro, insomma tutti quelli che ci amano. Tutti gli altri sono nemici. Gesù supera la regola della reciprocità e propone di amare tutti, anche i nemici e persecutori. Fondamentale è la motivazione: “affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli”, cioè per vivere da figli di Dio che vogliono assomigliare al Padre e da lui essere riconosciuti tali. La regola della perfezione cristiana, della realizzazione della santità sta nell’imitazione dell’amore di Dio Padre: “Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste». Anche l’apostolo Paolo (seconda lettura) ci invita ad aprirci alla logica di Dio e di Cristo che ci accolgono e ci amano tutti in quanto tutti apparteniamo all’unico Padre e siamo figli in unione all’unico Figlio, Gesù Cristo, e insieme costituiamo l’unico tempio di Dio in cui abita lo Spirito di Dio.

+ Adriano Tessarollo